Una piccola retrospettiva sulla fotografa di Livorno, per presentare il profilo di una donna che nel cuore di un'Italia reazionaria, patriarcale e totalitaria, produsse immagini fresche, vive, valide e forti; perfettamente comparabili con le prove di tanta fotografia internazionale.
Il Novecento è una miniera di preziosissime indicazioni per chi vuole esplorare il domani della fotografia. Non è un gioco di parole: abbiamo spesso ripetuto – appresso ai più blasonati maestri che l’hanno detto prima di noi – che per conoscere il futuro occorre possedere saldamente il passato. Presentare la fotografia di una straordinaria e misconosciuta autrice come Eda Urbani serve proprio a questo.
Non solo a mettere in luce una professionista e un’autrice ignorata qui da noi ma ben valorizzata negli Stati Uniti – cosa che, ahimé, accade sistematicamente – ma anche a presentare il profilo di una donna fotografa che nel cuore di un’Italia reazionaria, patriarcale e totalitaria, produsse immagini fresche, vive, valide e forti; perfettamente comparabili con le prove di tanta fotografia internazionale. Ci piace l’idea che la fotografia sia il contesto operativo e creativo che nel XX secolo ha offerto realmente pari opportunità a uomini e donne rispetto a qualunque altro.
La Scuola Romana di Fotografia è perciò fiera di presentare oggi questa piccola retrospettiva della Urbani, fotografa di Livorno (naturalizzata torinese), perché i nostri ragazzi, e tutti i pubblici coinvolti nella fotografia ad ogni livello, possano finalmente riscoprirne il talento. E nell’esporla, mentre i più sapranno aggiungerla al proprio personale portfolio di conoscenze storiche, siamo anche certi di indicare la strada di un impegno delle donne di fotografia ancor più massiccio e determinante per il secolo che si apre.
Inaugurazione: Martedì 9 Giugno 2009 ore 19
Scuola Romana di Fotografia
Via degli Ausoni 7/a, Roma
orario: tuttii giorni 10-18
ingresso libero