Nopasswd art director eleonora
Enzo Calibe'
Danilo Correale
Giulio Delve'
Corrado Folinea
Anna Fusco
Antonio Patrizio
Giuseppe Stellato
Nicola Vicidomini
Ciro Vitale
Marco Zezza
Gino Pisapia
Giovani artisti campani re-interpretano il passato. Il curatore Gino Pisapia ha invitato diversi artisti a riflettere sul tema della memoria intesa come ricordo vincolato alle persistenze oggettuali che ''infestano'' lo storico appartamento seicentesco all'interno del quale ogni ambiente e' stato occupato per ospitare i lavori realizzati ad hoc. Eterogenee le poetiche, diversi i media utilizzati, in un caleidoscopio di rimandi e citazioni colte, la mostra assume un carattere storico e di ricerca.
a cura di Gino Pisapia
Memories è il titolo della mostra promossa dall'Assessore regionale alle politiche giovanili Alfonsina De Felice e curata da Gino Pisapia, che accoglie le opere site specific di 11 giovani artisti campani.
L’esposizione, che prende il via il 31 ottobre 2009, si snoda all’interno di un percorso suggestivo e storicamente importante per la città di Napoli come il Circolo Artistico Politecnico situato in Piazza Trieste e Trento.
Ascolti Visivi, Enzo Calibè, Danilo Correale, Giulio Delvè, Corrado Folinea, Anna Fusco, Antonio Patrizio, Giuseppe Stellato, Nicola Vicidomini, Ciro Vitale, Marco Zezza, sono gli artisti invitati a riflettere sul tema della memoria intesa come ricordo vincolato alle persistenze oggettuali che “infestano” lo storico appartamento seicentesco all’interno del quale ogni ambiente è stato occupato per ospitare i lavori realizzati ad hoc.
Eterogenee le poetiche, diversi i media utilizzati, in un caleidoscopio di rimandi e citazioni colte, la mostra assume un carattere storico, di ricerca e inevitabilmente di re-interpretazione.
Inserita all’interno di un più ampio progetto dell’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Campania, Memories si pone come un' ulteriore testimonianza di sensibilità verso i giovani, la loro formazione e promozione.
Ogni artista ha scelto uno spazio all’interno del quale ha realizzato un' opera capace di integrarsi perfettamente e dialogare con le preesistenze, creando un corto-circuito con il passato.
Il corto-circuito diventa quindi l’elemento che arbitra la partita tra passato e presente, tra memoria e storia, tra ricordo e oggetto.
Dal falso storico di Corrado Folinea che dopo aver giocato a vestire i panni del ricercatore, per ri-creare la storia d’amore clandestina tra Edoardo Scarfoglio, coniugato al secolo con Matilde Serao, e la ballerina francese Gabrielle Bressard, al respiro dell’installazione di Enzo Calibè che attraverso un sistema elettronico riesce a modulare l’intensità di fasci di luce quasi a simulare il ritmo, la cadenza della respirazione umana.
Il poetico e raffinato lavoro video di Antonio Patrizio dove la memoria diventa ricordo, scompare e riappare identificandosi con l’artista stesso, o ancora la conversazione muta e luminosa di Giuseppe Stellato che ri-utilizza oggetti vecchi e impolverati prelevati dai ripostigli del circolo per donargli nuova vita in un sistema linguistico e temporale diverso dove la dimensione continua ad essere quella del ricordo, elemento comune col lavoro del collettivo Ascolti Visivi che realizza una videoinstallazione dove a ospitare l’immagine proiettata è uno schermo irregolare, improbabile formato da volumi di forma piramidale dalle diverse altezze che creano vari piani di proiezione di percezione e di ricordo.
Ritorna a suonare, ma stavolta piccoli uccelli meccanici ne pizzicano con il becco le corde, il pianoforte a mezza coda che Giulio Delvè rispolvera per trasformarlo in elemento evocativo di sogni e ricordi infantili, di altro umore è invece il lavoro di editoria de-compressa che Danilo Correale realizza per la biblioteca, dove su un grosso tavolo ha posizionato grandi fogli stampati in attesa di essere ri-dimensionati per la fascicolazione e assemblati per diventare libri.
Ciro Vitale con il suo intervento luminoso ci invita a osservare quello che accade sotto a un tavolo, capovolgendo e rompendo i classici schemi percettivi, sulla stessa intensità poetica si sintonizza la monumentale scultura in resina cemento piante grasse che Marco Zezza pone al centro della sala museale come parallelo contemporaneo della scultura in gesso esposta accanto.
L’ultima sala del piano ospita il raffinato teschio bianco che Anna Fusco colloca sui libri impolverati lasciati sul tavolo all’incuria del tempo, che rivolto a un vecchio archivio, sembra voler indicare la memoria di quello che è stato di ciò che è e di quel che sarà.
Conclude la mostra, la performance di Nicola Vicidomini che si svolgerà la sera dell’inaugurazione, 31 ottobre 2009 alle ore 20:30 all’interno del salone del Circolo Artistico Politecnico; il concerto-performance ha come pilastro fondante la musicalità nella percezione di una memoria obliata nell’aion, eternità immanente.
Circolo Artistico Politecnico
piazza Trieste e Trento, 38 Napoli
Orari d'apertura: dal lunedì al sabato dalle 10:00 - 13:00 e dalle 16:00 - 20:00