Ex ospedale di Sant'Agostino
Modena
largo Porta Sant'Agostino, 228
059 239888 FAX 059 238966
WEB
Due mostre
dal 17/9/2009 al 14/11/2009
mart-dom 11-19; dal 18 al 20: ven 9-23, sab 9-22, dom 9-22
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17/9/2009

Due mostre

Ex ospedale di Sant'Agostino, Modena

La mostra 'Due. Andreoni, Campigotto, Ferrero Merlino, Pirito, Rivetti, Thorimbert ' presenta il 2' nucleo di acquisizioni della Collezione di fotografia italiana contemporanea della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Protagonisti 6 tra i piu' interessanti artisti italiani dell'ultimo decennio operanti nel campo dell'immagine, in un percorso di oltre 80 opere. La mostra 'Ethos degli italiani. Anni '50. Modena e l'Italia della Rinascita' espone oltre 100 foto del complesso decennio che ha visto la ricostruzione, la rinascita economica e il graduale delinearsi di una nuova societa'. Entrambe le mostre fanno parte del programma di FestivalFilosofia.


comunicato stampa

Due. Andreoni, Campigotto, Ferrero Merlino, Pirito, Rivetti, Thorimbert
a cura di Filippo Maggia

In mostra a Modena dal 18 settembre gli scatti di sei tra i più interessanti autori italiani dell'ultimo decennio, secondo capitolo della collezione di fotografia italiana contemporanea della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

Sarà la fotografia la protagonista a Modena degli spazi espositivi dell'ex ospedale Sant'Agostino, che apre al pubblico dal 18 settembre al 15 novembre 2009 con una nuova importante mostra, Due. Andreoni, Campigotto, Ferrero Merlino, Pirito, Rivetti, Thorimbert, presentazione del secondo nucleo di acquisizioni della Collezione di fotografia italiana contemporanea della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Protagonisti sei tra i più interessanti artisti italiani dell'ultimo decennio operanti nel campo dell'immagine, in un percorso di oltre 80 opere di cui quasi 60 entrate a far parte della collezione.

Curata da Filippo Maggia, la mostra si inserisce nell'ambito del Festivalfilosofia, in programma a Modena, Carpi e Sassuolo nei giorni del 18, 19 e 20 settembre 2009, che riflette in questa edizione sul tema "Comunità".La vernice, prevista per venerdì 18 settembre, vedrà la partecipazione degli artisti.

"Non si fa in tempo ad aver paura" è il titolo dell'intervento di Luca Andreoni (Sesto San Giovanni, 1961), una sorta di personalissimo viaggio all'inferno in tre tempi, che conduce lo spettatore attraverso gli spazi artificiali di tunnel stradali, lungo erti passaggi tra rocce e ambienti naturali per secoli inaccessibili e oggi facilmente percorribili, fino alla profondità di crepacci ghiacciati che rivelano sublimi e straordinarie bellezze.
Da sempre viaggiatore per "necessità" prima ancora che fotografo, Luca Campigotto (Venezia, 1962) presenta in mostra le sue suggestive indagini sui luoghi, di cui sperimenta tutta la forza scenografica ed evocativa: i suoi scatti sono ora spettacolari apparizioni di un passato lontano, vestigia del paesaggio e della sua rappresentazione - dai moai dell'Isola di Pasqua ai ghiacciai della Patagonia - ora visioni notturne ispirate a un immaginario cinematografico, che inseguono nuovi possibili esotismi nel caos di metropoli come Calcutta o della yemenita Sanaa.

Un lavoro sulle cattedrali gotiche - dalla cattedrale di Colonia al Duomo di Firenze - e sull'inquietudine suscitata nell'inconscio dalle loro forme, è quanto propone Gianni Ferrero Merlino (Torino, 1976) che si addentra nelle ombre e nel nero del tempo depositato sulle superfici di pietra per scovare realtà intime e latenti, un invisibile fatto di mistero, allucinazione e incubo.
Con accurato studio compositivo, Chiara Pirito (Torino, 1977) riflette sulle relazioni umane che legano il soggetto al mondo esterno. Nella serie fotografica e pittorica Bubbles raffigura le esperienze interiori di personaggi intrappolati nella loro personale bolla percettiva, da cui osservano il mondo di fuori come una miniatura di paesaggi e comparse incollate sullo sfondo. Come se fosse fatta di sapone, la bolla può improvvisamente scoppiare.

