Ciclo di mostre organizzato dalla galleria d'arte Pio Monti e il critico Luca Beatrice. Con la collaborazione di diversi curatori le mostre propongono ognuna una scelta di tre artisti, il cui lavoro si accomuna lungo linee periferiche e orizzonti. Oggi alle 19 inaugura: Perché il montaggio? A cura di Nicola Angerame, in mostra Luca Coser, Stefano Ricci e Dj Lamu'.
(per tacer del cane)
Ciclo di mostre organizzato dalla galleria d'arte Pio Monti e il critico
Luca Beatrice. Con la collaborazione di diversi curatori le mostre
propongono ognuna una scelta di tre artisti, il cui lavoro si accomuna
lungo linee periferiche e orizzonti.
Perché il montaggio?
A cura di Nicola Angerame
in mostra: Luca Coser, Stefano Ricci e Dj Lamù.
Inaugurazione lunedì 13 maggio 2002 dalle ore 19. Fino al 25 maggio
La mostra ospiterà Luca Coser, Stefano Ricci e Dj Lamù,
tre artisti provenienti da tre città diverse (Trento, Bologna e Torino)
che nel proprio lavoro assumono il montaggio come momento aggregativo di
immagini che rifiutano l'autosufficienza e la grandeur (spesso soltanto
pretesa) di opere irrelate.
Il montaggio è ovunque intorno a noi, in ogni immagine che contraddistingue
il nostro Mediaevo in ogni spezzone di vita ed in ogni percezione se è
vero che, già come affermava Aristotele, percepiamo una immagine come una
somma di ottiche frammentarie riunite da una memoria retinica in grado di
raccogliere il rapsodico in una continuità . Montare. Potrebbe quasi essere una
coazione dei nostri tempi, indaffarati a trarre profitti di senso da ogni caotica
situazione, ma anche decisi a non farsi imporre icone da venerare,
verità visivo concettuali a cui sottomettere la curiosità dell'intelletto.
La narrazione ed il movimento, presenti in forme differenti nelle
produzioni dei tre artisti, sono una traccia comune su cui imbastire un rinnovato
rapporto con le immagini ma anche con la propria immaginazione. Luca Coser
propone una trascrizione del film di Fritz Lang M Il mostro di Dusseldorf
sviluppando su di una parete le immagini del film che vivono in una dimensione
lineare del tempo cinematografico. Il colpo d'occhio di centinaia di frames,
dipinti in maniera veloce ed intuitiva, si somma al video, alle voci ed alle
parole fissate sul muro.
Ne consegue una narrazione riorganizzata dall'artista,
dal suo approccio personale e dalle proprie suggestioni subite lungo
tutto il percorso della storia. Il bolognese Stefano Ricci propone una sala
che raccoglie frammenti di storie di personaggi appartenenti ad una
quotidianità fantastica. Le parole scritte a matita lungo il percorso di disegni di
piccola taglia, vere immagini sottovoce, presentano pensieri ed emozioni dei
personaggi, non scissi da elementi narrativi e suggestioni dell'autore.
Infine Dj
Lamù, artista e performer torinese, mostra un dittico video in cui la figura
shakespeariana di Ofelia è presentata nei momenti antitetici della
propria vita, una routine domestica in attesa di un ipotetico Amleto, e
la morte per annegamento suicida. Montate nel medesimo ambiente spazio
temporale le antitesi spingono la percezione oltre la razionalità e
l'abitudine.
Nicola Angerame
Immagine: Dj Lamu'
Galleria Pio Monti
via Pietro della Valle 2, 00193 Roma
tel 06 68.80.85.90