Fondazione Italiana per la Fotografia
32 stampe moderne da negativi originali dall'Archivio dell'Università di Austin, Texas presentano per la prima volta il lavoro di uno tra i più straordinari sperimentatori della fotografia
LA MOSTRA. 32 stampe moderne da negativi originali dall'Archivio dell'Università di Austin, Texas presentano per la prima volta il lavoro di uno tra i più straordinari sperimentatori della fotografia. GOLDBECK spazia dalla foto di gruppo di uomini d'affari alla folla di vacanzieri al mare, dai concorsi di bellezza alle orgogliose truppe americane. Il tutto immortalato con grandiosità e precisione, grazie al dominio di una tecnica grafica e fotografica dalla quale ancora oggi attingono pubblicità (Solero Algida, Coca Cola) e cinema (Being John Malkovich)
Eugene Omar GOLDBECK seguendo la sua vena creativa riuscì ad aggirare i limiti imposti dall'attrezzatura del tempo esaltando come mai, la spettacolarità della fotografia panoramica. Al paesaggio sostituì le persone dando vita così ai suoi celebri "paesaggi umani", primo esempio della teatralizzazione fotografica.
Egli calcolava minuziosamente la posizione di ogni singola comparsa in modo da eludere le distorsioni della macchina fotografica da lui appositamente preparata e modificata.
Per comporre l'insegna della Base Aereonautica di Lackland - 1947 (la sua più celebre), studiò per due mesi, a tavolino con schizzi e disegni perfetti, la posizione di 21.765 militari; montò su una torre di 60 metri e scattò . L'esecuzione non richiese più di 45 minuti, ma come più volte amava sottolineare: "Solo un pazzo può fare quello che faccio io".
Oltre all'incredibile innovazione stilistica GOLDBECK ci ha fornito una puntuale testimonianza della sua epoca. Girò gli Stati Uniti in lungo e in largo nella pura tradizione del "fotografo itinerante", producendo oltre 1.000.000 di negativi. Alcune sue immagini: il concorso di bellezza, le impiegate o le lavoratrici tessili ci regalano uno spaccato di vita e di stile che proprio grazie alla tecnica diventano documenti preziosi della storia di una nazione che da agricola si stava orgogliosamente trasformando in industriale.
BIOGRAFIA. Eugene Omar GOLDBECK San Antonio, Texas 1891 (1892?) - 1986.
Nell'adolescenza si diletta a fotografare i compagni e vende loro le foto. Divenuto fotografo a tempo pieno inizia a collaborare con le forze armate. Nel 1912 acquista la sua prima macchina panoramica Cirkut e costruisce l'attrezzatura per le riprese dall'alto. Nel 1921 fonda l'agenzia fotografica The National Photo. Nel 1983 ha luogo la sua prima retrospettiva curata dalla Texas University in collaborazione con il Laguna Gloria Museum of Modern Art di Austin. Muore il 27 ottobre 1986 prima di veder pubblicata la raccolta dei suoi lavori, The Panoramic Photography of Eugene O. Goldbeck edita dalla University of Texas Press.
ALCUNE CURIOSITÀ SULL'AUTORE
Si girano ritratti. Foto Studio Goldbeck
Nell'opera di Goldbeck, l'"istantanea" sparisce, egli controlla il tempo, lo trattiene, i suoi istanti si allungano. Riesce a introdurre la quarta dimensione e nei suoi clichés, appare qualcosa di diverso, di sconosciuto, non è cinema, ma è come se realizzasse il filmato delle sue fotografie
Le strutture comunicative di Goldbeck
Nelle sue panoramiche appare un senso reverenziale dell'organizzazione come motore della civiltà . Dirige le posizioni, l'armonia dell'insieme, il gesto dei personaggi fino ad ottenere quello che già aveva in mente: una struttura comunicativa.
