Batiment KAD - Segretariato Generale del Parlamento Europeo
Luxembourg

Vincenzo Medica
dal 7/9/2009 al 17/9/2009
WEB
Segnalato da

StudioBarnumNoto


approfondimenti

Vincenzo Medica



 
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7/9/2009

Vincenzo Medica

Batiment KAD - Segretariato Generale del Parlamento Europeo, Luxembourg

Locus Amoenus. Cammini fotografici in Val di Noto. La riserva naturale di Vendicari e' l'ispiratrice di Medica. Un mondo selvaggio, conosciuto per il Barocco, i luoghi ameni, gli spazi aperti, le montagne selvagge...


comunicato stampa

...............english below

Ma qui, dove si stende l'Infinito,
v'è solo luce candida, splendore,
dove l'anima si apre come un'ala.
Qui la notte ed il giorno più non sono,
nessuna voce suona.
Ed è l'Amore.
R. Tagore

UMBELICUS MUNDI
Sud della Sicilia: il Val di Noto, l’habitat di Vincenzo Medica, da secoli si dona ai viaggiatori in arrivo dai paesi più a nord. Vincenzo nasce nel 1971 in Sicilia, all’ombra dell’Etna. Cresce a Noto, antica capitale di quel terzo sud-orientale della Sicilia che ancora oggi ne porta il nome: Val di Noto.

La città è conosciuta – e oggi commercializzata – come capitale del barocco siciliano. Barocco che qui non è solo opulentissimo stile architettonico, ma dopo tre secoli condiziona ancora pensiero ed azioni dei ventimila cittadini. Gli abitanti di Noto passeggiano per sere intere all’ombra di un glorioso di magniloquenza spagnolesca. È il loro umbelicus mundi.

Ma Vincenzo, laureato in architettura, decide (ha bisogno?) di guardare oltre il mondo dei monumenti barocchi e va a scoprire il territorio che circonda la sua città.

La riserva naturale di Vendicari è la vera ispiratrice dell’arte di Vincenzo – luogo ameno per eccellenza. Uno dei pochi luoghi dove possiamo ancora vedere come si presentava una volta la costa siciliana. Piccolo mondo selvaggio guardato con amore della grande madre Mediterraneo. L’artista vi elegge la sua riserva dell’anima e dello spirito.

Fino a pochi decenni fa il paesaggio è tagliato in due da una linea ferroviaria. Oggi i binari abbandonati si sono fusi con il territorio e la sua vegetazione. Stazioni cresciute in mezzo al nulla: la ferrovia era nata per portare verso le città i prodotti della terra da questi campi. Vincenzo conosce bene questi posti: sono i luoghi della sua anima. A ognuno è legato un ricordo di momenti oscuri o luminosi della sua storia personale. E l’uomo dietro l’obiettivo cattura i ricordi della sua vita dove si fondono con la storia e l’animo della sua terra.

I temporali sono il punto di fusione tra l’anima di Vincenzo e quella della sua Sicilia. L’energia che si scatena nel contatto tra terra, acqua, cielo. La quiete che tutto avvolge dopo quest’amplesso atmosferico. La violenza climatica che si trasforma in iperbole cromatica. Ora la pellicola dentro la macchina fotografica si impregna, ha bisogno di farsi fecondare dalla terra che ha accumulato feroce inquietudine. Vincenzo conduce le sue ricognizioni fotografiche dopo i temporali. Ne nascono opere pregne di tenebrose malinconie. Di cupa bellezza sognante. Incubi radiosi. Un percorso narrativo capace di raccogliere le energie disperse nel territorio.
Ma Vincenzo Medica dialoga con noi attraverso le raffigurazioni del suo Locus Amoenus – o sono propro i luoghi del Val di Noto che si servono abilmente di lui per comunicarci la loro essenza?
Antonio Presti Presidente Progetto Fiumara d'Arte

“Di tutti i nostri rapporti con
la natura...quello che si instaura
nel paesaggio...è un godimento
estetico e un infinito sentimento vitale...”
R. Assunto, Il Paesaggio e l’Estetica

ASSENZA E PRESENZA
Il “Locus Amoenus” di Vincenzo Medica rivela frammenti del pensiero di questo artista siciliano, un guardare al paesaggio come tratti dell’anima, come fonte vitale della sua naturalezza e infinita solitudine.

