Da love ad amor. L'apparente semplicita' del linguaggio dell'artista nasconde in realta' una straordinaria ricchezza di significati e di rimandi ai diversi aspetti della cultura americana. La sua produzione unisce idealmente due dei movimenti artistici piu' importanti della storia post-moderna: la Pop Art e il Minimalismo.
Conosciuto in tutto il mondo per la sua opera tridimensionale che recita la scritta
"Love", nata a metà degli anni Sessanta come cartolina natalizia del Moma, e
divenuta icona universale, presente sotto forma di logo monumentale in molti dei
luoghi simbolo della modernità, da Park Avenue a New York al grattacielo Taipei 001
a Taiwan, Robert Indiana è un artista più complesso di quanto non possa apparire a
prima vista.
Nato nel 1928 nello stato dell'Indiana, che diventerà anche il suo nome d'arte (il
vero cognome è infatti Clark), comincia la sua carriera come scenografo e
costumista, ma sale alla ribalta internazionale grazie alle sue sculture
monumentali, dove la caratteristica "O" inclinata riprende i caratteri tipografici
tipici della comunicazione di massa ingrandendoli a dismisura, caricandoli così di
significati simbolici che porteranno lo stesso artista a definire le sue opere
"poesie scultoree".
L'apparente semplicità del suo linguaggio nasconde in realtà una straordinaria
ricchezza di significati e di rimandi ai diversi aspetti della cultura americana:
«Ci sono più segni che alberi in America. Ci sono più segni che foglie. Per questo
penso a me stesso come a un pittore del paesaggio americano», così Robert Indiana si
descrive in un'intervista al New York Times del dicembre del 2002, svelando
l'origine di una ricerca artistica in atto da più di cinquant'anni.
Entrata a pieno titolo nella storia dell'arte del secondo Novecento, la sua opera
unisce idealmente due dei movimenti artistici più importanti della storia
post-moderna: la Pop Art e il Minimalismo. Infatti, se da un lato la Pop Art
introduce una nuova visione del mondo dove non è più la
condizione umana, ma sono gli oggetti banali e comuni a riempire il campo d'azione e
dominare l'attenzione, dal canto suo la Minimal Art esalta le forme pure ed i
materiali industriali.
Un doppio filo conduttore ben rappresentato in questa retrospettiva che, lungo Corso
Italia e per le vie del centro, vedrà protagoniste monumentali sculture in alluminio
Corten: a partire dal famoso Love - caposaldo dell'immaginario collettivo come le
Marylin di Andy Warhol o i Target di Jasper Johns, e in questa rassegna proposto
anche nella versione Love Wall - un assemblaggio di quattro "Love" speculari, che
creano un effetto caleidoscopico - fino alla serie dei Numeri. L'esplosione dei
colori accesi tipici dell'arte Pop colpirà gli occhi degli spettatori che
varcheranno la soglia d'ingresso della Farsettiarte dove sarà possibile ammirare
altre famose sculture che declinano la scritta Love, anche nella sua versione latina
di Amor, e sei grandi tele dipinte tra cui Ginkgo, Peace sinks in confusion, Four,
Spring, Pork e Mimmo, omaggio a Mimmo Rotella.
Per le vie cittadine
Cortina d'Ampezzo (BL)