La mostra e' composta da oltre 100 fotografie originali, oggetti, documenti e negativi su vetro provenienti dalla vasta collezione di lastre e foto di proprieta' di Alinari; rappresenta la piu' ampia rassegna sui vari aspetti della produzione del fotografo tedesco Wilhelm von Gloeden, creatore di immagini notissime in cui si idealizza il rapporto tra l'uomo, la natura e la storia. L'esposizione e' integrata da scatti di Wilhelm von Pluschow, cugino di von Gloeden.
La Fondazione Capri ha tra i suoi obiettivi la valorizzazione dei beni architettonici dell’Isola, l’esposizione di von Gloeden e von Pluschow vuole essere il primo appuntamento di una serie di eventi culturali a Villa Lysis. La mostra è composta da oltre 100 fotografie originali, oggetti, documenti e negativi su vetro provenienti dalla vasta collezione di lastre e foto di proprietà di Alinari; rappresenta la più ampia rassegna sui vari aspetti della produzione del fotografo tedesco Wilhelm von Gloeden creatore di immagini notissime in cui si idealizza il rapporto tra l’uomo, la natura e la storia.
La mostra sarà integrata da foto del fotografo Wilhelm von Plüschow, cugino di von Gloeden. Von Plüschow, che frequentava Capri, aveva avviato l’attività di fotografo a Napoli, dove incontrò il cugino introducendolo all’arte fotografica; von Gloeden iniziò così a fotografare, imparando, sperimentando, fino ad ottenere dei positivi a contatto di straordinaria morbidezza e bellezza.
La forza e l’aspetto fortemente innovativo della fotografia di von Gloeden sta proprio nel coniugare una sorta di verismo rappresentativo con un accentuato idealismo collegato alla tensione, molto nordica e romantica, verso l’”antico”, la mitologia, le divinità pagane. Gli scenari privilegiati dall’Autore sono quelli di un Sud rappresentativo di tali istanze con le sue emergenze naturali ed archeologiche.
All’inizio del suo lavoro di fotografo i soggetti preferiti, e quasi ovvi, furono le vedute panoramiche e di strada, oltre ai mestieri locali, ripresi con un intento soprattutto documentario. Solo in seguito iniziò a realizzare le sue caratterizzanti immagini, costruite come tableaux vivants sullo sfondo del paesaggio di Taormina. La sede ideale per la mostra a Capri, assolutamente organica alla vicenda esistenziale, al periodo e alla cultura di von Gloeden, è stata individuata nella straordinaria Villa Lysis.
La Villa fu progettata nel 1904 da Edouard Chimot in uno stile che coniugava varie istanze e ascendenze culturali del committente, il conte Jacques d’Adelsward-Fersen. La Villa fu realizzata su di un terreno in cima ad una collina all’estremità nord-est dell’Isola, vicino al luogo in cui, due millenni prima, l’imperatore romano Tiberio aveva costruito la sua Villa Jovis; fu chiamata Villa Lysis in onore al giovane amico di Socrate, ricordato da Platone nel dialogo e fu frequentata, all’epoca, dai tanti artisti ed intellettuali che vivevano sull’Isola.
Villa Lysis diventò, così, un vero centro di quella Capri crocevia e polo attrattivo di fermenti culturali, artistici e politici internazionali e laboratorio creativo di nuove sperimentazioni. L’edificio, alla fine, rappresenta l’atto creativo più importante della variegata produzione artistica del nobile francese ed ancora oggi conserva una capacità attrattiva difficilmente spiegabile.
Roger Peyrefitte la descrisse come il simbolo dell’ “altra” Capri, raffinata, eversiva e pagana. In cattive condizioni subito dopo la morte del Conte, la Villa mostrando evidenti segni di cedimenti e crolli, vide gli ultimi lavori di manutenzione nel 1934. Nel 1988 il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali emise un decreto che poneva un vincolo sulla proprietà, e nel contempo stabiliva il suo diritto di prelazione.
Rimasto per decenni in pessime condizioni, l’edificio fu restaurato solo negli anni Novanta, a cura dell’architetto toscano Marcello Quiriconi su committenza dei proprietari. Nel 2001 Villa Lysis è stata acquisita dal Comune di Capri ed è stata inserita in un percorso integrato che comprende una serie di siti, monumenti e sentieri.
Progetto della Fondazione Capri in collaborazione con Alinari/Sole24 ORE e l’Associazione Culturale La Conchiglia, a cura di Italo Zannier.
Biografia Willhelm von Gloeden
18.9.1856. Wilhelm von Gloeden nasce in Germania a Schloss Volkshagen, vicino a Wismar, dal barone Hermann von Gloeden e dalla baronessa Charlotte Maassen.
