Stefan Balkenhol
Vincenzo Cabiati
Chuck Close
Till Freiwald
Franz Gertsch
Roni Horn
Craige Horsfield
Alex Katz
Joao Onofre
Mimmo Rotella
Beat Streuli
Bill Viola
Andy Warhol
Vito Acconci
Vincenzo Agnetti
Laurie Anderson
Chuck Close
Daniela De Lorenzo
Francesco Gennari
Richard Hamilton
Urs Luthi
Mario Merz
Liliana Moro
Giulio Paolini
Giuseppe Penone
Michelangelo Pistoletto
Pietro Roccasalva
Thomas Ruff
Thomas Schutte
Ian Tweedy
Jan Vercruysse
Marina Abramovic
Ulay
Tony Cragg
Gino De Dominicis
Daniela De Lorenzo
John Hilliard
Richard Hamilton
Roni Horn
Giovanni Kronenberg
Joan Jonas
Marisa Merz
Jonathan Monk
Bruce Nauman
Arnulf Rainer
Markus Raetz
Gerhard Richter
Pietro Roccasalva
Remo Salvadori
Markus Schinwald
Vincenzo Agnetti
Christian Boltanski
Roman Opalka
Marco Franciolli
Bettina Della Casa
Elena Volpato
Il volto e lo sguardo nell'arte 1969-2009. L'esposizione esplora uno dei temi iconografici fondanti dell'arte occidentale: il volto. Attraverso circa 80 opere di oltre 40 artisti, si intende indagare la ricerca internazionale degli ultimi quarant'anni valutando la persistenza della rappresentazione del volto, le sue alterazioni e trasformazioni e seguendo 4 sezioni, articolate secondo le diverse traiettorie dello sguardo del soggetto rappresentato: Nel volto, Autoritratto, Lo sguardo negato, Nel tempo.
a cura di Marco Franciolli e Bettina Della Casa
La mostra Guardami. Il volto e lo sguardo nell’arte 1969-2009 si iscrive nell’ambito di un progetto
culturale congiunto dei due principali musei d’arte del Polo Culturale di Lugano: il Museo Cantonale d’Arte
e il Museo d’Arte della Città di Lugano. Nelle stesse date, infatti, il Museo d’Arte presenta nelle sedi di
Villa Malpensata e di Villa Ciani l’esposizione Corpo, automi e robot. Tra arte, scienza e tecnologia
dedicata al complesso rapporto corpo-scienza. Le due proposte espositive offrono una sorta di lettura
incrociata delle ricerche artistiche sul corpo e il volto quali elementi fondanti dell’identità umana.
L’esposizione Guardami. Il volto e lo sguardo nell’arte 1969-2009 – allestita negli spazi del Museo
esplora uno dei temi iconografici fondanti dell’arte occidentale: il volto.
Attraverso circa 80 opere di oltre 40 artisti, si intende indagare la ricerca artistica internazionale degli
ultimi quarant’anni valutando la persistenza della rappresentazione del volto, le sue alterazioni e
trasformazioni. Le opere provengono da Musei, Fondazioni, gallerie e collezionisti di tutta Europa, oltre che
dagli artisti stessi.
La mostra è a cura di Marco Franciolli, Direttore e Bettina Della Casa, Curatrice, Museo Cantonale d’Arte.
Sezione video a cura di Elena Volpato, GAM Torino.
Il progetto espositivo del Museo Cantonale d’Arte nasce da una serie di interrogativi: è tuttora lecito pensare la
rappresentazione del volto come indice di identità? Come significativa corrispondenza fra segno e cosa,
immagine e soggetto?
Una riflessione sul soggetto oggi si confronta necessariamente, sul piano artistico, con la decostruzione del
volto che si fraziona, si vela, si deforma, si cancella, opponendo resistenza ad ogni forma di identità univoca tra
modello/figura, soggetto/immagine. La crisi del soggetto, ormai definitivamente minato nella sua unità e
centralità, mette in gioco la possibilità stessa di avere o meno un volto. Ciononostante nelle ricerche degli
artisti contemporanei il volto e le sue trasformazioni restano una tematica privilegiata, che trova
espressione in mutate strategie di (auto)rappresentazione, in altri modi di riflettersi in uno o più volti.
Al fine di circoscrivere l’ambito di indagine, di per sé sconfinato, il “volto” viene inteso non tanto come
“ritratto”, quanto piuttosto come “inter-faccia” tra sé e gli altri (oltre che tra sé e sé). Anziché
focalizzare l’attenzione sulla singolarità del volto quale luogo dell’individualità e della rappresentatività
del soggetto, esso è considerato nel suo carattere generale, come luogo della possibilità/impossibilità
dell’instaurarsi di relazioni tra soggetti, sullo sfondo di un contesto storico-culturale sempre più marcato da
istanze de-individualizzanti.
