Ali. In mostra una serie di sculture in creta dal grande impatto emotivo: un piccolo drappello di donne presentate come su un palcoscenico che non e' quello dello spettacolo ma della vita, fatto di relazioni e di intimita'.
Due settimane d’arte ad Antiruggine, il centro culturale alternativo creato da Arianna e Mario Brunello in un capannone dimesso a Castelfranco Veneto.
E ancora una volta la proposta riguarda un’artista donna che opera con un linguaggio del tutto personale in ambiti di ricerca fortemente connotati.
Dal 7 al 21 giugno, gli spazi che hanno recentemente ospitato “Fili”, le creazioni della statunitense Lynn Carver, propongono “Ali”, una mostra-installazione dell’artista veneta Mariacristina Barbon. Sono sculture in creta dal grande impatto emotivo, un piccolo drappello di donne presentate come su un palcoscenico che non è quello dello spettacolo ma della vita, fatto di relazioni e di intimità. Donne sole, in coppia o in gruppi di tre o sei, in piedi, accovacciate, raggomitolate su loro stesse, introspettive o aperte, solari, proiettata verso il mondo. Magari strette, in un simbolismo dai diversi significati, a figure di animali: orsi, gatti, galli…
Il tutto giocato su due soli colori: l’ocra, caldo e vitale della terracotta e il bianco immacolato dei veli e degli animali. Forme di grande duttilità espressiva dove la rigidità della materia diventa aria, levità, emozione. Complici anche i drappi-sudario, corazze difensive e allo stesso momento tappeti volanti per sogni che trasformano corpi in anima.
“E’ la donna che io voglio interpretare – afferma Mariacristina Barbon. E con la donna appare spesso il vestito bianco - drappo-sipario - espediente tra il corpo e lo spazio, quasi fosse, il vestito-drappo, una difesa corta, insufficiente a coprire l’anima e forse anche l’inconscio di una donna.
Un diaframma bianco su un corpo ripetuto: visione di sogni che si materializzano in una simbologia che diventa anche ironia nel dialogo affettuoso che donne e animali instaurano. Rapporti idealmente riconducibili ad alcuni detti popolari: “Tu stai covando qualcosa”, “Ma cosa ti sei messa in testa?” “Meglio…una gallina oggi che un uovo domani!” ….
Poi mamme e bambine. E ancora ali: occasione per salire, per ripartire. Ali indossate come Icaro per interpretare la forza che consente di andare oltre”.
Mariacristina Barbon, trevigiana, dopo aver frequentato il Liceo Artistico Statale, ha conseguito la Laurea in Architettura presso lo I.U.A.V. di Venezia. Impegnata dapprima nell’insegnamento e nella libera professione di architetto, decide poi di dedicarsi esclusivamente alla scultura. Sue opere sono state protagoniste di personali in molte città italiane.
Inaugurazione 6 giugno 2009 h.18
Antiruggine
via borgo treviso 158 - Castelfranco Veneto (TV)
Venerdì, sabato e domenica dalle ore 16 alle 20.
Ingresso gratuito.