In mostra opere fotografiche raffiguranti dimore chiuse che si aprono a specchio e dimore aperte che si chiudono a specchio. L'artista realizza delle performance-installazioni creando una dialettica tra la realta' della foto e l'illusione che produce lo specchio: un dialogo fra il vero e il falso.
Stefano Scheda fa dimore.
Dimore chiuse che si aprono a specchio,dimore aperte che si chiudono a specchio.
Dalle architetture agli oggetti mobili l’inventario è variegato e provocatorio.
Un gioco serio, se mai ne esistono.
Hanno finestre porte, tende e cerniere che sono specchi in cui si riflette: Che cosa?
Tutto quello che c’è intorno.
Dimore ovviamente sbarrate,in cui abitano soltanto immagini,metafore dell’esserci.
Alle quale accostarsi con prudenza.
Perché si vede.
Ma cosa?
Si vede se stessi,forme transeunti,che passano e scompaiono.
Semplici case in rovina, Scheda realizza delle opere-performance-installazioni, creando una dialettica tra la realtà della foto e l’illusione che produce lo specchio: un dialogo fra il vero e il falso.
Lo sguardo si fa doppio,ambivalente dalle finestre e dalle porte della casa.
Il fuori visto da dentro.
Significativi frammenti.
Ospite illusorio dello sguardo, il panorama di fronte.
Ora, la casa stessa guarda con gli occhi degli specchi.
Raccoglie lo sguardo degli altri.
Prepotentemente il paesaggio la invade e la espropria della sua intimità.
La casa di tutti.
Il paesaggio di nessuno.
Inaugurazione giovedì 29 ottobre 2009, ore 18,30
Galleria Il Milione
Via Maroncelli 7, Milano
Orario: 10,30/13 e 15,30/19 sabato su appuntamento
Ingresso libero