Galleria Via Larga c/o Palazzo Medici Riccardi
Firenze
via Cavour, 7/r
055 2760213 FAX 055 2760451
WEB
La Pergola Arte a Palazzo medici Riccardi
dal 16/6/2009 al 22/6/2009
martedi' - sabato 16-19.30
WEB
Segnalato da

Gallerie La Pergola Arte Firenze




 
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16/6/2009

La Pergola Arte a Palazzo medici Riccardi

Galleria Via Larga c/o Palazzo Medici Riccardi, Firenze

La Pergola Arte propone una rassegna di pittori e scultori che hanno precedentemente aderito alle iniziative della galleria. A cura di Domenico Asmone, Lilly Brogi.


comunicato stampa

A cura di Domenico Asmone, Lilly Brogi

Artisti: Cristina Anna Adani, Piero Ardenghi, Vincenzo Armato, Domenico Asmone, Rossella Baldecchi, Flavio Bartolozzi, Franco Bastianelli di Laurana, Laura Belloni, Nadia Benelli, Mauro Bini, Igina Biriaco, Michele Boffelli, Lilly Brogi, Amelio Bucciantini, Franco Cappelli, Emilio Carvelli, Claudio Cavallini, Alessandro Ciantelli, Pino Conestabile, Konstantina Daskalaki, Antonio Di Tommaso, Enzo Fabbiano, Mara Faggioli, Maria Gambacorta, Giorgio Giacomelli, Nicola Giusfredi, Paolo Granchi, Paola Grizi, Blu Kobalto, Stefano Luzi, Saverio Magno, Giuseppe Manneschi, Anna Maria Masoni, Alberto Marini, Mauro Marrucci, Antonio Martini, Maria Matti, Miranda Mei, George Paul Mihail, Filip Anton Mihail, Christiano Muntoni, Patrizia Murazzano, Antonio Nuvoli, Paolo Palandri, Vaclav Pisvejc, Fabrizio Pluderi

La Pergola Arte propone una rassegna di pittori e scultori che hanno precedentemente aderito alle iniziative della galleria. Molti di loro appartengono a sodalizi e gruppi che operano a Firenze ma l’occasione è emblematica per il rapporto con uno spazio ”istituzionale”, quella Galleria di Via Larga posta su un asse viario dei più frequentati e recuperata da qualche tempo alla vocazione espositiva. Il problema dell’informazione sulla produzione delle arti visive, offrendo la possibilità di vedere direttamente le opere, è sempre più connesso alla disponibilità degli spazi, il che significa anche affrontare aspetti logistici a volte non indifferenti.

Infatti, nonostante le applicazioni telematiche dell’elettronica che in apparenza facilitano più delle riproduzioni a stampa la dif-fusione delle stesse immagini, le opere o vengono concepite in relazione a quelle tecnologie o si tratta di meri ”appunti” perché, innanzitutto le dimensioni risultano diverse dagli originali. Possiamo aggiungere che siamo stati condizionati da generazioni dalle restituzione fotografiche o cine- televisive a una percezione che è particolarmente ingannevole per le opere d’arte .Così il ruolo delle istituzioni, in primis degli enti locali, a partire dalle stesse circoscrizioni, è da almeno due decenni, nell’area fiorentina, di grande importanza.

Infatti il mondo delle gallerie d’arte private ha subito una profonda trasformazione sia perché la disponibilità all’acquisto delle opere d’arte contemporanea ha subito l’impatto di organizzazioni e circuiti che hanno selezionato artisti e pubblicoal di là del fenomeno del cosiddetto sistema dell’arte, ormai anche troppo quasi ritualmente denunciato, ma anche per la rete di veri e propri imbonitori, che insieme a un sostanziale disinteresse dei ”media”, ha permesso alla disinformazione di illudere non solo sulla qualità ma anche su quelle che venivano proposte come forme di investimento o oggetti simbolo di condizione sociale. Firenze, nonostante il prestigio del proprio patrimonio artistico, anzi forse proprio per un malinteso interesse di mantenere attraverso l’esaltazione delle grandi stagioni del passato un’attrazione e una primazia, come se l’immensa eredità delle generazioni che ci hanno preceduto fino al XVI secolo avesse disseccato la possibilità di continuare a produrre sul piano della comunicazione estetica, per troppo tempo, a mio avviso, non ha promossa un’adeguata conoscenza delle testimonianze di un altro mezzo millennio di capolavori , che hanno offerto temi di riflessione fondanti per la civiltà e la cultura non solo dell’Europa ma del pianeta.

