Bianca Tosi, Giorgio Marangoni
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Roberta Colombo
dal 13/5/2002 al 19/5/2002
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13/5/2002

Roberta Colombo

Bianca Tosi, Giorgio Marangoni, Milano

44 anni, giorni, ore. In un arco di tempo di quarantaquattro giorni Roberta Colombo ha realizzato seicentosei ceramiche raku, in pezzi unici. Ogni giorno, dal cinque febbraio sino al venti marzo, ha creato un numero di pezzi pari alla data del giorno stesso: cinque pezzi il cinque, sei il sei, e cosi' via...


comunicato stampa

44 anni, giorni, ore

In un arco di tempo di quarantaquattro giorni Roberta Colombo ha realizzato seicentosei ceramiche raku, in pezzi unici. Ogni giorno, dal cinque febbraio sino al venti marzo, ha creato un numero di pezzi pari alla data del giorno stesso: cinque pezzi il cinque, sei il sei, e così via. Quarantaquattro giorni in cui si è imposta la registrazione del proprio vissuto con un rigore che, pur appartenendo generalmente alla forma 'diario', nello specifico ne trasforma gli esiti.

Il procedimento numerico e cabalistico, nato dal privilegio di un numero - il quaranta-quattro degli anni, dei giorni e delle ore che si compiono - si moltiplica ossessivamente nella proliferazione dei pezzi mostrando la vera natura di questo particolare diario in forma d'oggetti.

Gli anni si compiono e il Diario, appunto, si presenta come il ripetersi di un compimento che si avvera puntualmente in ogni singolo pezzo: ogni giorno, più volte al giorno, in base
al giorno.

Il Diario risulta allora genuinamente estraneo alla linearità del discorso. Esso assume semmai l'aspetto del 'calco' immediato, in presa diretta, di ciò che irrevocabilmente appartiene, nell'intimità, all'immagine del sé. Dalla memoria del 'famigliare' all'incontro cercato e casualmente trovato, l'"Io, ora, qui" della registrazione immediata consegna, alla testimonianza di un'impronta, il proprio stato d'animo e si ritrova così senza misura. Questa coincidenza di memoria e testimonianza, precipitati in un punto, trova indubbia conferma e precisa esposizione nella verità puntuale del calco e dell'impronta.

In ogni singolo pezzo, come nell'intero che li comprende tutti, la memoria prende forma istantanea nel segno che la traccia di una presenza lascia e che, nel presentarsi, diviene rilevante solo in quanto forma di quell'esteso corpo che chiamiamo la 'nostra' persona, il 'nostro' dna, la 'nostra' storia.

fino a domenica 19 maggio su appuntamento, tel 335-454 604

da Bianca Tosi e Giorgio Marangoni, via Benedetto Marcello 4, 5° piano, MI

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