In mostra opere pittoriche raffiguranti paesaggi dall'approccio duro e severo. Immagini urbane, di megalopoli con prospettive disarticolate, distese in spazi proiettati verso l'infinito, che vengono drammatizzate ulteriormente dall'uso del bianco e nero, che rende il tutto piu' inquietante.
Venerdì 8 maggio, verrà inaugurata a Catania, presso la galleria Carta Bianca di Francesco Rovella, la mostra “The Day After” con 18 opere di Jonathan Guaitamacchi, artista, nato a Londra nel 1961, che vive e lavora a Milano dove si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera.
I dipinti hanno nel titolo la dicitura The Day After che indica la serie realizzata dall’artista appositamente per questa mostra in Sicilia.
Dal catalogo, edizioni Publinews, Catania, un estratto del testo di Vincenzo Sanfo:
Le sue città sono megalopoli dalla invivibile bellezza, perdutamente distese in spazi, infinitamente percettibili.
Sono città senza un inizio e una fine, con prospettive disarticolate, distese in spazi sideralmente proiettati, verso l'infinito.
Guaitamacchi, con le sue prospettive e le sue visioni urbane, provoca una sorta di corto circuito nello spettatore il quale riconosce luoghi
a lui familiari, vissuti in una realtà quotidianamente percepita e, proprio per questo, a volte disturbante.
Ma, nell'opera di Guaitamacchi, questa realtà viene riscattata ed esaltata nella sua natura di luogo, destinato a diventare o ad essere già archeologia, urbana o industriale, e quindi in quanto tale, destinato a diventare non un luogo da vivere, ma bensì un luogo di memoria.
Questa percezione è resa ancor più evidente dall'uso, drammaticamente sapiente del bianco nero, il quale rende ancor più inquietanti le sue visioni, le sue prospettive, esaltandone appunto la perversa bellezza che, proprio nel bianco e nero, nella assolutezza di questi colori non colori, trova la sua esaltazione.
L'approccio di Gauitamacchi al paesaggio, o meglio alla pittura di paesaggio, che pareva già aver dato tutto, è un approccio assolutamente non decorativo, né impressionisticamente accattivante, bensì un approccio duro, severo, quasi monacale.
Un approccio che lo accomuna a Ridley Scott, Stanley Kubrick o a Michelangelo Antonioni, per restare nell'ambito cinematografico, autori severi, attenti alle desolazioni del nostro mondo e quindi, a lui vicini.
Inaugurazione venerdì 16 ottobre, ore 19
Galleria Carta Bianca fine arts
Via Francesco Riso 72b, Catania
Orari: martedi 16,30-19,30, da mercoledì a venerdì 10-13 e 16,30-19,30, sabato 10-13
Ingresso libero