Sottospirito. Arte dissacratoria, ironica, volutamente kitsch e pop, praticata nella continua indagine tra verita' e menzogna, tra religione e fede, tra finzione e realta', tra sacro e profano.
Estratto da catalogo: testo di G. Guiotto
Accanto alla produzione effimera ed eccessiva di oggetti estetizzanti di mercato, l'industria del sacro da sempre provvede a soddisfare i bisogni religiosi della massa elitaria e volgare. La produzione sacra, mai sfiorata da crisi economiche o dalla concorrenza se non tra religioni, perversa nella proliferazione di simboli, plasmandoli nelle diverse epoche con vesti sempre più accattivanti e kitsch. In questo solco consumistico della merce si inserisce l'arte dissacratoria, ironica, volutamente kitsch e pop di Andrea Lanzi, praticata nella continua indagine tra verità e menzogna, tra religione e fede, tra finzione e realtà, tra sacro e profano.
Nella continua persecuzione verso le immagini sacre, frutto del costante dominio sulle coscienze praticato da qualsiasi religione, Lanzi definisce continuamente la sua poetica, ammettendo la necessaria compenetrazione degli elementi sadomasochisti della venerazione, e confinando nel dubbio la dicotomia tra religione e fede, tra bisogno spirituale interiore, provocato dalla sofferenza, e godimento ed estasi della pratica religiosa devozionale. Fede e religione si accampano, così, in sfida. In questo annientamento ideologico e religioso, l’artista può sottrarsi a qualsiasi accusa di blasfemia e anticlericalismo, fino a lasciare al fruitore il dubbio o la libertà di pensiero nei confronti della verità/falsità, del consumo religioso e della fede, della vita/morte, della guerra religiosa e della pace laica. In tal senso, la paura della morte, punto fondativo di ogni religione, si smaschera come indottrinamento religioso, ma anche come completamento necessario alla vita.
Inaugurazione 24 ottobre ore 18
Skin Gallery
contrada Soncin Rotto, 1 - Brescia
Orario: martedi-sabato 15.30-19
Ingresso libero