Un luogo il “Val di Noto”, nell’estremo lembo sud dell’Europa, dove tutto vive un intimo apparentemente universale, dove ogni traccia visiva di Medica rammenta un ordito di quel “genius loci” assente-presente, luoghi di un deserto propulsore tra cielo e mare.

Immagini che ritraggono frammenti lapidei e scorci di architettura in dialogo con il loro passato-vissuto, con una natura che si traduce in silenziosa attesa e intima riflessione. Cammini di legno, tra luoghi di riserva naturale, sentieri lontani dalla civiltà, vecchie linee ferroviarie, in un silenzioso percorso umano nella privata armonia di un creato mediterraneo. Policromie di colori e di riflessi, negli scatti dopo il temporale di questo raffinato artista, dalla flora selvaggia e naturale alle acque che specchiano solitari e svettanti architetture, sentinelle di un mitico paesaggio.

“Locus Amoenus” è sicuramente quel dialogo tra contesto urbano (la immaginifica Noto) e quella intima grandezza del paesaggio naturale, lunghe prospettive di sabbia che dialogano con architetture settecentesche, una introspezione narrativa dell’artista che scruta nel paesaggio ancora incontaminato di un luogo natio, la grandezza della sua universale visione.
Michele Romano Università di Catania

UN SET IN VAL DI NOTO
Ci sono tanti modi di raccontare la Sicilia: quello che prima ci viene in mente è quello basato sulla storia e la cultura – architettonica, antropologica, enogastronomica.

Ma esiste un punto di vista diverso, e non certo secondario: è quello che Vincenzo Medica ci mostra di padroneggiare nei pannelli fotografici della sua collezione LOCUS AMOENUS. Lo sguardo sul ridente territorio, sui luoghi formati attraverso il concorso di natura e uomo.

Ne viene fuori un’immagine del Val di Noto, già conosciuto per l’architettura barocca, come un grande palcoscenico naturale incomparabilmente diversificato e ricco di suggestive atmosfere: luoghi ameni, appunto; spazi aperti, montagne selvagge, testimonianze di epoche passate, le spiagge e le scogliere che uniscono la terra al nostro limpidissimo mare.

Nella storia del cinema innumerevoli sono stati i registi che hanno scelto il nostro territorio come set per le loro opere: lo stesso si può dire di tanti fotografi e artisti che lavorano nel mondo della moda e della pubblicità. Una scenografia di grande impatto, fonte inesauribile di ispirazioni.

Sono grato a Vincenzo Medica che porta al centro dell’Europa il suo sguardo sul nostro mondo, allo stesso tempo mi auguro che tu, caro viaggiatore, ne tragga spunto per venire a vedere di persona la nostra straordinaria terra e soprattutto la nostra singolare città, dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Ce ne sentiremo orgogliosi.
Corrado Valvo Sindaco di Noto

Vincenzo Medica biografia
Vincenzo Medica non è semplicemente un fotografo. E’ anche un architetto, un designer, un videomaker, uno scenografo, un pubblicitario, un promotore d’eventi e comunque un attento osservatore delle avanguardie, che si può collocare tra i personaggi più originali della scena artistica siciliana. I suoi lavori, basati principalmente sulla comunicazione, soprattutto nei suoi allestimenti riconoscibilissimi e nei vari episodi di arte urbana realizzati, utilizzano ogni sorta di mezzi e materiali, cose e persone, sfuggendo a classificazioni tematiche e stilistiche, ma sempre ricche di riferimenti a diversi modelli artistici. Nato a Catania il 10 agosto del 1971, ha sempre vissuto a Noto, tranne una pausa decennale a Reggio Calabria, dove ha conseguito la laurea in Architettura e dove ha iniziato ad interessarsi anche di arte visiva, direzione della fotografia cinematografica e grafica. Ha investito tutto sulla Sicilia, rimanendoci ed operandoci subito dopo la laurea: dopo una breve collaborazione con Luca Ronconi al Teatro Greco di Siracusa, ha realizzato dal 1998 fino ad oggi più di 300 piccoli eventi artistici, collaborando con le maggiori istituzioni locali, ed istituendo anche un festival per gli artisti del Val di Noto, NotArte che ha luogo da sei anni sulla via Nicolaci di Noto la prima quindicina di agosto. Importante anche l’incontro con i Maestri Castellino e Zuppardo che ha arricchito e motivato la sua personalità ed il suo percorso artistico.

