Rosa Cassino
Salvatore De Curtis
Paolo La Motta
Roberto Mantellini
Roberto Sanchez
Mario Sangiovanni
Lucio Statti
Carolina Mantellini
Collettiva. ''L'intento non secondario di questi sette artisti e' di contribuire a far vedere 'il re nudo' dove il re e' lo spocchioso regime del brutto contemporaneo''. (Carolina Mantellini).
Due mostre con lo stesso titolo quasi in contemporanea alla Galleria ''La Mediterranea Arte'' e al Museo Minimo. Opere di Rosa Cassino, Salvatore De Curtis, Paolo La Motta, Roberto Mantellini, Roberto Sanchez, Mario Sangiovanni, Lucio Statti.
“L’equivoco comune e permanente che riguarda l’arte contemporanea fatta con tele, pennelli, colori e per di più figurativa, è proprio di non considerarla attuale. Dal momento che, agli albori del secolo scorso, l’arte si affrancava dalla rappresentazione della fisicità di ciò che ci circonda, la pittura legata alle figure, ai paesaggi e agli oggetti ha perso sempre più terreno nel testimoniare la ‘modernità’ e la ‘contemporaneità’. Ma, anche se la parentesi della ’Transavanguardia’, seppur nel suo limite di attingere sovente all’arte arcaica , ha fatto superare molti pregiudizi, non sempre risulta chiaro a critici ed appassionati che così come l’arte non è legata aprioristicamente ad una tecnica e ad un medium così non esiste un dogma che condanni la ‘pittura figurativa’ ad un esercizio sterile.
Credo, infatti, che nello spazio limitato di una tela e nell’uso di pigmenti colorati esiste tutt’oggi la possibilità di realizzare la grande alchimia dell’opus: creare il ‘mondo in piccolo’, fissare in quello spazio reale e virtuale l’umano altrettanto reale e virtuale. In altri termini dobbiamo ricordarci che un ritratto, un paesaggio, una natura morta non sono un tentativo di riproduzione verosimigliante o una semplice rappresentazione più o meno personalizzata, ma un mondo grande e complesso.
Nel momento che percepiamo nell’opera il mistero e la forza creativa ogni dubbio tace e resta una sola domanda: cosa spinge l’artista ad abbandonarsi, per così dire, all’estasi del demiurgo dalle mani sporche di colore? Così questo gruppo di artisti, molti dei quali con una lunga esperienza di vari astrattismi, oggi rivendicano con forza e a gran voce non semplicemente il diritto ad esistere della loro pittura come ‘riserva indiana’ ma la sua potenziale supremazia, primato che si fonda non sulla rottura ma sulla continuità. Tutto ciò, riflettiamo, si accorda con la tendenza attuale nella società occidentale del recupero dei valori maldestramente e frettolosamente accantonati. Infine, se vogliamo dirla tutta, l’intento non secondario di questi sette artisti è di contribuire a far vedere” il re nudo” dove il re è lo spocchioso regime del brutto contemporaneo”.
Carolina Mantellini
Inaugurazione mercoledì 10 giugno ore 18.30
La Mediterranea arte
via Carlo de Cesare, 60 - Napoli
Dal lunedì al venerdì: h 10,30/ 13,30– 16,30/ 19,30 Sabato: 10,30/ 13,30
Ingresso libero