A Oriente verso Sud. I paesaggi di Ramella sono fatti di cupole, minareti, palme ed elefanti che invadono le tele materializzando la costruzione di un racconto di luoghi magici. Mostra a cura di Lea Mattarella.
a cura di Lea Mattarella
Le OGR ospiteranno a partire dal 23 settembre l’ultima produzione di Giorgio Ramella, una quarantina di opere a partire dal 2007 proposta dall’ALPGAMC, nella mostra A Oriente verso Sud curata da Lea Mattarella.
Il titolo racchiude le suggestioni delle grandi tele di Ramella, i suoi viaggi che, come sottolinea la curatrice, assomigliano più a “miraggi”, dove “l’altrove, la sua Africa, il suo Oriente da Mille e una notte sono proprio, come le storie raccontate da Shehrazad al sultano, magnifiche invenzioni letterarie”.
Affascinante anche la sede espositiva: le Officine Grandi Riparazioni delle Strade Ferrate di Torino (OGR), ristrutturate e aperte al pubblico dal 2008 sono divenute fucina di cultura e protagoniste nel grande cambiamento della città.
Le Officine furono costruite tra il 1885 e il 1895 e destinate alla costruzione e alla manutenzione delle locomotive e dei vagoni, divennero vero e proprio motore di sviluppo fino agli anni ‘70, quando furono adibite a centro stoccaggio per poi essere chiuse all’inizio degli anni ‘90.
I grandi spazi delle OGR si “riempiranno” di pittura, grazie alla opere di Ramella, intrise dei colori, dei profumi e degli incanti di Paesi lontani che la sua mente ha esplorato; luoghi onirici per l’appunto, che in sogno sono venuti a visitare il pittore e che egli ha riprodotto sulla tela. E il risultato sorprende ed affascina chi si ritrova di fronte ai grandi quadri che parlano ai nostri sensi e al nostro cuore; viene voglia di tuffarsi in quei colori assoluti: giallo zafferano, rosso melograno, blu lavanda; viene voglia di entrare in quelle tele per guardare negli occhi le sensuali donne che vi si agitano maestose e indolenti, per afferrare quegli elefanti che sbucano dai tagli nelle tele “felicemente astratte”, che si ritrovano negli angoli dei suoi quadri, pronti a sparire in un attimo, come i ricordi dei sogni al risveglio.
L’incanto dei paesaggi di Ramella non riguarda solo i soggetti ritratti, quell’arcobaleno di cupole, minareti, palme ed elefanti che invadono le sue tele, ma si materializza attraverso la costruzione del racconto di quei luoghi magici. È uno stile della narrazione che mantiene alta la suspence, un racconto che dà vita ad un altro racconto e ad un altro ancora, che incanta i sensi e parla con la coscienza di chi lo ascolta facendo risuonare corde intime ma comuni. Il miraggio dell’autore accende il miraggio dello spettatore, lo proietta su di un grande schermo dove ognuno può immaginare il seguito.
Nelle parole della curatrice “Opere come La Grande nuvola, La Caccia, Orizzonte blu, L’elefante e la palma hanno un prologo di sapienti tessiture, labirinti di decorazioni dove è possibile far viaggiare lo sguardo in una caccia gioiosa di emozioni visive. Ma Ramella suggerisce una finestra, apre uno spazio su una nuova storia, ci conduce letteralmente dentro la pittura.
E così, dietro queste pareti colorate, tappezzerie brillanti di polveri argentate, di incastri di triangoli, rombi e righe in cui pare sia esploso l’arcobaleno, aldilà di un sipario che sembra tessuto di argille e di terre, si acquatta un altro racconto, declinato per paesaggi incantati con il vento che agita le palme e lascia vagare le nuvole.”
E proprio questo vento, questo afflato, ora potente ora suggerito, ora sensuale ora giocoso, è ciò che attraversa i dipinti di Ramella e li fa vivere. È ciò che fa vivere l’arte, ma anche l’artista. È la vita che cerchiamo e che sogniamo. Un miraggio, forse.
Catalogo mostra edito da Edizioni EDIBAS
Allestimento degli spazi Studio ROSENTAL
Ufficio Stampa
Emanuela Bernascone
tel +39 011 19714998
info@emanuelabernascone.com
Inaugurazione 22 settembre ore 19.00
OGR Officine Grandi Riparazioni
Corso Castelfidardo 18 - Torino
Orari: dal mercoledì alla domenica 15.30 – 19.30
ingresso gratuito