Parecchie sue immagini d’autore e installazioni sono state esposte in musei, palazzi storici, locali, gallerie esclusive e spazi pubblici italiani; per questo numerosi sono stati i riconoscimenti da parte della stampa più colta.

Fondatore della prima galleria d’arte contemporanea di Noto nel 2000, Studio Barnum, è divenuto trainante in molte iniziative della sua città e tuttora collabora con molti artisti e promotori siciliani e stranieri realizzando con loro numerosi progetti di tipo imprenditoriale, culturale, artistico e musicale. Da ricordare: Notorietà, Festa Nazionale della Musica, Design dalla Natura, Eclisse Sonora, Aspettando il 2000, Festa in Corso, Visioni Allighieri, Donna nell’Arte, Ri-Sentimenti, NotArte, Discesa/Ascesa, Identikit, Qualcosa di Rosso, Alta Tensione, Anime fragili, Il Luogo della Luce, Nuancès, Artech, De Effigie Animi, Public Art, Individual, ecc.

.................english

Yet here, where eternity dwells,
Teresa only candid light, shine,
Where the soul opens like a wing.
Here day and night are no more,
No voice sounds.
And it is love.
R.Tagore

UMBELICUS MUNDI
Sicily’s south: the Val di Noto, Vincenzo Medica’s habitat, has been offering itself to visitors for centuries.
Vincenzo is born in 1971 in Catania, in the shadow of Mt. Etna. He is raised in Noto, former capital of the south-eastern part of Sicily still bearing its name – Val di Noto.

The city is known – and today also sold – as the capital of Sicilian baroque. Here, the baroque is not only an ostentatious architectonical style: after three centuries, it’s still shaping the twenty-thousand citizens’ minds and actions. The inhabitants of Noto spend entire evenings strolling in the shadow of an ensemble showing off the typical magniloquence of the former Spanish Empire. It’s the navel of their world.

But Vincenzo, after graduating in architecture, decides (needs?) to look over the boundaries of the baroque buildings and to explore the territory surrounding his town.

In the last ten years Vincenzo Medica has been working as graphic artist and designer. He founds his town’s first art gallery, “Studio Barnum”, organizes hundreds of art events, works shoulder to shoulder with Sicily’s most important artists and many more from other countries.

The natural reserve of Vendicari is the real inspiration of Vincenzo’s art – Locus Amoenus, pleasant place. One of the few spots where we can still see how the Sicilian coast once looked like. A small, wild world – beholded with love by the great mother, the Mediterranean. The artist chooses it as the reserve of his soul and spirit.

Until a few decades ago, the landscape is cut in two by a railroad. Now, the abandoned rails merged with the countryside and its vegetation. Stations grow out of nowhere: the railroad was built to bring the crops from this fields to the towns. Vincenzo knows these places: they are the homestead of his soul. Every spot holds a memory, of dark and bright moments of his life. And the man behind the objective captures the memories of his life where they merge with the story of his country: a tormented land, hurt by man, yet always permeated by an invincible beauty. Black earth. Strong colours. Extremes, good or bad.

Thunderstorms are where Vincenzo’s and Sicily’s souls meet. The energy released by the contact of earth, water and sky. The quietness sheeting everything after the atmospherical embrace. Climatic violence becoming chromatic hyperbole. Now the film in the camera absorbs everything, is impregnated by the earth soaked by unbearable disquiet. Vincenzo goes on his recognitions after storms. From these trips emerge his works, loaded with gloomy melancholy. Dreaming of dark beauty. Shiny nightmares. A narrative journey, telling the story of the energies scattered across the land.

But is it Vincenzo Medica to converse with us through the pictures of his Locus Amoenus, or are the places of his Val di Noto cleverly using him to communicate us their essence? The Spoken and the Unspoken – the eternal Sicilianitude bans us from seeing their real borderline.
Antonio Presti President Project Fiumara d’Arte

ABSENCE AND PRESENCE

“Of all our relationships with
nature… the one established
in the landscape… is an aesthetic
delight and an endless vital feeling…”
R. Assunto, Landscape and Aesthetics

Vincenzo Medica’s “Locus Amoenus” reveals fragments of this Sicilian artist’s thinking, way of looking at the landscape as a part of the soul, vital source of his naturalness and endless solitude.

