Azioni Contrazioni Rivelazioni. La mostra si svolge come un percorso narrativo dove ogni quadro appartiene ad un preciso ciclo ideativo. Ogni serie rivela momenti personali che trasbordano nelle meccaniche del colore, della materia, dei moduli geometrici, delle tecniche prescelte. Dei singoli cicli sono stati selezionati lavori che variano nei formati e nelle composizioni installative, al fine di creare un perfetto dialogo con le 4 sale della galleria.
Angelica Romeo esordisce con la sua prima personale davanti alla platea del pubblico romano. Ha deciso di farlo dopo anni di intenso lavoro in solitaria, dopo un lungo periodo in cui la concentrazione ha guidato le sue azioni nei confini ancora possibili della pittura postinformale. La Romeo conferma il valore emotivo della ricerca privata, la chiave etica di un dipingere che segue gli eventi del quotidiano, come un diapason sentimentale che si lascia trasportare da passioni, dolori, energie, amori, esperienze. Ha così coltivato le sole ragioni del quadro, cosciente di un risultato pittorico che richiede, anche nella fruizione pubblica, solitudine non contaminata, spazi bianchi e la stessa ricercata concentrazione che dalla vita reale si trasmette nelle trame di tela. E’ una pittura che anela al silenzio attorno a sé, al rumore bianco di un viaggio interiore che parte dal galleggiamento dell’opera, dal suo status privilegiato nel regno del bianco murale.
La mostra da Romberg si svolge come un percorso narrativo dove ogni quadro appartiene ad un preciso ciclo ideativo. Ogni serie rivela momenti personali che trasbordano nelle meccaniche del colore, della materia, dei moduli geometrici, delle tecniche prescelte. Dei singoli cicli sono stati selezionati lavori che variano nei formati e nelle composizioni installative, al fine di creare il perfetto dialogo con le quattro sale della galleria, immaginando un racconto sensoriale che cresce lungo scale cromatiche e formule geometriche. L’artista agisce sempre per dominanti di colore, optando per una base forte che capta le variabili in difetto ed eccesso, fino al concepimento di un tessuto pulsante, una geometria liberata che spinge lungo i bordi dell’opera, quasi a richiedere un dialogo con gli altri capitoli (quadri) del percorso interiore.
Azioni… perché la sua arte nasce sempre da un evento, dal controllo metodico del gesto progressivo, da vicende affettive che prendono la volumetria di un mantra aerobico, una continua liberazione fisica sullo spazio neutro del quadro.
Contrazioni…. perché ogni azione rivela la sua necessaria contrazione, l’evenienza necessaria del contraccolpo, del retroscena instabile ed automatico. L’arte della Romeo si presenta come un respiro indomito e regolare: dentro e fuori, bianco e nero, piattezza e profondità, denso e leggero, una pittura che è un moto di azioni e contrazioni rivelatorie, una pulsazione irregolare ma compatta, organicamente viva.
Rivelazioni… perché assistiamo al meccanismo respiratorio di un dipingere che comprime l’energia, distendendo la forma finale verso il fruitore e lo spazio neutro. Il passaggio necessario tra azione e contrazione rivela ogni volta una chimera iconica, un archetipo che vive di imprinting e richiami sottotraccia, di forza muscolare e levità improvvisa. Una rivelazione che sana il contrasto tra azione e contrazione.
La Romeo segue un percorso dalla natura postinformale, cosciente di una memoria forte con cui dialogare ma anche di un’autonomia che si rivela nel controllo orientale del gesto, nella nettezza costruttiva delle geometrie privilegiate. L’artista romana sceglie sempre un cuore ideale del singolo ciclo, una cellula che prende la forma di un quadrato, un bozzolo, una matassa, un verticalismo da skyline, una colonna vertebrale, un moto ondoso… Su quel cuore ideale costruisce l’impianto architettonico del quadro, la geografia quasi algebrica del suo spazio visionario, supportata da formati che variano a seconda delle geometrie interne e dei colori prescelti. C’è un contrasto sanato tra l’apparenza del modo selvaggio, efficace negli anni storici dell’Informale, e una controllata simulazione che è la vera coscienza di un presente analitico, al confine concettuale tra cerebralismo ed emotività. Su questo diaframma si gioca il viaggio di Angelica Romeo, il suo disvelamento lento ma inesorabile, la sua voglia di capirsi attraverso linee, volumi, colori, materie… Il viaggio comincia da qui…
Inaugurazione 29 settembre ore 18.30
Romberg Arte Contemporanea
Piazza de' Ricci, 126 - Roma
Orario: martedì - sabato 14.00 - 19.30
ingresso libero