In mostra sono esposte diverse opere che vanno dalle lettere al Palladio fino alle ultime incisioni, realizzate poco prima della morte. Diverse opere che mettono in luce il suo interesse e per la cultura veneziana, per la sua storia e per il suo stile architettonico.
Catalogo in galleria a cura di Diego Collovini
La Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Portogruaro "AI MOLINI",
domenica 5 maggio alle ore 11.00 inaugura la mostra personale di
Giuseppe Santomaso.
Nato a Venezia nel 1907 frequenta l'Accademia di Belle Arti di Venezia,
ma si forma a contatto con l'avanguardia capesarina di Gino Rossi, Pio
Semeghini e Arturo Martini. Fin dal 1928 inizia ad esporre alle
collettive di Ca' Pesaro. Nel 1934 partecipa per la prima volta alla
Biennale di Venezia, mentre l'anno seguente tiene la sua prima personale
a Milano; nel 1937 inizia i suoi viaggi all'estero soggiornando dapprima
in Olanda, poi, nel 1939, è a Parigi. Nel 1939-40 esegue decorazioni
ad affresco all'Università di Padova. Nel 1942 tiene una personale
alla Galleria della Spiga di Milano e illustra con ventisette disegni
una raccolta di poesie di Paul Eluard (ed. Galleria Santa Radegonda,
Milano). Nel 1946 partecipa al movimento Nuova Secessione Artistica
Italiana, poi Fronte Nuovo delle Arti. Nel 1953 espone alla Hannover
Gallery di Londra e viene premiato alla Mostra Nazionale di Pittura
dell'Università di Trieste, alla II Biennale di San Paolo del Brasile
e alla I Mostra Internazionale di pittura Città di Messina. Dal 1954
al 1974 insegna pittura all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Dal 1955
si dedica con maggiore intensità alla grafica partecipando a tutte le
più significative rassegne in Italia e all'estero. È presente a
Documenta di Kassel nel 1955, 1959 e 1964. Lavorerà fino al 1990.
In mostra sono esposte diverse opere che vanno dalle lettere al Palladio
fino alle ultime incisioni, realizzate poco prima della morte. Diverse
opere che mettono in luce il suo interesse e per la cultura veneziana,
per la sua storia e per il suo stile architettonico. "Il mio è un tipo
di reale che naturalmente viene vissuto dentro una cultura, la cultura
veneziana che ha scoperto l'importanza di distruggere le forme per
ricostruirle con il colore".
In fondo tutto il lavoro di Santomaso è
cogliere le forme attraverso i colori; ecco quindi le particolari
interpretazioni di elementi architettonici veneziani, dei riflessi della
luce sull'acqua della laguna, dei muri, delle crepe, delle vibrazioni
cromatiche del cielo. Una narrazione che speso appare onirica, frutto di
un sogno e di una visione che lo stesso Umbro Apollonio ha messo in
evidenza con queste parole: ". inconfutabile che Santomaso abbia sempre
manifestato una relazione con la realtà , nel senso che la sua pittura
non ha mai mostrato di interessarsi al problema delle forme in sé e
per sé significanti, cioè astratte, come non ha mai mostrato di
cedere ai sussulti emotivi di una tematica esclusivamente passionale",
ma, attraverso la pittura, è riuscito a costruire un linguaggio
espressivo proprio che non nasce dall'immediatezza della pittura
giovanile, ma da un pensiero della pittura dove: ". i segni, le macchie
di colore, si aggregano allora in un ordine particolare.
Mi accorgo che
nulla di quello che segno sulla carta ha a che fare con una
rappresentazione o descrizione oggettiva, ma avverto anche che, senza
quel pretesto visivo, senza quel blu o il taglio nero di un palo contro
l'intonaco, il rotolare di un osso o il cigolare di una ruota, questi
segni non avrebbero preso vita, non si sarebbero disposti in un ordine
espressivo. Si è dentro le cose e con le cose. Non vi è immagine
senza le cose".
Orari: martedì, mercoledì, venerdì e sabato: 16.00 - 19.00
giovedì e festivi: 10.00 - 12.00; 16.00 - 19.00
Immagine: Giuseppe Santomaso "S.T.", 1988 Tecnica mista su carta intelata, cm. 60x56
Galleria Comunale d'Arte Contemporanea "AI MOLINI"
Portogruaro, VE