Oggetti spezzati e scartati, delicati e inutili, sono i protagonisti delle fotografie di Francesca Rivetti (Milano, 1972), immagini leggere e violente allo stesso tempo, legate alla sensazione di un mondo tanto marginale e fragile, quanto intriso di una particolare forza. La debolezza, così spesso negata dalla nostra società, trova posto in un riformulato equilibrio che restituisce un nuovo ordine e funzione alle cose.
Toni Thorimbert (Losanna, 1957) fotografa da sempre il complesso mondo degli esseri umani, le loro storie, i visi e i corpi, tentando di rivelarne il mistero e interrogandosi continuamente sui limiti e le ambiguità proprie del mezzo che ha scelto per questa indagine. Non a caso, la risposta non si trova leggibile e palese nelle sue immagini, fotografie eclettiche di diverso formato e soggetto, ma nel sentimento che la loro visione produce in chi le guarda.

Accompagnerà la mostra un catalogo edito da Skira, a cura di Claudia Fini e Francesca Lazzarini. Completo di biografie e statement per ogni artista, il volume si presenta come un vero e proprio catalogue raisonnée delle opere acquisite nella collezione.

Diverse le iniziative collaterali organizzate nel corso del periodo di apertura: una serie di Artist talk con i sei autori in mostra che presenteranno al pubblico il loro lavoro, alcune visite guidate di approfondimento al percorso espositivo e una rassegna cinematografica organizzata in collaborazione con l'Associazione Circuito Cinema di Modena, dedicata ai film di cinque giovani registi italiani.

Catalogo Skira,
con testi di Andrea Landi e Filippo Maggia

Informazioni
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
Via Emilia Centro 283, Modena
Tel 059 239888 - 335 1621739, Fax 059 238966
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Ethos degli italiani
Anni Cinquanta, Modena e l’Italia della rinascita
a cura di Anna Lisa Bondioli e Stefano Bulgarelli

Dal 18 settembre al 15 novembre il Fotomuseo Giuseppe Panini di Modena espone all’ex ospedale Sant’Agostino oltre 150 foto degli anni Cinquanta: scatti di un complesso decennio che ha visto la ricostruzione, la rinascita economica e il graduale delinearsi di una nuova società

Foto degli anni Cinquanta che testimoniano la rinascita globale non solo di una città – Modena – ma anche di un intero paese, l’Italia. La mostra “Anni Cinquanta. Modena e l’Italia della rinascita” presenta una selezione di oltre 150 foto che intendono offrire uno sguardo sulla Modena del tempo, considerata come una città simbolo delle trasformazioni storiche, sociali e culturali che hanno interessato, in quegli stessi anni, l’intera nazione. La rassegna, realizzata dal Fotomuseo Giuseppe Panini di Modena in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, è allestita nei rinnovati locali dell’ex ospedale Sant’Agostino e sarà aperta al pubblico a partire da venerdì 18 settembre, in concomitanza con l’inaugurazione del festivalfilosofia, che avrà quest’anno per tema la “comunità”; ed è proprio quest’ultima al centro delle fotografie esposte, realizzate dai maggiori studi fotografici di Modena e attualmente custodite negli archivi del Fotomuseo Panini. Gli scatti, per quanto riferiti ad ambiti diversi fra loro, offrono lo spaccato di un’epoca e dei suoi protagonisti: dai “fatti di Modena” del 9 gennaio 1950, culminati tragicamente con l’uccisione di sei operai delle Fonderie per mano della polizia in seguito a uno sciopero, alla nuova classe sociale, operaia e piccolo borghese, che da subito si è imposta in quegli anni di rinascita globale.