A place, the Val di Noto, in Europe’s southernmost tip, where everything lives in an seemingly universal privateness, where every visual trace of Medica’s remembers a plot of that absent-present “genius loci”, places of a propulsivo desert between sky and sea.

Images showing tombstone-shaped fragments and glances on architecture interacting with their outlived past, amidst a nature becoming silent expextaction and intimate reflection. Wooden paths, in the middle of a natural reserve, ways far away from civilization, old railways, in a silent human journey through the private harmony of a mediterranean creation. Polychromies of colours and reflections, in this pictures - shot by this fine artist after thunderstorms – from the wild vegetation to the lonely mirroring waters and towering architecture, sentinels of a mythological past.

“Locus Amoenus” is certainly the dialog between urban environment (the magnificient Noto) and that intimate grandeur of the natural landscape, long sandy prospects arguing against monuments from the 18th century, a narrative introspection of the artist, who scans the still uncontaminated landscape of his birth place, the grandeur of its universal vision.
Michele Romano University of Catania

A SET IN VAL DI NOTO
There are many ways to depict Sicily: the first one coming into our mind is the one based on history and culture, telling stories about the architecture, the people, the food and wine.

Yet there is a different point of view, everything but secondary, and Vincenzo Medica shows us how he truely masters it in the works of his collection LOCUS AMOENUS. Glances on our territory, on the places built from the interaction between nature and man.

From his works we get an image of the Val di Noto, already known for its baroque architecture: a huge natural stage, unbelievably diversified and so rich of evocative atmospheres: pleasant places, open spaces, wild mountains, time capsules from past eras, the beaches and cliffs that join the land and our crystal clear sea.

In the history of cinema a large number of directors chose our territory as the set of their films; and the same can be said about many photographers and artists working in fashion and advertising. A scenografy that is always able to astonish with its great visual impact; and a great source of inspiration.

I am thankful to Vincenzo Medica for bringing his views on our small world to the centre of Europe. At the same time I wish that you, dear visitor, could be inspired by his art to come and see with your own eyes our extraordinary land and maybe even our town, part of the Unesco World Heritage List. We would be very proud to welcome you.
Corrado Valvo Maior of Noto

Vincenzo Medica biografy
Vincenzo Medica is not yet another photographer. He’s also an architect, a designer, a videomaker, a scengrapher, an event promoter and always carefully observing the avantgardes, who we can enlist among the most original personalities of the Sicilian art movement. His works, based mostly on visual communication, particularly his scenographies and various happenings of urban art, use every kind of means and materials, things and people, escaping thematical and stylistical categories, yet contain a vast amount of references to artistic models.

Born in Catania in 1971, he has always been living in Noto, except for a ten-year break in Reggio Calabria, where he graduated in architecture and where he began to develop his interests in visual arts, cinema photography and graphic design. He decided to invest his abilities in Sicily, coming back to the island after graduating: after working with Luca Ronconi at the Greek Theatre in Syracuse, starting in 1998 he created more than 300 art events, working together with many local organizations, and founded a festival for the artists of the Val di Noto, NotArte, taking place in Via Nicolaci in Noto in the first forthnight of August.

Very important was his encounter with the maestros Castellino and Zuppardo, giving his personality and artistic journey new impulses and motivation.

Many of his pictures and installations have been shown in museums, palaces, galleries and public spaces throughout Italy, earning him acknowledgements by a part of the cultural press.

As the founder of the first contemporary art gallery in Noto in 2000, Studio Barnum, many events in his town travel on his coat-tails and as of now he works together with many Sicilian, Italian and foreign artists, putting into effect many business, culture, arts and music projects. Only to mention the most important: Notorietà, Festa Nazionale della Musica, Design dalla Natura, Eclisse Sonora, Aspettando il 2000, Festa in Corso, Visioni Allighieri, Donna nell’Arte, Ri-Sentimenti, NotArte, Discesa/Ascesa, Identikit, Qualcosa di Rosso, Alta Tensione, Anime fragili, Il Luogo della Luce, Nuancès, Artech, De Effigie Animi, Public Art, Individual / 30 giorni di me, etc.

Inaugurazione martedì 8 settembre 2009 ore 17

Batimént KAD
Segretariato Generale del Parlamento Europeo
Lussemburgo

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Vincenzo Medica
dal 7/9/2009 al 17/9/2009

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