Galleria Art&Media
Castelfranco Veneto (TV)
via Roma, 38
0423 724539
WEB
Verso la luce
dal 17/6/2009 al 29/8/2009
martedi' - sabato 15,30-20. Chiuso dal 30 giugno al 20 luglio

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Galleria Art&Media




 
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17/6/2009

Verso la luce

Galleria Art&Media, Castelfranco Veneto (TV)

Verso la luce. La rassegna e' quasi tutta al femminile. "Quattro artisti si alternano/fondono in una esposizione che mira a scacciare le tenebre della non conoscenza. O della stessa menzogna, paradigma stesso del buio."


comunicato stampa

È una sorta di piccola Biennale, quasi tutta al femminile, quella che si svolgerà a Castelfranco Veneto dal 18 giugno al 30 agosto. Se la Biennale ha come tema "Fare Mondi", la rassegna che si svolgerà presso la Galleria Art & Media ha come tema/ricerca "Verso la luce". Quattro artisti si alterneranno/fonderanno in una esposizione che mira a scacciare le tenebre della non conoscenza. O della stessa menzogna, paradigma stesso del buio. Una ricerca incessante, quella degli artisti presenti, provenienti da varie esperienze e tutte partite, all'inizio della carriera, dalla pittura "pura".

Cataloghi in galleria, distribuzione gratuita, con testi critici di Carolina Lio, Eleonora Rocco, Maria Campitelli.

AZZALI
La ricerca artistica di Grazia Azzali si colloca a metà tra la pittura e la fotografia, ma in modo totalmente inedito in confronto alle commistioni di genere che siamo già stati abituati e vedere. Il supporto su cui si compie l'azione è l'emulsione, ovvero la soluzione gelatinosa fotosensibile che viene depositata sulla pellicola. Su di essa la luce viene dosata e depositata come se si trattasse di un colore ad olio, creando una composizione tonalità oro su uno sfondo cieco. Il risultato finale ha della fotografia la componente scientifica dell'utilizzo della chimica, e della pittura il gesto manuale dell'imprimere una superficie su un'altra superficie per creare un'immagine che prima era solo mentale.

L'artista ha ideato un quasi motto: “L'opera è la mia frequenza”, ispirandosi un po' a quello che il suo maestro, Emilio Vedova, ripeteva spesso: “L'opera è il mio respiro”. Il termine usato da Grazia Azzali è però ancora più significativo in quanto riesce ad andare oltre a un rimando poetico e diventa un fenomeno fisico nel senso scientifico del termine: la luce è un'onda elettromagnetica e in quanto tale si identifica proprio con una frequenza. Quindi l'opera finale è in effetti la sua luce, il suo modo di filtrarla e concepirla. (Carolina Lio)

MAZZOCCA
"Nel ciclo " Tuttomeno che nero", la gamma cromatica si manifesta solo nella scala dei sette colori in cui si può scomporre la luce. Sono tante finestre che simbolicamente si aprono sul mondo, da cui trapela un colore dello spettro solare, assieme agli altri in altrettante finestre per comporre insieme le fasi della luce. Queste finestre, dispensatrici di positivo equilibrio e di gioiosa tranquillità, si spalancano dai supporti più impensati, da fondi di carta, di metallo, di legno dipinto, di alcantara, che assumono di volta in volta forme diverse. ...Oltrepassiamo la corteccia, entriamo nella luce che certo ancora sussiste da qualche parte nelle nostre anime, nonostante le costrizioni autoimposte, i viluppi delle paure e dell’angoscia. E’ questo il messaggio luminoso di Luigina Mazzocca." ( Maria Campitelli)

In questa mostra ci sarà anche una antecipazione del suo ultimo ciclo, intitolato “ le nostre prigioni”. Luigina vuole includere personaggi della scena politica internazionale, televisiva ecc. Volti noti al grande pubblico. Non si accontenta del ritratto, ma fa sì che il personaggio venga racchiuso - imprigionato in una teka di plexiglas in cui su un lato è impresso a fusione, delle mani che cercano di spingere per uscirne. Il tutto per sottolineare maggiormente che TUTTI SIAMO PRIGIONIERI di qualcosa, di noi stessi o del sistema stesso e ci dibattiamo continuamente per trovare una via di scampo.

PONY
Vestiti indossati vissuti, consumati e...trasformati in luce

"il vestito viene mano a mano fatto passare tramite diversi stadi di purificazione fino a diventare allegoria di una situazione trascendentale ormai raggiunta e in cui il tessuto resta solo come una mera reliquia. Per questo il vero e proprio protagonista non è il vestito in sé, ma la situazione spirituale e mistica..."(Carolina Lio)

SETTIN
La borsa, molto più di un semplice accessorio femminile, ma un "intimo pensiero", apparentemente leggero e decorativo, ma penetrante e vitale come la luce solare.

"Contenitore di oggetti, accessorio di uso femminile, feticcio tra i più amati… Questo e molto altro può esser detto della borsa, nata in sordina e approdata alle luci della ribalta, da articolo sussidiario a status-symbol per l’immagine di una donna. Un vero e proprio "stile di vita", la borsa si fa interprete delle necessità di tutte le donne, venendo spesso considerata un vero e proprio “modo di essere”. Poco importa se sia ampia, capiente, comoda, lussuosa o griffata …. L’importante è che adempia alla sua funzione principale: la discrezione. Ed è proprio qui che Maria Pia Settin interviene, dissacrando completamente le mansioni storiche di quest’oggetto, trascendendolo e trasformandolo in un mezzo per indagare il mondo femminile."(Eleonora Rocco)

Galleria "Art & Media"
via Roma 38 a Castelfranco Veneto (TV)
Orari: martedì-sabato ore 15,30 - 20,00
La rassegna resterà aperta tutti i pomeriggi dal martedì al sabato fino al 30 agosto salvo il periodo dal 30 giugno al 20 luglio per la chiusura estiva.
Altri orari e nei giorni di chiusura solo per appuntamento: 3480302605
Entrata libera

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