Inizia gli studi di storia dell’arte a Rostock.
1877. Frequenta i corsi di pittura del professor Carl Gehrts all’Accademia di Weimar ma poco tempo dopo è costretto per motivi di salute a trasferirsi in un sanatorio sul mar Baltico. Accetta l’invito del pittore Ottone Geleng, da tempo trasferitosi in Sicilia, di visitare l’Italia e Taormina, durante la convalescenza.
1878. Dopo aver percorso l’Italia seguendo le tappe del tradizionale Grand Tour, si stabilisce a Taormina, prima in un villino vicino al teatro greco-romano, poi in piazza San Domenico, in una casa con giardino che diventerà anche il suo atelier fotografico. Si avvicina alla fotografia sotto la guida di Giuseppe Bruno e Giovanni Crupi.
1880. E’ ospite a Francavilla a Mare di Francesco Paolo Michetti, che apprezza il suo lavoro per le qualità artistiche, e nell’ambiente del pittore conosce Matilde Serao, Gabriele D’Annunzio, Costantino Barbella.
1893. Espone le sue fotografie a Londra presso il Linked Ring e la Royal Photographic Society dove ottiene la medaglia d’oro. Alcune sue fotografie iniziano ad essere riprodotte, nel 1893 da “The Studio” e da “Kunst für Alle”. Inizia a svolgere delle campagne fotografiche in Sicilia, Germania e Tunisia, che concluderà nel 1900.
1895. In seguito ad uno scandalo che coinvolse il patrigno, il barone di Hammerstein, von Gloeden perde i sostegni finanziari, trovandosi costretto a trasformare la sua passione fotografica in vera e propria professione. Il Granduca Friedrich III di Mecklenburg-Schwerin gli regala una macchina fotografica per lastre di grande formato (30×40 cm.) e lo sostiene nella sua nuova impresa.
1897. Wilhelm von Gloeden riceve nella sua casa la visita di Oscar Wilde, e successivamente altri importanti personaggi dell’alta società e cultura internazionale come il re del Siam, Edoardo d’Inghilterra, Augusto di Prussia, figlio del Kaiser, Eleonora Duse, e gli industriali Krupp. Rothschild, Morgam, Vanderbilt.
Le sue foto sono inoltre utilizzate da artisti come Lawrence Alma Tadema, Frederich Leighton, Maxfield Parish. Alfred Stieglitz pubblica i nudi di von Gloeden in “Camera Notes”.
1898. Wilhelm von Gloeden diventa corrispondente della Freie Photographische Vereinigung di Berlino e l’anno seguente, nella stessa città, espone le sue foto al Keller & Reiner Arte Salon.
1899. Partecipa all’Esposizione di Fotografia dell’Accademia Reale di Berlino.
1897-1906. Riceve diversi premi e riconoscimenti per il suo lavoro fotografico e in particolare all’Esposizione del Cairo (1897), al Photoclub di Budapest (1903), alla Société de Photographie di Marsiglia (1903), a Nizza e a Riga (1905) e infine, nel 1906, riceve la medaglia d’oro del Ministero della Pubblica istruzione Italiana.
1908. Anatole France, diretto in Egitto, si ferma a Taormina per far visita a von Gloeden.
Partecipa alla realizzazione del volume Messina e Reggio 28 XII 1908- 29 XII 1908, pubblicato dalla Società Fotografica Italiana del 1909 per ricordare il disastro del terremoto.
1911. Partecipa all’Esposizione Universale di Roma.
1915-18. In quanto straniero lascia l’Italia durante gli anni del conflitto bellico. Al suo rientro a Taormina, nel 1918, riprende il suo lavoro e commercializza le immagini ristampandole dai negativi precedentemente eseguiti.
1930. Termina la sua attività fotografica. Vende la sua casa in piazza San Domenico per ricavarne una rendita annuale. Muore la sorellastra, Sofia Raab, che aveva raggiunto von Gloeden a Taormina fin dal 1895.
16. 2. 1931. Wilhelm von Gloeden muore e viene sepolto nel cimitero dei protestanti di Taormina. La baronessa Frida von Hammerstein, sua sorellastra ed unica erede, cede tutti i diritti di proprietà e di utilizzo delle immagini di von Gloeden al suo assistente Pancrazio Bucini, detto il Moro.
1933. Bucini subisce il parziale sequestro dei materiali dell’archivio von Gloeden con l’accusa di detenzione e commercializzazione di soggetti pornografici.
1939-1941. Pancrazio Bucini subisce un processo presso il Tribunale di Messina, dal quale viene assolto, riconoscendo il valore artistico e non pornografico dell’opera di von Gloeden.
Villa Lysis
via Lo Capo - Capri (NA)