Le spatole. In mostra una serie di quadri realizzati con smalti industriali su tela con tecnica mista.
Dopo una tappa alla quinta edizione della San Paulo International Art Fair in Brasile, dal prossimo 30 maggio (e fino al 5 giungo per alcune opere) sbarcano a Capri per una mostra al JW Marriot Capri Tiberio Palace: “LE SPATOLE di DIEGO SANTANELLI”. L’inaugurazione si terrà sabato 30 maggio a partire dalle ore 19.00. L’esposizione durerà fino al 5 giugno. Alcune opere però, rimarranno a Capri al Tiberio Palace in un’esposizione permanente.
La mostra esprime la più recente produzione dell’eclettico artista Diego Santanelli: una serie di quadri realizzati con smalti industriali su tela (spesso anche più di una tela sovrapposta) con tecnica mista e una forma d’espressione molto originale: distribuendo e accompagnando il colore non con i pennelli, ma con una spatola che da mero strumento di lavoro diventa protagonista esprimendo gli stati d’animo dell’artista per poi “mimetizzarsi” all’interno dell’opera.
“Quasi a simboleggiare la rivincita di coloro che vivono un’esistenza ai margini, dedita al servizio per gli altri”, come è stato scritto (Lugi Rivolta su l’Avanti) in occasione dell’inaugurazione della mostra il 4 aprile scorso alla Maninni Gallery di via Monte di Dio, nel centro storico di Napoli.
Per esempio nella grande tela, L’Ultimo film di Eluana, tra le opere sicuramente in esposizione a Capri, dove, per usare le parole di un poeta, Giuseppe Bilotta: “la spatola spicca per primo uno scintillio a simbolizzare la maniglia della porta d’ingresso della stanza dove è ricoverata Eluana, mentre la lama appare velata da un oggetto trasparente, in verde cupo, in forma d’otre di mantice che aspira e manda fuori l’aria”.
“Mentre tutt’intorno si scatena il putiferio suscitato dal caso, che Santanelli rappresenta con un grande campo bianco e lucente”, sferzato da colpi di spatola che sembrano riprodurre gli ultimi frammenti di una pellicola orami giunta al termine, che ostinatamente continua a rimbalzare sullo schermo.
O come avviene, ad esempio, in Red Garden, dove, “con profonda stoccata, lacera la rete protettiva di una tela penetrando quasi al centro dell’opera stessa”, preda “dall’esplosivo dirompente dell’estro di Santanelli che sentiamo in piena frenesia creativa. In un’orgia di colori, di suoni. Impossibile fermarlo”. O ancora in un’altra travolgente opera, Tsunami, che raffigura: “una rossa onda gigantesca, che si distende e impetuosa corre a travolgere ciò che incontra sul suo cammino”.
Realizzate di getto, con un impeto travolgente, le opere di Diego Santanelli non seguono un canovaccio stilistico portante, né tantomeno convenzioni formali ed accademiche. Chiunque si liberi di condizionamenti e canoni di ogni genere, può autonomamente interpretarle.
Nei suoi quadri il colore è dotato di vita propria e si muove liberamente sulla tela fino all’intervento della spatola, quasi che quest’ultima - con cui ha “un rapporto talmente viscerale che la definirei un prolungamento della mia mano”- fosse anche: “un confine, un passaggio, che permette alle mie più profonde sensazioni di scorrere nelle mie opere”, così come racconta la sua esperienza creativa Diego Santanelli.
“Energia, fantasia, gusto, finezza, fuse in una potenza creativa che difficilmente si esaurirà”. “La sua pittura, che rasenta un astrattismo informale, si distingue per un marcato bisogno di liberazione di forze, di avventura concorde e discorde di energie”, ha scritto il poeta: “Forte e sicura di sé, appare sempre più libera, sempre più aperta, sempre più assetata di infinito, di illimitato, capace di trovare soluzioni la cui irruenza è pari solo alla nervosità delle sue tensioni”.
Diego Santanelli
Nato a Napoli nel 1965, ha vissuto in Africa, attualmente gira l’Europa con la sua arte. Pittore per amore, artista eclettico per necessità interiore, ha avuto un singolare percorso artistico e di vita. Ha studiato medicina, ma ha presto abbandonato le certezze di una carriera da dentista per andare ad operare in Madascar e, quindi, per abbracciare se stesso e la sua libertà dipingendo. Prima di dedicarsi completamente alla pittura non sapeva chi fosse, non riusciva a trovare serenità, non era libero né felice. La pittura gli ha ridonato la vita, l’amore per se stesso e per ciò che lo circonda comprese le piccole cose, per lui importanti e fondamentali, come le compagne di lavoro: Spatole, a cui ha dedicato la sua personale. Diego Santanelli, è stato l’unico artista italiano invitato ad esporre alla V edizione della San Paulo International Art Fair (sp-arte/2009), la più importante manifestazione per l’arte contemporanea di tutto il Sud America. I suoi più recenti lavori sono raccolti nell’esposizione itinerante LESPATOLEDIEGOSANTANELLI che dopo Napoli e Capri nel corso dei prossimi mesi toccherà anche Ischia e quindi Roma, Firenze, Milano, Bologna (in occasione della Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea “ArteFiera” del gennaio 2010), Madrid e New York.
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Lorenzo Di Palma
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E-mail: info@maninnigallery.com
Vernissage: sabato 30 maggio 2009 - dalle ore 19.00
JW Marriott Capri Tiberio Palace
via Croce 11 - Capri