Fino al 15 novembre sarà possibile ammirare foto di un decennio e di un’epoca dove Modena, città di provincia, è esempio e portavoce di trasformazioni in atto in tutta Italia: basti pensare ai già citati “fatti di Modena”, che costituirono una data simbolica per la storia del Paese nei durissimi anni del secondo dopoguerra: gli scatti realizzati dai fotografi Botti & Pincelli testimoniano sia i momenti che hanno preceduto la sparatoria, che i funerali a cui parteciparono migliaia di cittadini e personalità politiche di rilievo nazionale, tra cui Togliatti.
E ancora foto relative all’espansione urbanistica, con la diffusione dell’edilizia popolare; alla ripresa economica e industriale, in una selezione di immagini riguardanti il panorama industriale modenese (Officine Rizzi, Acciaierie Ferriere, Fiat Trattori e Manifattura Tabacchi); alla rinascita dello spettacolo, dalla musica leggera a quella jazz. Ma anche fotografie di sport (da ricordare, in particolare, quelle legate al nuovo Aereautodromo, costruito e inaugurato in quello stesso decennio), che contribuiscono a delineare l’identità di una nuova classe sociale, così come quelle delle prime feste de l’Unità.

Le immagini di “Anni Cinquanta. Modena e l’Italia della rinascita” sono capaci di far cogliere allo spettatore lo spirito di quegli anni, in una trasformazione sociale che ha come protagoniste le nuove utilitarie, simbolo delle prime gite fuori porta delle famiglie, dalla Fiat 500 alla Bianchina, i primi ciclomotori, dalla Vespa alla Lambretta, emblemi dell’emancipazione giovanile e dei nuovi miti cinematografici, e l’oggetto per eccellenza più all’avanguardia, la televisione; tutto questo fino alla più spicciola e colorita quotidianità.

Gli scatti in mostra, provenienti da fondi fotografici del Fotomuseo Panini, quali Orlandini, Bandieri, Roli, Botti & Pincelli e dall’Archivio Fotografico del Comune e della Provincia di Modena, visti nella loro eterogeneità, ci consentono di cogliere non solo l’identità di un luogo, ma anche di una storia collettiva cha ha posto le basi del nostro presente.
Oltre alla fotografie, sarà possibile vedere filmati riguardanti la Modena degli anni Cinquanta nei suoi diversi aspetti: dai documentari divulgativi sulla vita economica, sportiva e sociale della città (tra cui “Modena città dell’Emilia Rossa”, realizzato dal regista di Carlo Lizzani), ai primi cortometraggi pubblicitari animati della trasmissione Carosello, realizzati in quegli anni negli studi cittadini della Paul-film.
Verranno inoltre esposti documenti significativi del periodo, provenienti non solo dal Museo della Figurina e dalla Galleria Civica, ma anche da collezioni private.

Fotomuseo Giuseppe Panini di Modena
Un milione e mezzo di foto storiche conservate, duecentomila cartoline italiane e straniere, quattromila volumi sulla fotografia e la storia locale, oltre 80.000 fotografie digitalizzate e consultabili attraverso il sito: questi e altri sono i numeri del Fotomuseo.
Dotato di ben 130 metri quadrati di ambienti per la conservazione delle raccolte a condizioni microclimatiche controllate, il Fotomuseo conta oltre a una delle più ampie collezioni italiane di cartoline regionali, italiane e di carattere militare, più di 200mila fotografie che documentano con dovizia di particolari ogni aspetto della storia di Modena dagli ultimi decenni dell'800 fino agli anni Ottanta del secolo scorso.

Ufficio Stampa
MediaMente Comunicazione
059.347027
stampa@contestoweb.com
stampa@mediamentecomunicazione.it

Info: Fotomuseo Giuseppe Panini
Via Giardini 160 - 41100 Modena
tel. 059 224418 - fax 059 238396
e-mail: info@fotomuseo.it
http://www.fotomuseo.it

Immagine: Luca Andreoni

Preview per la stampa giovedì 17 settembre 2009, ore 11
Inaugurazione venerdì 18 settembre 2009, ore 19

Ex Ospedale Sant'Agostino
via Emilia Centro 228, Modena
Orari martedì - domenica 11 - 19, chiuso il lunedì
venerdì 18 settembre 9 - 23, sabato 19 settembre 9 - 2
domenica 20 settembre 9 - 22
Ingresso gratuito

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Tre mostre
dal 12/9/2013 al 1/2/2014

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