Giususeppe Bergomi
Federico Lombardo
Nicola Verlato
Aron Demetz
Nicola Vinci
Felipe Cardena
Michelangelo Galliani
Cristiano Tassinari
Tarik Berber
Paul Beel
Robert Gligorov
Orlan
Dicha Klein
Erwin Olaf
Daniele Buetti
L'idea di questa collettiva e' quella di scandagliare, attraverso la testimonianza di una quindicina di artisti contemporanei, lo statuto della bellezza oggi nell'arte, sospesa soprattutto tra ossessione e idealizzazione. A cura di Vera Agosti.
Con testo critico di Vera Agosti e un'intervista sulla bellezza a Vittorio Sgarbi
Da ideale classico per eccellenza a simbolo di perfezione solo
apparente e “superficiale” nell’odierna società dello spettacolo, la
bellezza è oggi insieme la metafora di uno status sociale e di una
condizione esistenziale, una qualità ottenibile a suon di creme, lifting e palestra e un simbolo di perfezione interiore, un traguardo
a portata di tutti o un sogno apparentemente irrealizzabile.
Da sempre inseguita dagli artisti nei secoli passati e oggi,
spesso, disprezzata dagli artisti contemporanei per la carica di retorica un po’“vecchio stile” che rischia sempre di portarsi dietro, la
Bellezza del corpo (femminile e maschile) appare oggi, nell’arte,
come un oggetto assai difficilmente identificabile: desiderata o
apertamente rifiutata, piegata a esigenze di denuncia sociale o
mutilata, e poi ancora deformata, svelata nei suoi meccanismi di
artificialità e di mascheramento della “vera” condizione fisica di chi
pare ostentarla, la Bellezza oggi appare allo stesso tempo una condizione invidiabile e un testimone ingombrante che sembra però
non volersi fare da parte rispetto ai “nuovi” miti della contemporaneità.
L’idea della mostra è quella di scandagliare, attraverso la te-
stimonianza di una quindicina di artisti contemporanei, lo statuto
della Bellezza oggi nell’arte, sospesa soprattutto tra ossessione e
idealizzazione.
Dai corpi scultorei e potentemente realistici, tutt’altro che idealizzati, portati nel bronzo dallo scultore Giuseppe Bergomi, a quelli,
venati da un senso di inquietudine interiore, del pittore napoletanto
Federico Lombardo; dai corpi classici, che sembrano usciti da
un’atmosfera fiabesca, di Nicola Verlato, a quelli scolpiti nel legno,
ma attraversati da inquietanti colature di resina, dell’altoatesino
Aron Demetz; e ancora, dalle patinate ma sottilmente inquietanti
fotografie di adolescenti di Nicola Vinci agli strabordanti collages
di Felipe Cardeña, dove gli ideali di bellezza classica sono decontestualizzati attraverso variopinti sfondi floreali; e ancora, la bellezza
di questo nuovo millennio è scandagliata attraverso le sculture in
marmo di Michelangelo Galliani, i complessi e stratificati ritratti
femminili di Cristiano Tassinari, i grandi volti di Tarik Berber, i raffinati volti dipinti da Paul Beel, le scioccanti fotografie di Robert Gligorov; ci sono infine le foto di Orlan, nelle quali la bellezza è ridefinita secondo canoni non convenzionali per la tradizione
occidentale, le ambigue foto di “Artificial Beauty” di Micha Klein, le
corrosive videoinstallazioni di Erwin Olaf dedicate al glamour internazionale, e gli inquietanti collages di Daniele Buetti, dove i volti delle modelle sono “sfregiati” dal marchio delle più celebri case di moda.
Inaugurazione giovedì 29 ottobre 2009, ore 18
Fondazione Durini
Via Santa Maria Valle 2, Milano
Orario: tutti i giorni 14-18
Ingresso libero