Avanti ancora. In ordine sparso. In mostra la seri dei Neri, opere quasi schizzate su carta, eleganti e raffinate; e lavori a terra dal ciclo dei frammenti, quadri scomposti, nati da scarti di opere precedenti.
L’arte di Luca Dellantonio sfugge a qualsiasi definizione. Stratificazioni di immagini e di significati impediscono una lettura a colpo d’occhio. “Avanti ancora. In ordine sparso” è la mostra che presenta una selezione dei suoi ultimi lavori presso lo Spazio Zero di Gallarate, organizzata da Metamusa arte ed eventi culturali.
"Il suo atelier è forse la sua opera più grande e più bella – spiega Manuela Ciriacono, curatrice della mostra - che racchiude il senso di tutte le altre. Tra quadri d'epoca e vecchie foto di famiglia, la casa-studio trattiene con forza memorie e sfoggia contemporaneamente le tracce di chi ancora la abita: opere appena concluse asciugano in giardino, molte invadono il soggiorno mentre altre ancora, più datate, sono appese alle pareti in attesa di una nuova chiamata. Nell'aria è già in atto quel gioco del comporre che vede accostati frammenti di realtà sottratti al tempo che passa".
In mostra la seri dei Neri, opere quasi schizzate su carta, eleganti e raffinate. Opere a terra dal ciclo dei frammenti, quadri scomposti, nati da scarti di opere precedenti. La serie dedicata ai cuori, realizzata a collage, col riuso di materiali essenziali, di colle e siliconi, ricomposti e resi leggibili con l’intervento manuale, coloristico, grafico, personalissimo. Opere nate in una notte, evocazioni di un tempo che non c’è più. Si respirano idee fluttuanti nelle sue opere. Il ricordo della madre, donna colta e violinista, il passato vissuto tra grandi opere del passato, l’amore per la musica. Tutto questo è Luca Dellantonio "le sue opere condensano strati temporali, l’arte diventa “tempo totale”.
Luca Dellantonio nasce a Legnano nel 1958 ove lavora nella vecchia casa di via Ferraris 19.
Studi classici, allievo di Pagani, Accademia con Gottardo Ortelli e lavora nel campo editoriale.
Ma la scoperta della “vena” artistica viene da lontano e solo dal 1990 in poi si estrinseca all’esterno; fra le più interessanti esposizioni Villa Litta a Lainate, MiArt 95 – 97, Bologna Artefiera, Galleria Des Remparts (Antibes), Fiera di Strasburgo, Brera, New York, Barcellona.
Ma, un’incisiva svolta nella vita pittorica, e che ha lasciato un’impronta sull’artista e la sua opera, è la stretta collaborazione con Pagani e l’ambiente catalizzatosi intorno al Museo di arte contemporanea. La tecnica, molto utilizzata a base “espressiva” è legata al collage. L’impiego di olii, acrilici, tempere, pastelli, deformano la rivisitazione delle sue opere e scandiscono nuovi piani e profondità e svelano un progetto, un’idea. Così, nelle opere esposte, non per nulla da “gustare” all’inebriante profumo del caffè, emergono tematiche legate all’immaginario giovanile e l’atteggiamento di ricercatore infaticabile verso mete da scoprire. Land art performer nei boschi di Cuasso al Monte.
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Inaugurazione sabato 6 giugno alle ore 18
Spazio Zero
via Ronchetti, 6 - Gallarate (VA)
Orario: da martedì a sabato 16.30-19.00, domenica 10.00-12.00/16.30-19.00; lunedì chiuso
Ingresso libero