Una selezione di litografie con le forme, i colori e lo straordinario alfabeto di segni creato dall'artista spagnolo. Sperimentatore di tecniche e materiali, Joan Miro' esplora a stretto contatto con la parola l'estrema poeticita' della sua arte, sospesa tra innocenza e mistero, dialogando con l'opera di alcuni dei principali esponenti del mondo letterario del dopoguerra.
Una grande mostra giunge finalmente a Otranto e si riaccendono i riflettori sul borgo antico che racchiude più di mille anni di storia. Il Castello Aragonese, cuore e anima della città, si sveglia da un sonno durato secoli e diviene importante contenitore culturale, grazie alla nuova gestione dell’A.T.I., costituita dalla Società cooperativa SISTEMA MUSEO di Perugia e dall’Agenzia di Comunicazione ORIONE di Maglie. L’obiettivo è quello di trasformare la fortezza in un punto di riferimento per l’arte e la cultura a livello nazionale e internazionale.
Sarà uno dei grandi maestri spagnoli del ‘900 a inaugurare questa nuova stagione artistica: Joan Mirò. Una mostra dedicata all'opera grafica del geniale artista, che divenne in breve tempo uno dei maggiori esponenti del surrealismo. La prestigiosa esposizione accompagnerà il visitatore alla scoperta del meraviglioso mondo di Mirò attraverso una selezione di litografie in cui le forme, i colori, lo straordinario alfabeto di segni creato dal maestro sono il risultato della sua incredibile capacità di rinnovarsi alla luce di una visione globale dell’arte, vissuta con curiosità e versatilità, in grado di fornire strumenti sempre attuali e spesso anche anticipatori. Mirò, come Goya, Toulouse-Lautrec, Daumier, Redon, si rivolse alla litografia affascinato dalle molteplici potenzialità di questa tecnica a cui egli stesso attribuisce un enorme significato in termini di espressione artistica.
Sperimentatore di tecniche e materiali, Mirò esplora a stretto contatto con la parola l'estrema poeticità della sua arte, sospesa tra innocenza e mistero, dialogando con l'opera di alcuni dei principali esponenti del mondo letterario del Dopoguerra. Fra questi incontra nella serie di litografie Parler Seul l'omonimo poema scritto tra il 1948 e il 1950 da Tristan Tzara durante la degenza nell’ospedale psichiatrico di Saint-Alban nel 1945. Tzara, poeta rumeno, fu uno dei fondatori del movimento Dada e grande ispiratore e animatore del movimento surrealista. Ebbe un ruolo molto importante per Miró che illustrò per lui diverse opere. Dal tono ottimista, Parler Seul segnò l’inizio di una serie di edizioni nelle quali divenne manifesto il fatto che l’artista interiorizzasse pienamente il contenuto del testo, con un approccio ricco di estrema sensibilità. Il ritmo e l’ordine sono determinati da un lato dall’alternarsi ripetuto delle illustrazioni al testo e dall’altro da dinamiche sequenze di immagini.
In mostra anche la serie Ubu Roi, una raccolta composta da coloratissime e corpose litografie: Ubu è un personaggio grottesco le cui funzioni viscerali dominano su quelle intellettuali e rappresenta la caricatura di ogni abiezione umana. Una serie ispirata dall’opera teatrale omonima di Alfred Jarry del 1896. Ubu Roi è un omaggio alla corrente filosofica concepita dallo stesso Jarry: la “Patafisica” ovvero “la scienza delle soluzioni immaginarie e delle leggi che regolano le eccezioni”. Una corrente di pensiero i cui pilastri sono: libertà, ironia e creatività e che ha avuto un’enorme importanza nella storia dell’arte influenzando tutte le avanguardie artistiche del ‘900.
Da Pablo Picasso a Salvator Dalì da Jaques Prevert a Marx Ernst. Lo stesso Carmelo Bene volle rendere omaggio a Jarry e alla sua filosofia mettendo in scena “Ubu Roi” nel 1963.
Immagine: Ubu Roi, litografia a colori, cm 42 x 64,7, esemplare n. 94; serie edita da Triade in 204 esemplari stampata il 29 aprile 1966 dall’Imprimerie Nazionale di Parigi
Inaugurazione: 27 giugno 2009, h. 19
Orario
Apertura tutti i giorni
giugno e settembre ore 10/13-16/23
luglio e agosto ore 10/13-16/24
Ingresso:
intero € 5 ridotto € 4 (6-14 anni, +65 anni, scolaresche, disabili e relativi accompagnatori)