Non ammazzate la luna. ''Coglie briciole di luna Nando Granito e ne fa lacrima, protesta, preghiera a implorar ritorni e nostalgia di un futuro avvinto al nodo insolubile della terra'' (Vera Carminati).
Cifre pronunciate dalla bocca d’oro della campagna infuocata, simboli sospesi e aggrappati alla sola luce, materia duttile e fluida, consunta, ricreata. Non passi incerti, non indizi, ma la compiutezza, l’assoluto; l’oscillazione del gioco schiude ad occhi ancora pieni di uno sguardo d’origine le linee dense di un passaggio segnato e svela gli archetipi tra cui accadde il mondo. In un silenzio in cui è riunito tutto ciò che abbiamo visto e sentito, si ode il mare, che scaglia relitti e notti e follie sulla spiaggia dell’umano buon senso, ne scardina la logica utile e piana. La sabbia se ne fa custode, miti antichi che lasciano parole dorate da raccogliere e venerare. Altari-teatro a intonar nenie e a disporre spazi incantati assorbono atroci stregonerie e allontanano il presagio della catastrofe. Coglie briciole di luna Nando Granito e ne fa lacrima, protesta, preghiera a implorar ritorni e nostalgia di un futuro avvinto al nodo insolubile della terra, eppure consegnato al rischio della libertà. Nel blu, istante marino e promessa d’ombra, s’addensa la sillaba perfetta, l’oro di una redenzione necessaria, il nero di un abisso che spalanca l’inferno e ha tramutato il rosso serale in dimora dell’incubo.
Un nome d’albero, una soglia di riposo, il giaciglio di un eroe, la culla di un divino silenzio è memoria di luoghi lontani, ma radicali, vicini, mai obliati. Il fulgore del sogno non abbandona l’ingrato ospite e addita oltre la sagoma spezzata e franta possibilità domestiche e mondi ancestrali cui far ritorno per placare la sete cui ci hanno condotto l’errore e l’abuso nei confronti di una natura forte e indomita. Il fuoco ha trasformato il legno in un monito, un amuleto, ha rappreso il dolore e lo ha consegnato alla materia, alle sue venature violate, alla sua sagoma sacra. L’oro ne ha fatto una pala d’altare, in un equilibrio mistico che l’accosta all’icona. All’incendio che accelera il tempo e il mutamento si oppone l’oro sbalzato, l’orlo mosso del legno come tela, con cura avvolto da una mano sapiente, il gesto che rimemora e accudisce anche il relitto conficcato nello scorrere delle stagioni, conteso tra boschi e mare, consegnato a chi ne ha fatto segno che indica la via.
Vera Carminati
Inaugurazione 8 giugno ore 18.30
Circolo Culturale Bertolt Brecht. Spazio2
Via Giovanola, 21/c - Milano
La mostra resterà aperta da lunedì a giovedì, dalle ore 17.00 alle ore 19.00
Ingresso libero