Bosco del Bontempo
Frabosa Sottana (CN)

Susan Philipsz
dal 31/7/2009 al 19/9/2009
0174 242000
WEB
Segnalato da

Artesina Contemporary Art



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Susan Philipsz



 
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31/7/2009

Susan Philipsz

Bosco del Bontempo, Frabosa Sottana (CN)

The Lost Reflection. Viene riproposta un'installazione sonora realizzata nel 2007 in occasione di Skulptur Projecte Munster e acquistata dal collezionista di arte contemporanea Paolo Palmieri che, dopo averla ascoltata sotto il ponte Tormin (Torminbrucke) sul lago Aa in Westfalia, ha deciso insieme all'artista di ambientarla nel bosco di Artesina.


comunicato stampa

Un nuovo appuntamento con l'arte contemporanea all'aperto nel cuore del Piemonte. Tra le montagne di Artesina (Cuneo) si sta sviluppando un polo di installazioni e iniziative work in progress. Dal primo agosto fino al 20 settembre 2009 sarà aperta al pubblico l'opera site-specific The Lost Reflection di Susan Philipsz, allestita nel bosco del Bontempo.

Si tratta di un’installazione sonora realizzata dalla nota scozzese Susan Philipsz nel 2007 in occasione di Skulptur Projecte Münster e acquistata dal collezionista di arte contemporanea Paolo Palmieri che, dopo averla ascoltata sotto il ponte Tormin (Torminbrücke) sul lago Aa in Westfalia, ha deciso insieme all’artista di ambientarla nel bosco di Artesina.

Dalla piazza di Artesina 1.400 si percorre una facile strada sterrata e in circa 25 minuti si raggiunge il bivio che porta al Bontempo. Dopo altri cinque minuti di camminata si arriva nel bosco. Susan Philipsz canta: “Dolce notte, oh notte di dolcezze, sorridi alle nostre gioie!”: è la barcarola de I Racconti di Hoffmann di Jacques Offenbach . Lo spartito si basa sulla Storia del Riflesso Perduto, dello scrittore romantico E.T.A. Hoffmann. Racconta l’accattivante, eppur funestamente insidioso, fascino della cortigiana Giulietta, al cui incanto gli uomini non sanno resistere, perdendo il loro riflesso, cosicché né le loro mogli né i figli sono più in grado di riconoscerli.

La storia è ambientata a Venezia, la città lagunare con i suoi numerosi canali. Quando la voce amplificata di Susan Philipsz risuona echeggiando siamo trasportati idealmente verso il balcone di un palazzo sul Canal Grande, per ascoltare Giulietta e Niklaus intonare: “Il tempo vola e porta via per sempre le nostre tenere carezze. Il tempo vola via da questa felice oasi e non ritorna”. Susan Philipsz canta entrambe le voci, registrate su due diverse tracce, e sembra quasi che le due arie si chiamino reciprocamente, ricongiungendosi soltanto per perdersi un’altra volta. Nel bosco del Bontempo di Artesina si viene coinvolti in una esperienza sensoriale unica, emozionante, che aveva già attirato l’attenzione del selezionato pubblico internazionale ai tempi di Skulptur Projecte, imperdibile appuntamento che una volta ogni dieci anni presenta le installazioni scultoree più interessanti in assoluto.

A pochi minuti di distanza è visitabile il celebre Pink Rabbit (2005), dei Gelitin. La più grande scultura esistente in uno spazio pubblico in Italia continua a attrarre flussi di visitatori, affascinati dal suo processo di invecchiamento che la porta a mimetizzarsi con l’ambiente naturale delle montagne che la circondano. Questa era la precisa volontà degli artisti, al punto che il gigantesco coniglio rosa si avvicina sempre di più alla poetica imperfetta e molto umana dei quattro artisti austriaci.

Susan Philipsz è nata a Glasgow nel 1965. Vive e lavora a Berlino. Dopo aver studiato scultura al Duncan of Jordanstone College of Art, Dundee, completa i suoi studi con un Master in Fine Art alla University of Ulsler, Belfast. Ha ottenuto alcuni tra i più interessanti riconoscimenti internazionali e esposto in tutto il mondo la sua delicata e poetica arte fatta di suoni che lei non esita a definire una forma di scultura.

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