Le quattrocento lune. Il pittore sceglie tra i suoi segni e tinge le pagine bianche delle sale della Grancia, ricostruendo l'architettura di un universo immaginativo in una silenziosa danza visiva, agitata dai toni della tavolozza.
Apre il 25 settembre, nelle sale della Grancia di Sala Consilina (SA), le quattrocento lune, dedicata all’opera di Gianluca Cavallo,
un’iniziativa promossa e realizzata dall'Osservatorio Europeo del
Paesaggio, in collaborazione con Lions Club International
Sala Consilina-Vallo di Diano. Con il patrocinio
dell'Assessorato alle Politiche Ambientali della Provincia
di Salerno.
La Grancia di San Lorenzo, storica dipendenza annonaria della Certosa di Padula, risale alla prima metà del secolo XVI. Oggi, ospita il Laboratorio Mallet del Vallo di Diano, sede operativa
dell'Osservatorio Europeo del Paesaggio di Arco Latino.
A cura dell’autore stesso, le quattrocento lune – tante ne ha già viste - racconta l’attività di Gianluca Cavallo (All’anagrafe Giovanni), per presentare un’esperienza autoctona.
La sua produzione parte nel 2006, quando, per la Chiesa della Madonna del Rosario di Pompei in Silla di Sassano (SA), il giovane pittore dipinge l’intera decorazione figurativa.
Da allora, ha maturato l’esperienza che gli ha consentito di esplorare non solo la tela di grandi dimensioni, ma addirittura altri media (Narciso/Gli angeli stanchi), per sperimentare, attraverso uno stile più istintivo e gestuale, personale, nuovi linguaggi espressivi, che diano forma alle sue visioni, o semplicemente esprimano la volontà di cancellare un concetto superato, un lavoro sottostante,“inutile” (Gli eliminatori).
E la mostra evidenzia questa ricerca continua dell’artista che ‘vive e lavora a Sala Consilina’ – recitano le biografie in circolazione.
Il percorso della mostra è organizzato secondo uno sviluppo lineare. L’allestimento, leggero e invisibile, svela la meraviglia delle cose che giace sotto il velo dell’immaginazione; ne fa rivivere i ‘fantasmi’.
Con tenue razionalità, il pittore sceglie tra i suoi segni e tinge le pagine bianche delle sale della Grancia, ricostruendo l’architettura di un universo immaginativo in una silenziosa danza visiva, agitata dai toni della tavolozza. Apparentemente vicini, appesi al filo di un equilibrio precario (L’attaccapanni), i suoi passi.
Una danza silenziosa di gesti, segni, vuoti scoscesi; una poesia visiva di 31 ‘lune’, che nell’incontro moltiplicano ogni segno.
Immagine: Il primario (spento), 2009. Smalto su telone industriale - lightbox 120x100
Inaugurazione 25 settembre ore 19.00
Osservatorio Europeo del Paesaggio
Corso Cavour - Sala Consilina (SA)
la mostra è aperta tutti i giorni 10.00-12.30 / 17.00-19.30
Ingresso libero