Pittura. "Nei lavori realizzati per questa mostra, l'artista ha lasciato che il colore la conducesse in luoghi lontani dalla realta'" (V.Scorsone).
La mostra presenta un compendio di opere dell'artista, palermitana di adozione,
realizzate per questa specifica occasione ponendo in evidenza l'autenticità dei
contenuti di questo suo nuovo e moderno aspetto di affrontare la pittura e più in
generale la figura. Scrive Vinny Scorsone che presenta l'artista in catalogo: "(.)
nei lavori realizzati per questa mostra, ha lasciato che il colore la conducesse in
luoghi lontani dalla realtà assordante, dalle scene di vita ancorate ad una sicura
collocazione temporale. Si è lasciata trasportare in territori più intimi fatti di
velature e sensazioni in cui il tempo, così come lo conosciamo noi, fatto di date,
di ore e di minuti, non ha più ragione d'essere. La densa materia si è alleggerita e
il corpo si è modificato. Incamerata e ripetuta più e più volte la lezione pittorica
del secolo appena trascorso la Barbato ha sentito, in questi ultimi anni, la
necessità di rinnovare il suo stile, la sua tavolozza.
Nei suoi ultimi lavori le mani perfette si sono ammorbidite e affusolate, i corpi
sono divenuti ora malleabili ora rigidi, il colore ha perso la sua "densità" e la
sua "pesantezza" e si è fatto nebbia, la luce ha smesso di colpire e tagliare ed ora
si adagia lieve su tutto.
Sebbene, difatti, l'impianto classico-novecentista di Ubaldo Oppi, Francesco
Trombadori, Achille Funi e tanti altri riecheggi ancora nelle sue tele, da questo
l'artista si discosta notevolmente nel momento in cui affronta la definizione dei
volumi e lo svilupparsi dei corpi. Proprio, infatti, come Lia Pasqualino Noto, e
insieme a lei, negli anni Trenta, tantissimi altri artisti, la Barbato cerca una
pittura meno vincolata dal rigore, più fluida e morbida percorsa non dal sole
violento del rinnovamento che tutto accende (come accadeva per l'artista siciliana)
bensì dal chiarore, dalla fredda e soffusa luce della luna che tutto accarezza. I
suoi dipinti sono più indefiniti, meno severi di un tempo. I colori, seppur pastosi,
appaiono più leggeri. (.)"
La mostra patrocinata dalla Provincia regionale di Palermo rimarrà esposta fino
19.09.2009 ed è visitabile tutti i giorni dalle 17.00 alle 20.00 festivi inclusi.
Catalogo e ingresso gratuiti.
Inaugurazione 4 settembre 2009
Studio71
Via V.zo Fuxa 9 - Palermo
Orari: 17-20
Ingresso libero