Remains. Lo scultore giapponese presenta in questa occasione una serie di opere create negli ultimi 20 anni della sua produzione artistica. Si tratta di trenta bronzi, di apparente ispirazione classica, ma con un forte sapore contemporaneo. A cura di Carlo Coen.
a cura di Carlo Coen
Shoji Oshiro, noto scultore giapponese presenta in questa occasione una serie di opere create negli ultimi 20 anni della sua produzione artistica. Si tratta di trenta bronzi, di apparente ispirazione classica, ma con un forte sapore contemporaneo.
La scultura di Shoji Oshiro, scrive Enzo Di Martino nella presentazione in catalogo, configura dunque, un’operazione senza tempo, volta nello stesso momento alla classicità perduta e ad esprimere tuttavia un’evidente contemporaneità.
Le sue opere, com’è sempre avvenuto per la scultura di ogni tempo, esprimono un desiderio di potenza e la forte ambizione ad occupare armoniosamente lo spazio, manifestando infine un sorprendente evento plastico prima di allora inesistente. Le sue sculture appaiono perciò in grado di rapportarsi indifferentemente con la natura e l’architettura in maniera non violenta, senza strappi percettivi e lacerazioni formali. Vivono per certi versi di vita propria, in maniera autonoma, con la caratterizzante autosufficienza plastica dell’opera fatta ad arte.
La mostra, patrocinata dagli Assessorati alla Cultura del Comune e della Provincia di Venezia, è curata da Carlo Coen e presentata da Enzo Di Martino.
Inaugurazione, giovedì 4 giugno dalle ore 18.00.
Scola dei Tiraoro e Battioro
Campo San Stae - Venezia
Orario 11.00 – 19.00, lunedì chiuso
Ingresso libero.