Nostalgia dell'antico. La mostra e' giocata sul confronto tra la rivisitazione delle prime manifestazioni artistiche dell'uomo del paleolitico e le forme espressive della contemporaneita'. Campeggiano sulle tele graffiti e incisioni che aspirano a stabilire un dialogo con i reperti museali.
Il 15 luglio, alle ore 21.00, presso il Museo civico Mambrini di Galeata (Forlì-Cesena) apre i battenti la mostra “Nostalgia dell’antico” del faentino Nevio Bedeschi. Il pittore, che ha al suo attivo oltre un cinquantennio di attività, ha compiuto un intenso percorso artistico affollato di personali, riconoscimenti e premiazioni in Italia ed all’estero.
Se gli esordi lo vedono, ancora giovanissimo, cogliere le suggestioni dell’ambiente parigino tramite la pittura “a cavalletto”, negli anni Sessanta affronta sulle tele, sulla scia del Neorealismo, le tematiche sociali. In seguito attinge dal vasto patrimonio mitologico, frutto della sua formazione classica, la sua vena più autentica dando vita ad una ricerca estetica paragonabile ad una sorta di “archeologia intellettuale”. Il suo lavoro fu apprezzato in modo particolare dal grande critico Giulio Carlo Argan che gli rese atto di una “riflessione e una preparazione di elevato carattere critico”.
La mostra attuale è giocata sul confronto tra la rivisitazione delle prime manifestazioni artistiche dell’uomo del paleolitico e le forme espressive della contemporaneità. Campeggiano sulle tele graffiti preistorici, incisioni rupestri resi con sensibilità ed inquietudini che si rivelano altamente attuali. Le opere sembrano aspirare a stabilire un dialogo con i reperti museali, calate in un confronto che porta ad una contaminazione feconda di stimoli e di rimandi.
Questa ripresa e citazione dell’antico nasconde in sé i germi della precarietà della memoria insidiata dall’affannoso scorrere del tempo e dell’oblio.
Bedeschi si conferma vero interprete del confronto esistenziale fra la memoria e il presente; possiede una forza narrativa profonda senza mai rinunciare alla dimensione interiore e spirituale. Rivive nelle sue tele il tempo del mito in cui si intrecciano l’epos e l’umano, attraverso dinamici intrecci e vettori di forza, confondendosi con il nostro tempo, con i suoi valori morali e profondamente radicati sul tessuto della storia e della memoria.
La serata prosegue con un reading di poesia e musica incentrata sulla poesia di Dino Campana, senza dimenticare che Campana è poeta nativo di Marradi, città che ha una gravitazione naturale su Faenza, città dell’Artista, ed è in questa città che il poeta compie i suoi studi liceali.
Inaugurazione 15 luglio ore 21
Museo civico Mambrini
via Borgo Pianetto Galeata (FC)
orario di apertura:
giovedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00
sabato e domenica dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle ore 15,00 alle 18,00