Sospesa. L'artista presenta un ciclo di nuove opere e un nucleo di lavori precedenti. Il tema si snoda attorno al significato di buio - luce - corpo e presenta nuove declinazioni e sviluppi con parti del proprio corpo, che incarnano l'oggetto ormai ossessivo della sua coerente ricerca.
Il nome di Daniela Alfarano si è ormai affermato presso la critica più attenta e sensibile e tra gli appassionati d'arte contemporanea. Dopo una serie di mostre di successo e dopo essere stata impegnata, nei ritratti dei più importanti scrittori italiani per la collana d’autore “Corti di Carta”, edita da "il Corriere della Sera", la giovane artista inaugura, mercoledì 1° luglio, una nuova esposizione personale, dal titolo “Sospesa”, alla Galleria Radium Artis, in via Marzocco 39 a Pietrasanta .
Daniela Alfarano presenta un ciclo di nuove opere, realizzate appositamente per l’occasione, e un nucleo di opere realizzate in precedenza, a testimoniare il suo percorso espressivo, nel quale il tema, per lei abituale, che si snoda attorno al significato di buio - luce - corpo, presenta nuove declinazioni e sviluppi in profondita’, con parti del proprio corpo che incarnano l’oggetto ormai ossessivo della sua coerente ricerca.
Più che mai il suo lavoro recente incarna il suo costante tentativo di approdare ad un linguaggio che possa contenere nella stessa opera “forma e sostanza”. La forma è, per lei, il riappropriarsi della tecnica del disegno, puro e immediato, a grafite su tavola. Grafite perché nel chiaro scuro trova la giusta intensità, quella giusta luce pura e dura, che Daniela ritiene faccia vivere le sue immagini di una loro profondità spirituale. L’uso della tavola di legno non è casuale. Il disegnare su questo materiale assume, per lei, lo stesso significato e la stessa sostanza del dipingere. Le venature calde e vive del legno sono trame da seguire e usare per tendere, nel quadro finito, a un’opera totale, in cui, oltre al suo gesto pittorico, interviene la sensualità della superficie naturale.
Molte sue opere raffigurano un'immagine che simula la postura di una sorte di crocifissione. “Della crocifissione mi interessa l’iconografia, il gesto che, estirpato dalla croce e dai chiodi, rimane in una postura assoluta, fra corpo e spirito”, dice la Alfarano.
I suoi lavori sono spesso degli autoritratti. Queste figure leggere e pure che vanno ad accarezzare la luce e il buio che sta loro attorno, cercando, dentro questa leggerezza e purezza, di entrare in una dimensione atemporale che si colloca in un territorio abitato da un’idea di vita reale e da un’idea di ulteriore vita sacra.
Attravesso parti del corpo, che quasi costantemente e ossessivamente sono le mani e i piedi, Daniela cerca di esprimere, nei gesti e nelle tensioni rappresentate, uno stato emotivo sacro e spirituale che coinvolge tutto il corpo e tutta la vita. La trama dei suoi lavori è, a priori, la vita, la felicità e la disperazione. Spesso nei suoi lavori vengono rappresentate mani giunte in un momento di preghiera, che può essere non solo una preghiera propria dei cristiani ma anche una preghiera umana legata ai propri bisogni quotidiani di pace e di esplorazione della propria interiorità. Queste mani, colte in questa forma tanto precisa e assoluta, diventano già di per sé sacre, al di là del loro valore simbolico.
A volte appare una figura umana, persone anziane, nude, con una pelle che reca i segni impietosi del tempo ma che viene portata con la dignità di chi, rivolgendosi verso qualcuno o qualcosa che va al di là di sé, si sente comunque protetto. Protetto dalla preghiera.
Inaugurazione mercoledì 1 luglio 2009
Galleria Radium Artis (sede estiva)
via Marzocco 39, Pietrasanta
ingresso libero