Le Onde
Napoli
P.tta Ascensione 10

Fabio Spataro
dal 17/4/2002 al 24/4/2002

Segnalato da

Fabio Giuseppe Spataro



approfondimenti

Fabio Spataro
Aurora Spinosa



 
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17/4/2002

Fabio Spataro

Le Onde, Napoli

Gia' con il titolo della mostra Fabio Spataro ci induce ad una visione particolare dei suoi lavori. Disponibili a quello stupore che talvolta si avverte nello "scoprire" le cose che sempre ci circondano e solo raramente si vedono...


comunicato stampa

OGGETTOMAGIA

Chiajastudio
In collaborazione con il
Centro Culturale "Le Onde"

A cura di Aurora Spinosa

Nel corso della serata inaugurale la prof. Aurora Spinosa presenterà le opere dell'Autore

Oggettomagia
Già con il titolo della mostra Fabio Spataro ci induce ad una visione particolare dei suoi lavori. Disponibili a quello stupore che talvolta si avverte nello "scoprire" le cose che sempre ci circondano e solo raramente si vedono, siamo trasportati dallo sguardo di Fabio. L'oggetto è l'altro da sé, ma guardandolo, scegliendolo, lo rendiamo parte di noi. In esso ci identifichiamo facilmente, nella sua presenza cerchiamo conferme, e ad esso chiediamo relazioni per nulla problematiche in virtù del fatto che difficilmente sapranno competere e giudicare.

La tranquillità e il piacere che trasmettono deriva anche dal saper semplicemente riflettere ciò che su di esso si è proiettato. Oggetto d'affezione, oggetto affettuoso. Non è un caso che le sedie (raffigurate in più opere) sono "gli amici" o che tornino gli oggetti-gioco dell'infanzia: i birilli, il cavallo a dondolo e ancora la spugna del "bagnetto" in forma di colomba, l'oggetto più dolce, quello che fa della sua presenza una carezza.

Scrive Fabio "le braccia cercano di prendere e toccare, gli oggetti si animano e si nascondono, ognuno è se stesso, io li faccio danzare nella mia testa ogni movimento è un colore è proprio questo quello che succede sulle carte in mostra. La pasta del colore si addensa. Liquida, poi, si lascia trascinare dal pennello, il rosso insegue il verde, gli accordi brillano di luce prima di ombreggiarsi di blu, il giallo si spande, il bruno nascone e dagli impasti prendono vita le forme. Sono oggetti immersi nel colore ed emersi dal colore. Con una sensibilità pittorica vibrante Fabio ce li mostra a volte misteriosi come candelabri, oggetti affascinanti e obsoleti; a volte commoventi come i cavallucci, la spugna, i birilli oggetti-memoria della propria storia. E poi gli oggetti che sceglie dal suo quotidiano: la lampada della cucina, la teiera poggiata sul mobile, le sedie intorno al tavolo, che segnano lo spazio e cadenzano il tempo della giornata. Una fantasmagoria di forme riconoscibili, tra le quali trovano posto anche oggetti "speciali" come il macinino, una minuscola macchina che "trasforma", la vecchia radio, silenzioso contenitore di infinite vibrazioni sonore, e la macchina da cucire della nonna, simbolo di un immenso ed inespresso amore infantile.

La valenza magica degli oggetti è sostenuta anche dall'immediatezza di una relazione vicina e pertanto carica di emotività. Immersi nelle cose, vivendo a diretto contatto con gli eventi, tendiamo a costruire un universo interpretativo degli oggetti del tutto simbolico e così una bottiglia non è solamente se stessa, ma piuttosto "il bar" ed evoca il luogo degli incontri ed anche l'unica presenza della figura umana "il ritratto", dichiarandosi in quanto tale nega una identità precisa e si fa dunque anche esso oggetto.

Il segno pittorico di Fabio, a volte nervoso, a volte sereno è sempre ricco di quell'espressività "fauve" che rende i suoi lavori ora brillanti, ora drammatici. La forza di questi dipinti sta proprio nell'essere presenza di segno e colore. Questa forza è evidente nel più enigmatico e sfuggente "acqua". Non più un oggetto, dunque, ma elemento e , come tale, appartiene alla memoria e alla forma di tutti. Con questa strana concessione Fabio ci offre un modo possibile di guardare la realtà che ci circonda e di vivere l'esperienza intensa delle cose riconoscendone lo splendore e ammettendone l'efficacia comunicativa. Coinvolti dal suo fare magico e immersi nei suoi oggetti-forme-colori, possiamo concederci quanto scrive Fabio:"Pensieri rilassati poggiati alla sedia. Gli amici partecipano al gioco invisibile che dal sottosuolo si presenta lasciando segni e significati. Non tutti possono leggere".
Aurora Spinosa

Vernissage: giovedì 18 aprile ore 18.00

Immagine: Gli amici

Centro "Le Onde"
P.tta Ascensione 10 - Napoli

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