Associazione Barriera
Torino
via Crescentino, 25
011 2876485 FAX 011 5360955
WEB
Latifa Echakhch e Lili Reynaud Dewar
dal 7/11/2009 al 15/1/2010
lun-ven 15-19, sabato 10-13

Segnalato da

Chiara Costa




 
calendario eventi  :: 




7/11/2009

Latifa Echakhch e Lili Reynaud Dewar

Associazione Barriera, Torino

The Pursuit of Pleasure. L'interazione fra generi, architettura, oggetti, classi sociali, culture diverse, e' un insieme di questioni aperte che accomunano le ricerche delle due artiste, le soluzioni formali delle loro opere pero', conducono in territori diversi, comunque legati alla scultura e al video. La mostra, a cura di Salvatore Lacagnina, e' la terza edizione dell'appuntamento Colazione in Barriera in concomitanza di Artissima


comunicato stampa

a cura di Salvatore Lacagnina

In occasione della terza edizione dell’appuntamento “Colazione in Barriera” e in concomitanza di Artissima, Fiera internazionale d’arte contemporanea di Torino, Barriera e l’Istituto Svizzero di Roma presentano “The Pursuit of Pleasure. Latifa Echakhch e Lili Reynaud Dewar”. L’interazione fra generi, architettura, oggetti, classi sociali, culture diverse, è un insieme di questioni aperte che accomunano le ricerche delle due artiste. Eppure le soluzioni formali delle loro opere conducono in territori diversi.

Lili Reynaud Dewar ha realizzato due nuove sculture e un nuovo video dalla serie “The Power Structures, Rituals and Sexuality of the European Shorthand Typists” (2009)”, ispirata a un breve fotogramma del film Petit à Petit (1971) del regista e antropologo francese Jean Rouch. I personaggi stereotipati di due donne, una segretaria giovane e bionda e una dattilografa più matura, si trovano all’interno di due gabbie in legno naturale. Una gabbia contiene un tavolino con una vecchia macchina da scrivere, l’altra uno specchio a tre ante.

Le sculture di Reynaud Dewar sono costruzioni precarie, realizzate con tecniche artigianali semplici; al limite tra scenografia e scultura, nascono già come possibili scene di una performance. Il video, un documentario che descrive le azioni delle due attrici/segretarie, rappresenta un’analisi dell’estetica del lavoro, una ricerca sul rapporto fra il corpo femminile (quando subisce un mutamento dovuto alle strutture sociali), gli oggetti e l’architettura. Ciascun oggetto inserito nelle opere di Reynaud Dewar rimanda a una pratica che ne prevede l’utilizzo, come destinato a possibili performance.

Al contrario, Latifa Echakhch svuota gli oggetti del loro contenuto e li priva di utilità, creando strumenti per una performance impossibile. È il caso di Micro vide (2006), tre aste che sostengono tre microfoni senza collegamento sonoro, e di Fantasia (Empty Flag), 2007, una serie di pennoni privati delle loro bandiere, che sporgono dal muro intrecciandosi. In occasione di questa mostra la scultura, in un angolo, disegna un volume quadrato che dialoga con le gabbie di legno e si estende su un piccolo deserto di sabbia. Désert (2005-2009), realizzato con semola di grano duro, ricopre in parte il pavimento dello spazio espositivo, ne spezza la simmetria ma allo stesso tempo evidenzia l’equilibrio formale della mostra. Chiude la mostra un oggetto di uso comune, un sacchetto di plastica nero riempito di stucco (Untitled. In the Street), 2008, omaggio a Helen Levitt. Contrappunto narrativo, che spinge lo spettatore fuori dallo spazio, dentro le strade della città.

Latifa Echakhch unisce elementi tradizionali a istanze di carattere sociale. Le installazioni dell’artista di origine marocchina giocano sul concetto di spazio e sugli stereotipi legati al tema dell’immigrazione. Echakhch ha partecipato quest’anno alla 10ma Biennale di Lione. Sono in programma sue mostre personali al MACBA di Barcellona e alla GAMeC di Bergamo, al FRI ART di Friburgo e al FRAC Champagne Ardenne di Reims, presso lo Swiss Institute di New York e al Kunstverein di Bielefelder. Latifa Echakhch è nata a El Khnansa (MR) nel 1974. Vive e lavora a Parigi e a Martigny (CH).

Le sculture e le installazioni di Lili Reynaud Dewar sono spesso caratterizzate da forme geometriche elementari a cui l’artista applica elementi tratti dal design e dalla grafica. L’artista si appropria di elementi della cultura underground, della cultura africana, di stereotipi della cultura occidentale, attraverso performance che si ispirano a situazioni rituali. Per il 2010 sono previste una sua mostra personale presso il FRAC Champagne Ardenne di Reims e una nuova performance presso il Witte de With di Rotterdam. Nel 2009, si sono svolte mostre personali di Reynaud Dewar presso il CAPC di Bordeaux e il Centre d’Art contemporain Parc Saint Léger. Nel 2008 ha partecipato alla 5. berlin biennale e il Centre Pompidou ha recentemente acquistato un gruppo di sue sculture. Lili Reynaud Dewar è nata a La Rochelle (FR) nel 1975. Vive e lavora a Parigi.

Press office: Alessandra Santerini, tel. 335.6853767 alessandra.santerini@alice.it
Chiara Costa, tel. 331.7001172 chiaracosta@alice.it

Inaugurazione domenica 8 novembre 2009 ore 10

Associazione Barriera
via Crescentino 25, 10154 Torino
Orari mostra: lunedì - venerdì ore 15-18 / sabato 10-13; chiuso domenica e festivi
ingresso libero

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