"Non sei tu che ti lasci fotografare: sono io a fotografarti e lo farò all'interno di un ordine, dicendo quello che intendo dire. Ti riconoscerai sempre, ma nel modo e nella maniera in cui io voglio che tu lo faccia: uo e una tra i tanti, tra la gente; in queste foto non sarai mai un individuo - Nella Storia con la Nazione e null'altro"
Le Living Insignia Goldbeck non è l'inventore del genere, ma egli sicuramente ne riconobbe le possibilità estetiche e ancor più economiche: la fotografia della Base Aeronautica di Lackland (1947) fu offerta a 3 dollari la copia ai 21.000 aviatori che la componevano. Alla fine per quegli anni un bel gruzzolo!
"Solo un pazzo può fare quello che faccio io"
Goldbeck non ha inventato la panoramica, ma fu certamente uno degli eredi più produttivi di un formato che risale agli albori della fotografia.. Nella prima decade del '900 quando egli cominciò a interessarsi a questo formato, le macchine panoramiche si erano evolute su due fronti: i modelli Banquet: apparecchi di tipo grandangolare che utilizzavano tre formati di lastre e un secondo tipo dal quale si sviluppò la Folmer Graflex Cirkut Camera: questa, con successive modifiche, fu la macchina di Goldbeck.
La tecnica di Goldbeck
La Folmer Graflex Cirkut Camera era una macchina di grande formato montata su una testa circolare dentata, fissata sul cavalletto, in grado di girare a 360° con una sola esposizione. Il movimento rotatorio della macchina era sincronizzato con lo svolgimento della pellicola, che scorreva da un rocchetto all'altro su un piano arcuato. L'esposizione avveniva attraverso una fenditura mentre la macchina girava su un perno, ma permetteva solo movimenti orizzontali. Per fare le riprese dall'alto Goldbeck studiò una piastra basculabile metallica che fissava alla base della macchina e alla testa rotante. Ciò gli consentiva di inclinare la macchina, mentre il piano dell'ingranaggio rotante rimaneva piatto. Per ovviare al problema dei tempi di esposizione, Goldbeck montò un motore elettrico ausiliario (al meccanismo a molla) che garantiva un movimento rotatorio regolare e studiò un sistema manuale per poter regolare la larghezza della fessura e controllare l'esposizione durante la rotazione.
Sede
Fondazione Italiana per la Fotografia
Via Avogadro 4 - Torino
Inaugurazione
mercoledì 7 Giugno dalle 19.00 alle 22.00
Orario
martedì - venerdì 15.00 - 19.00
sabato e domenica 10.00 - 19.00
Ingresso
intero Lit. 10.000 / ridotto Lit. 7.000
La mostra è stata realizzata in collaborazione con
Fondazione Galleria Gottardo, Lugano
Curatori
Kitti Bolognesi e Roy Flukinger (Austin)
Catalogo
ACTAR, Barcellona
Provenienza delle stampe
Archivio Goldbeck
(Henry Ransom Humanities Research Center, Università di Austin, Texas)
APPUNTAMENTI ESTATE
FONDAZIONE ITALIANA PER LA FOTOGRAFIA
Giugno - Luglio 2000
7 - 25 giugno
Sala Uno
JEAN BAPTISTE HUYNH
Giovane fotografo autodidatta di origini vietnamite che si è imposto alla critica e al pubblico vincendo il premio Kodak e il premio Villa Medici. Una ventina di raffinatissime stampe in bianco e nero e a colori che rappresentano l'essere sia esso umano o vegetale sospeso tra finito e infinito.
29 giugno - 13 luglio
Sala Uno
DONNE IN VIAGGIO. Fotografie di Mario Nunes Vajs (1856 - 1932)
Grande fotografo amatoriale fiorentino famoso per i ritratti di attori, Nunes Vajs ha dedicato alcune splendide immagini alle donne viaggiatrici a cavallo del secolo.
17 luglio - 30 luglio
Sala Uno
PORTFOLIO IN PIAZZA 99
I vincitori della VIII edizione di Savignano Immagine
Ufficio Stampa
Fondazione Italiana per la Fotografia
Daniela Trunfio - Federica Rocca
Tel. 011.544132 - 546594 / cell.0339.6116688