Ogni volto implica la messa in gioco dello sguardo, inteso come dispositivo essenziale affinché il volto si
manifesti, si orienti verso il mondo esterno (l’altro/l’osservatore). Lo sguardo e la sua traiettoria sono quindi
assunti come criterio di analisi del volto, come elementi atti a (ri)velarne il mistero e le sue declinazioni.
Ma chi sono gli artefici dello sguardo? L’artista, il soggetto dell’opera e l’osservatore. Nella relazione dialettica
tra questi tre attori lo sguardo si attiva dando vita (volto?) al volto. A partire da queste distinzioni si intende
articolare l’esposizione.
SEZIONI DELLA MOSTRA
La mostra si divide in quattro sezioni, articolate secondo le diverse traiettorie dello sguardo del soggetto
rappresentato.
Nel volto: lo sguardo del soggetto si articola secondo diverse traiettorie: assorto, soprapensiero, immerso in
se stesso. Oppure si rivela all’altro, dà voce alla propria intimità. O ancora, è orientato verso un luogo vicino,
lontano, proiettato all’infinito. Il soggetto, insomma, abita il reale secondo diverse modalità che lo proiettano in
una complessa rete di relazioni.
Opere di: Stefan Balkenhol, Vincenzo Cabiati, Chuck Close, Till Freiwald, Franz Gertsch, Roni Horn, Craige
Horsfield, Alex Katz, João Onofre, Mimmo Rotella, Beat Streuli, Bill Viola, Andy Warhol.
Autoritratto: lo sguardo dell’artista si orienta su di sé, sulla propria identità di artefice dell’opera (come autore,
non come soggetto psicologico) oppure indaga la questione dell’identità, di tipo sociale, generazionale o
culturale.
Opere di: Vito Acconci, Vincenzo Agnetti, Laurie Anderson, Chuck Close, Daniela De Lorenzo, Francesco
Gennari, Richard Hamilton, Urs Lüthi, Mario Merz, Liliana Moro, Giulio Paolini, Giuseppe Penone,
Michelangelo Pistoletto, Pietro Roccasalva, Thomas Ruff, Thomas Schütte, Ian Tweedy, Jan Vercruysse.
Lo sguardo negato: lo sguardo smarrisce la propria centralità, si eclissa, si nega, si assenta o si maschera.
Gli occhi si velano o si accecano, non resta alcuna traccia di plausibili traiettorie dello sguardo.
Opere di: Marina Abramovic-Ulay, Tony Cragg, Gino De Dominicis, Daniela De Lorenzo, John Hilliard, Richard
Hamilton, Roni Horn, Giovanni Kronenberg, Joan Jonas, Marisa Merz, Jonathan Monk, Bruce Nauman, Arnulf
Rainer, Markus Raetz, Gerhard Richter, Pietro Roccasalva, Remo Salvadori, Markus Schinwald.
Nel tempo: lo sguardo registra e rivela il trascorrere del tempo individuale e collettivo; conserva un’immagine
in assenza, lasciando affiorare la memoria, (ri)guarda la morte.
Opere di: Vincenzo Agnetti, Christian Boltanski, Roman Opalka, Giulio Paolini, Thomas Schütte.
Un catalogo a colori bilingue, italiano/inglese, edito da Silvana Editoriale, 296 pagine,
accompagna l' esposizione con testi di Marco Belpoliti, Federico Ferrari, Marco Franciolli e Bettina Della Casa.
Schede critico-biografiche di Vincenzo de Bellis, Simone Menegoi e Elena Volpato. Prezzo: Fr. 50.–, Euro 34.
Uffico stampa:
Benedetta Giorgi Pompilio
tel. +41 (0)91 910 47 e-mail: benedetta.giorgi@ti.ch
Ufficio stampa Battage Comunicazione, Milano
Alessandra de Antonellis tel. +39 339 3637388 e-mail: alessandra.deantonellis@battage.net
Margherita Baleni tel. +39 349 1721251 e-mail: margherita.baleni@battage.net
Immagine: Pietro Roccasalva, Senza titolo.
Conferenza stampa: venerdì 23 ottobre, ore 11.30
Inaugurazione: sabato 24 ottobre, ore 17.00
Museo Cantonale d'Arte
via Canova, 10 Lugano
Orari: martedì 14-18, da mercoledì a domenica 10-18, lunedì chiuso
Ingresso: Fr. 10.-, € 7.-; AVS, studenti, gruppi Fr. 7.-, € 5.-.
Ingresso ridotto al Museo d’Arte per la mostra “Corpo, automi, robot. Tra arte, scienza e
tecnologia” presentando il biglietto d’ingresso del Museo Cantonale d’Arte