Museo Gianni Bellini (Palazzo Gervasoni)
Sarnico (BG)
Piazzetta San Paolo, 8
035 912165
WEB
Daniele Salvalai e Giuseppe Scudeletti
dal 26/6/2009 al 28/8/2009
venerdi 20,30-22,30, sabato 9,30-12,30, 16-19 e 20,30-22,30, domenica 10-12 e 16-19

Segnalato da

Emiliano Bona




 
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26/6/2009

Daniele Salvalai e Giuseppe Scudeletti

Museo Gianni Bellini (Palazzo Gervasoni), Sarnico (BG)

Tra spazi ed architetture. 2 artisti stilisticamente diversi, distanti per sensibilita' e forma estetica, ma artisticamente comunicanti per la matericita' povera e apparentemente grezza delle loro opere.


comunicato stampa

a cura di Emiliano Bona

All’interno dei suggestivi spazi del Museo Gianni Bellini di Sarnico, ospitato nella corte quattrocentesca di Palazzo Gervasoni, viene inaugurata questa doppia personale dei due scultori Daniele Salvalai e Giuseppe Scudeletti, due artisti stilisticamente diversi, distanti per sensibilità e forma estetica, ma artisticamente comunicanti per la matericità povera e apparentemente grezza delle loro opere, costituite principalmente da intrecci di ferro e da impasti di catrame.
Daniele Salvalai “ri-crea” in grande scala, attraverso minuziose trame e saldature di elementi ferrei, nidi e tane di svariate specie animali, individuando nell’atto del “ri-costruire” una specifica architettura il significato principale del divenire estetico.

I nidi dell’artista, pur nascendo da un’attenta osservazione della realtà, si presentano autonomamente come forme in sé: la loro stilizzazione suggerisce e non esplicita, si fa culla di intime e raccolte sensazioni legate alla nascita, alla vita e alla morte. Il nido di Salvalai è il simbolo di un naturale agire nella realtà, di una presenza che è necessità fisica e metafisica.
Giuseppe Scudeletti concretizza invece la propria visione artistica per mezzo di fitte armature di catrame, generate da un ripetuto, quasi ossessivo, accostamento di numerosi tasselli di catramina, modulo grammaticale di un codice figurativo monumentale e sinfonico. Le sue opere sono “spazi” severi e tragici, quasi fossero pale sacre, intessute da dialettici accostamenti di centinaia di cellule, estremamente simili ma pur sempre diverse, segni e tracce visive dell’esistenza dell’artista. Ogni tassello convive con quello vicino, lo annienta, lo valorizza, gli rimane indifferente: ogni modulo è un’immagine, una parola, un suono, un atto che vive o muore, a seconda del tempo e dello spazio in cui esiste.

Inaugurazione: sabato 27 giugno, ore 21.00

Museo Gianni Bellini (Palazzo Gervasoni)
Piazzetta San Paolo, 8 - Sarnico (BG)

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