Il centro storico della città ,ce lo ricordano dei cartelli, è stato dichiarato patrimonio dell’umanità ma ciò non basta per rendere vitale ,anche per il futuro, questo straordinario scrigno anzi vi è il rischio che i valori di cui è testimone siano consumati dalla volgarità e dalle mode. I criteri puramente legati a calcoli di sfruttamento affaristico che animano gran parte di quanto si sta muovendo attorno al mercato dei viaggi sono soprattutto causati da una sostanziale caduta dei processi di acculturazione a livello mondiale per quanto concerne proprio la sfera della formazione nelle scienze umane. Il problema delle competenze sembra che non riguardi chi ha il potere di decidere le politiche culturali. Insomma Via Larga è un luogo la cui agibilità apre un dibattito non marginale né estemporaneo giacchè poderosa è la potenzialità della comunicazione estetica oggi frantumata e piegata a funzionalità improprie legate al contingente di un consumismo attento a provocare il degrado nella maggioranza dei consumatori-sudditi.

Questo, purtroppo, non è un fenomeno solo italiano, e corrisponde a modelli che hanno prodotto vere e proprie catastrofi. Allora? Allora bisogna continuare a cogliere le occasioni positive come questa , nella quale operatori, attingendo a linguaggi diversi, evidenziano la persistenza, l’approfondimento e la personale interpretazione di alcune grandi lezioni delle tecniche della comunicazione visiva del XX secolo dimostrandoad un tempo la qualità e la disciplina del fare, quando la tecnologia sembra illudere delle capacità di intervento e rischia di appiattirne in un caos babelico, in un magma di effimero, la fruizione o di ridurla a prodotto esclusivamente mercificato negandone così proprio la specificità. Non a caso La Pergola Arte ha promosso,e propo-ne, l’incontro con la comunicazione verbale della poesia o la riflessione su personalità centrali del XX secolo come di recente ha fatto con l’omaggio a Alberto Magnelli.

Così esperienze maturate in ambienti diversi permettono sia di apprezzare la coerenza delle tecniche prescelte, funzionali alla restituzione di emozioni che stabiliscono un dia-logo fondato sul saper vedere, sia di cogliere la traduzione del pensiero come della suggestione di una situazione, di un luogo o di una memoria, o di un sogno, nella materia cromatica fino a percepire il segno connotativo dei vari artisti e quindi la sincera dedizione al mistero laico dell’arte in un clima di gioiosa partecipazione collettiva. La tela può essere accarezzata dal pennello quasi a farne percepire la consistenza dell’ali di una farfalla o addensare la luce e l’ombra con sontuosi effetti di raggrumata materia, densa di echi . A volte viene ritmata l’armonia di una musica suggerita dalla distribuzione delle pennellate da un ductus elegante o un po’ “sprezzante”. Il disegno, come processo mentale, può inseguire le innumerevoli indagini dell’immaginare . La raffinatezza di una composizione di sapore tra Preraffaellita e Jugendstil evoca significative presenze internazionali, negli anni della formazione di Firenze come mito.

La visualizzazione dei moti interiori, secondo una vibrante tensione espressionista non manca di una tavolozza di impatto solarmente mediterraneo. Si assestano campiture articolate in superfici distribuite secondo proporzioni dimensionali da Section d’or. L’immagine fotografica è inserita e rifunzionalizzata nell’ossimoro del bianco e nero che carica il crudo fascino del vero dell’istantanea all’arbitrarietà del colore giocato come veicolo dell’astrazione. Così tra denuncia e elegia, epos, tragedia e canto le pareti della Galleria di Via Larga assolvono alla loro missione . Prezioso è quanto ci viene donato, la bellezza filtrata attraverso il vissuto e l’ironia dell’intelligenza, e ci rattrista la consapevolezza che tanto generoso impegno non sempre trova una disponibilità di attenzione adeguata. L’informazione spesso è distratta o, paradossalmente , è condizionata da ”filtri“ poche volte legati alla competenza: la creatività è un argomento delicato che coinvolge le motivazioni più profonde , non conformiste, originali e autenticamente libere quanto sensibili all’eroica solidarietà che Leopardi cantò nella ginestra, tutte cose pericolosissime per il potere, qualunque esso sia, e molti pennivendoli lo sanno benissimo.
Ugo Barlozzetti

Con il patrocinio della Provincia di Firenze

Vernissage 17 giugno ore 18

Galleria Via Larga c/o Palazzo Medici Riccardi
via Cavour, 7/r - Firenze
da martedì a sabato ore 16-19.30
Ingresso libero

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Marco Colella
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