Il Giardino di Sawara. L'artista propone alcune opere site-specific che intrattengono con lo spazio un dialogo al limite della fusione narrativa, e che evocano le atmosfere di un mondo naturale sulla soglia del fiabesco.
a cura di Barbara Meneghel
Mercoledì 24 giugno, dalle 19 fino a tardi, verranno presentati alcuni lavori di Marta Pierobon, a cura di
Barbara Meneghel.
La mostra sarà visitabile, su appuntamento, fino alla fine di settembre.
Lavorando sul confine incerto tra realtà e immaginazione, Marta Pierobon interviene nello studio di
Alberto Mugnaini con alcune opere site-specific che intrattengono con lo spazio un dialogo al limite
della fusione narrativa. Evocando le atmosfere di un mondo naturale sulla soglia del fiabesco, l’artista
propone una mostra-racconto in cui diventa difficile definire chiaramente cosa è spazio espositivo e cosa
è opera, cosa è artificio e cosa è natura. La casa si presta ad accogliere una realtà che non esiste, e che
proprio per questo non può essere battezzata che con un nome di fantasia, di qualcosa che non ha alcuna
consistenza. Sawara è un nome qualsiasi, scelto soltanto per la necessità convenzionale di utilizzarne
uno: un nome che “suona bene”, ma privo di alcun referente effettivo nella realtà.
Le suggestioni orientali del romanziere giapponese Murakami Haruki echeggiano così nelle installazioni
dell’artista, intrecciandosi con il richiamo a una natura magica, delicata ed estemporanea.
Albertoaperto è uno spazio in cui è possibile non solo transitare ma sostare e fare tardi, uno spazio all’inter-
no del quale un artista è tenuto a entrare in rapporto con i segni del vissuto e le marche del luogo, uno spazio
che in questo modo diventa ospitato dai lavori dell’ospite.
24 giugno 2009 dalle ore 19
Albertoaperto
Via Burlamacchi, 6 - Milano
Ingresso libero