Un edificio che risale al XII secolo, l'ex chiesa di Santa Lucia, attuale sede del museo, ospita una selezione di opere pittoriche dell'artista americano.
L' Estate, la gita fuori porta, il venticello che corre tra i vicoli medioevali e che muove le fronde, il senso di leggerezza che solo dona un panorama, e quello di appagamento che solo dona l'arte di oggi e di ieri. Ecco cosa offre Marino tra giugno e luglio. La cornice e' la suggestiva (ex) chiesa di Santa Lucia, attuale sede del museo Civico di Marino, il Museo Mastroianni.
Un edificio che risale addirittura al XII secolo e che da allora, accompagna di paripasso, con modifiche, ampliamenti e restauri, la storia artistica di Marino, incrociandosi addirittura con quella di S. Francesco, dal momento che, ci tiene a sottolineare il dott. Alessandro Bedetti direttore del museo, fu proprio certa Jacopa de’ Settesoli, amica del Santo di Assisi, a finanziarne i primo restauro.
In questi ambienti, le cui mura sussurrano storie antiche, i colori e le visioni senza tempo di Mark Kostabi, si stagliano come apparizioni.
E' per specifica volontà del sindaco, il dott. Adriano Palozzi, appassionato collezionista, che l'arte Contemporanea internazionale, entra a far parte della vita culturale di Marino.
Nei dichiarati intenti del giovane primo cittadino della deliziosa cittadina, perla dei Castelli Romani, vi e' proprio il desiderio di rendere merito e giustizia, alla secolare tradizione artistica locale, promuovendo una serie di iniziative che offrano la possibilità di ammirare delle opere che siano frutto delle più importanti tra le esperienze artistiche contemporanee. Dimentichiamoci quindi le esposizioni in grigio, i vernissage in punta di piedi, i dibattiti sonnolenti. Se già le precedenti iniziative ambivano ad un taglio moderno,( ricordiamo l'importante personale di Alberto Sughi), la forza vitale dei dipinti di Kostabi grida e pretende momenti eclatanti, gioia istintiva, energia nuova, fresca, giovane.
Mark Kostabi, icona dell'artista Self Made Man, del genio contemporaneo, personaggio eccentrico, provocatore, intellettuale ironico, nonché pianista e compositore universalmente apprezzato, presenzierà' all'evento e se, come sembra, offrirà un saggio del suo talento musicale, nessuno, c'e' da scommetterci, relegherà nel cassetto dell'oblio quest'inaugurazione come una delle tante passate in rassegna.
Ma chi e' Mark Kostabi? Come nasce il suo mito? Cosa rende Kostabi cosi unico? Il suo linguaggio, il suo disegnare, si impone ai nostri occhi secondo caratteri semiotici immediatamente riconoscibili nel significato e nella genesi.
E' dai suoi scarabocchi sui fogli volanti e sui banchi della scuola d'arte ''Cal State'' in California che, giovanissimo, lascia che la sua immaginazione, il suo sovrappensiero generi il ''Kostabi'', come tutti lo conosciamo: il segno di una figura senza volto immersa in un mare di colore universalmente riconoscibile. Una matrice pura, istintiva, immediata, scevra di sovrastutture ma colta, aliena da lacci intellettuali ma ricca di significati, romantica e leggera, ironica, attuale.
Un Talento pittorico dai confini ancora non individuabili. Sotto i riflettori della critica internazionale sin dagli anni ottanta, Kostabi gioca col suo personaggio, proponendosi in prima persona all'attenzione del pubblico. Non l'artista isolato in una torre d'avorio, ma un' artista che vive il suo tempo, lo cavalca e dai garage Newyorkesi alle cene del jet set, lo vediamo in compagnia di stelle del cinema e del rock, assieme a Warhol ed a Basquiat, si propone, interroga, provoca. Imprenditore di se stesso crea la Kostabi World, un laboratorio simile ad una factory, dove i suoi assistenti hanno la possibilità di crescere in un ambiente ricco di stimoli. Quando alla sua schietta sincerità , la sincerità di un'artista che dichiara di ricorrere all'aiuto di assistenti ( aiuto a cui peraltro ricorrono la maggior parte se non la totalità dei pittori) la critica lo accusa si sfruttare i giovani artisti, risponde dipingendo ''Backlash'' (1991, olio su tela, cm.113 x 228). In quest'opera si vede un uomo che, brandendo una frusta, fustiga una miriade di sottoposti che, in un contesto che richiama i galeoni utilizzati per la tratta degli gli schiavi, remano ognuno nel proprio secchio di vernice, laddove il remo e' un gigantesco pennello. Di contro invece, ai critici che lo acclamano per questa sua iniziativa tesa a collaborare con i giovani artisti risponde che non vi e' alcuna collaborazione. ''I ragazzi'', dice, ''sono dei semplici impiegati pagati per essere creativi'' (Mark Kostabi ''Conversation With Kostabi''). Se vi e' una collaborazione si tratta di casi isolati, come con il fratello Paul o con Baj ma in quel caso tutti mettono una firma e tutti ne godono i profitti.
Corteggiato dai galleristi, supportato dal mercato, ricercato dai collezionisti, Kostabi mantiene inalterata la fama di un successo globale.
Inaugurazione 27 giugno ore 18
Museo Civico “Umberto Mastroianni” Ex Convento di Santa Lucia
Piazza Matteotti 13 Marino (RM)
merc-sab 16-19, chiuso i festivi