Palazzo Carafa
Roma
Vicolo Savelli, 9

Tommaso Ragnisco
dal 21/10/2009 al 7/11/2009
lun-ven 18-22, sab-dom 12-16 e 18-23
06 6868110
WEB
Segnalato da

Giorgia Calo'




 
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21/10/2009

Tommaso Ragnisco

Palazzo Carafa, Roma

In mostra lavori su tela, carte e bozzetti scultorei rappresentanti la passione dell'artista per il cinema e la fantascienza. Opere eseguite in digitale, poi trasportate su tela e ultimate con pigmenti a olio. Nelle pose, l'uomo muta fino quasi a scomparire dietro una sorta di maschera meccanica.


comunicato stampa

a cura di Ginevra Bentivoglio

Giovedì 22 ottobre 2009, nel cortile quattrocentesco sede della Ginevra Bentivoglio Editoria, verrà inaugurata la mostra personale di Tommaso Ragnisco, Antropolis, Ritratti di robot a cura di Ginevra Bentivoglio.

L’esposizione presenta un ciclo di lavori dell’artista incentrato sulla ibridazione e la commistione tra l’uomo e la macchina che si fondono fino a diventare un tutt’uno.

In mostra saranno esposte opere su tela, carte e bozzetti scultorei in cui si evince la ricerca di Ragnisco, l’idea del futuro che attinge sempre dal passato, seguendo una personale passione per il cinema e la fantascienza. Con questo spirito nascono gli “olii digitali”. Si tratta di opere disegnate e dipinte con colori digitali, in seguito trasportate su tela e ultimate con pigmenti a olio. La tecnica con cui vengono realizzati questi lavori abbraccia pienamente i soggetti rappresentati dall’artista: sono ritratti “futuribili”. Le pose e le fogge, di chiara ispirazione rinascimentale, vanno a relazionarsi con l’idea della macchina. Il risultato è un’immagine in cui si fondono passato e futuro. L’uomo muta fino a scomparire quasi completamente dietro una sorta di maschera meccanica. Resta di lui un solo indizio umano, la bocca, la parte del corpo legata al comunicare, simbolo di ciò che è stato e di ciò che continuerà ad essere.

“La prima cosa che salta all’occhio – spiega Castronuovo – è che questi robot sono vivificati da un particolare polposo: quelle labbra-guance che non fanno parte intrinseca della struttura meccanica”.

Il titolo della mostra rimanda al celebre e storico film del 1926 di Fritz Lang, Metropolis, in cui la ricerca dell’autore è volta alla rappresentazione del corpo robotico che si modella per intero come se fosse un’armatura metallica. Tutta l’opera di Ragnisco, infatti, è tesa verso la biotecnologia col fine di ridare una nuova identità all’uomo. Sono “Sogni di metallo”, come li chiama Antonio Castronuovo. Avviene così la denaturalizzazione del soggetto accettando l’immagine dell’androide come riconfigurazione postumana.

La mostra è accompagnata dal catalogo “Antropolis. Ritratti di robot” con presentazione di Antonio Castronuovo e riflessione critica di Daniele Ferrara (GB EditoriA, Roma 2009).

Tommaso Ragnisco, nato nel 1971, vive e lavora a Roma seguendo le sue ricerche che sconfinano tra arte, cinema e design. Diplomato all’I.S.I.A. di Roma in industrial design, fonda nel 1995 insieme a Cristina Croce lo studio di progettazione 21st Century Design divenuto poi 21LAB collaborando per 12 anni a progetti di industrial design, exhibit, spot e serie televisive, per realtà come: Slamp, I.N.F.N., C.N.R., Fox Italy.

Tommaso Ragnisco progetta e produce cortometraggi come finestra di libertà espressiva, tra cui va ricordato il cortometraggio di fantascienza Space Off (2001) insieme all’amico regista Tino Franco, vincitore del Nastro d’Argento, candidato al David di Donatello vincitore del Capri Hollywood ed unico corto italiano selezionato al Tribeca Film Festival di New York.

La sua inclinazione poliedrica lo ha condotto a sperimentare anche la pittura.
Questa è la sua prima mostra personale.

Info:
06 6868110
http://www.gbeditoria.it
info@gbeditoria.it

Inaugurazione giovedì 22 ottobre 2009, ore 18 presso Ginevra Bentivoglio Editoria, Vicolo Savelli 9, Roma

Palazzo Carafa
Vicolo Savelli 9, Roma
Orario: lun-ven 18-22; sab-dom 12-16 e 18-23
Ingresso gratuito

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