In mostra disegni, sculture e video. Gli artisti, prendendo spunto dal romanzo di fantascienza di Ray Bradbury e dall'omonimo film di Francois Truffaut, hanno realizzato opere pensate in stretta relazione agli spazi della biblioteca.
a cura di Francesca Referza
Prendendo spunto dal romanzo di fantascienza di Ray Bradbury e dall’omonimo film di François Truffaut, gli artisti hanno realizzato opere pensate in stretta relazione agli spazi della biblioteca.
Disegni, sculture e video dunque, dialogando dinamicamente con l’architettura, parlano del libro e della materia di cui è fatto, la carta, ma anche della sua intrinseca pericolosità, affrontando il delicato tema del controllo della società attraverso la gestione delle informazioni.
Marco Antonecchia (Campobasso, 1976) mimetizza tra i libri di una delle sale storiche della biblioteca Job division, due video montati su un unico monitor. L’accostamento di immagini che seguono in parallelo da una parte le operazioni di veri pompieri e dall’altra le imprese di Grisù, il draghetto protagonista di un cartone animato degli anni ’70, crea un effetto volutamente surreale.
Banned di Ercole Coruzzi (Teramo, 1977) è un video interattivo di carattere “informativo”: cliccando su ciascuno dei 13 ritratti in bianco e nero, è possibile ascoltare nome, titolo ed anno in cui è stato censurato il libro di cui il personaggio è autore. Banned, dunque, ridà voce a ciò che la censura aveva cancellato.
Ho intenzione di narrare un racconto pieno d’orrore di Fabio Di Lizio (Ortona, 1976) è una scultura in legno costituita da 2 elementi a forma di albero stilizzato. Strati sovrapposti di carta da incisione, costituiscono la “corteccia narrativa” della scultura, dalla connotazione ludica e infantile per via dei simboli colorati e dei timbri giocattolo impressi sulla ‘pelle’ di carta dell’albero.
Non svegliare il cane che dorme di Alessandro Gabini (Pescara, 1976) è una divertente versione tridimensionale del Segugio, il cane robotico programmato per inseguire Montag. I volumi spigolosi e sintetici del cane sono colorati da pazienti tratti di marker: una scultura per confondere, fin dal titolo.
71 è il numero delle vignette disegnate da Alessio Rota (Giulianova, 1982). Nella personale versione a fumetti di Fahrenheit 451 le scene vivaci, tratteggiate con un segno veloce su due strisce di carta da imballo, si srotolano l’una di fianco all’altra in verticale, come due ipertrofiche pellicole.
Inaugurazione sabato 24 ottobre 2009, ore 18
Biblioteca Provinciale Melchiorre Dèlfico
via Delfico 16, Teramo
Ingresso libero