Una storia strettamente personale
A cura di Antonio Arévalo
Nella mostra a Karlin Studios, “Una storia strettamente personale”,
Maddalena Mauri (Nata a Rome 1962,
vive e lavora a Viterbo),
rappresenta la relazione che ha con la sua visione del passaggio, di
cui fa circolare il suo presente è il suo immaginario, quasi come
certi poeti dell’ottocento che videro attraverso i loro occhi,
popolarsi un intero paesaggio, è un intero paesaggio poi svanire.
Riunisce la materia, terre colorate impastate, spennellate; le convoca
sulle pareti fino a farle lievitare.
Non allestisce una mostra con quadri, sfida i materiali; è la
duttilità del segno che parla, del gesto, che avvolgerà, che
stratificherà.
“Una storia strettamente personale”, si snoda così sui muri
attraverso una reazione alcune volte gioiosa, altre volte sofferta,
perché nei suoi paesaggi c’è la malinconia, la goia, l’amore, la
passione. Come un diario è spesso fiduciosa ma anche drammatica e
movimentata, come far scorrere per un attimo una tenda e scoprire una
luce, un’ombra, un alba, un crepuscolo.
Il suo intervento non è ambientazione, “environment”, perchè
l’obiettivo è cogliere un’esigenza di fondo, misurarsi con lo
spazio.
Il luogo attraversato ed esplorato si carica di ulteriori significati
simbolici che oltrepassano il confine geografico e culturale
d’appartenenza, siano essi una pomeriggio nell’alto Lazio, la Maremma,
la Tuscia, il territorio dove vive o il tramonto di Praga, luogo dove
compierà l’azione.
Bisognerà saper leggere sotto la polvere, dove il materiale subisce e
passa per un’operazione, utilizzando la sua trasformazione per creare
una visione.
Un viaggio questo, che ha un inizio, che esplora le strade che già
c’erano e ne inventa altre, come tutte le storie personali, quelle che
arrivano con il vento, come se rimanessero trattenute nella Fase REM,
(detta anche sonno paradosso o sonno paradossale).
E qui arriviamo al nodo, Maddalena ci sottolinea con questa azione
performativa la temporalità dei momenti, la vera fragilità che ha la
vita, che hanno le cose.
Il risultato sarà materia la cui immagine primaria sarà sostituita
dal tempo per un'altra, rimarrà l’ombra di un paesaggio, che poi
sparirà, con un soffio, quasi fossi una mutazione alchemica.
Inaugurazione 5 agosto 2009 ore 18
Karlin Studios
Krizikova 34 - Prague