La mostra e' frutto di una riflessione sugli effetti della modernita', sulle forme di convivenza e sul bisogno di comunita'. Attraverso documenti fotografici, video, illustrazioni, mappe e dati statistici, l'esposizione mette in scena il rapporto tra comunita' del rancore, di ricerca del capro espiatorio e di cura, con comunita' operose che agiscono nell'ambito produttivo e professionale.
"Non è rinchiudendo il vicino che ci si convince del proprio buonsenso" F. Dostoevskij
a cura di Aldo Bonomi
La Triennale di Milano presenta la mostra La città fragile a cura di Aldo Bonomi. Dopo La città infinita (2003), La rappresentazione della pena (2006), La vita nuda (2008) la mostra può essere considerata la quarta tappa di una riflessione sugli effetti della modernità sulle forme di convivenza, della sua tendenza all’erosione delle forme di relazione tradizionali e del bisogno di comunità.
Nel corso degli ultimi anni la Triennale ha aperto i propri spazi alla rappresentazione del moderno nella sua dimensione sociale, in particolare alle conseguenze del processo di globalizzazione sulla vita quotidiana delle persone che vivono e lavorano in Lombardia, il territorio italiano più aperto ai flussi globali.
Focus della mostra saranno fragilità e paure che investono le persone travolte da una modernizzazione che rompe i riferimenti comunitari e famigliari che assicuravano la trasmissione dei valori tra le generazioni. Lo spazio metropolitano è diviso quindi in zone che faticano a comunicare e a elaborare visioni del futuro condivise. Ecco allora emergere la città fragile.
La mostra attraverso documenti fotografici, video, illustrazioni, mappe, dati statistici emblematici, vuole rappresentare alcune fragilità della città contemporanea mettendo in scena il rapporto tra comunità del rancore, quella del rinserramento e della ricerca del capro espiatorio, comunità di cura, quella che cerca di farsi carico delle fragilità sociali, comunità operosa, quella che agisce in modo privilegiato nell’ambito produttivo e delle professioni.
Il percorso della mostra si snoda quindi su tre percorsi paralleli collegati da linee d’ombra che sottolineano l’intreccio concettuale tra fragilità, rancore e cura, mentre l’operosità sarà rappresentata dal visitatore. Sono gli operosi a mettere in mostra disagio e solitudine con il loro operato e nell’operoso si identifica anche il visitatore stesso.
La spina dorsale della mostra sarà costituita da 5 schegge del rancore tematizzate su: società securitaria, biscotto nero-il caso Abba, femminicidio, malaombra-i suicidi nel mondo, la secessione dei benestanti.
Intorno alle schegge si snodano i due percorsi orientati, da un lato, a rappresentare le fragilità metropolitane contemporanee: quelle che toccano l’universo giovanile, degli anziani, degli stranieri, delle donne, dei "matti", etc.; mentre sull’altro lato verranno rappresentate esperienze emblematiche di pratiche di cura distinte in: professioni della cura, scuola, cura femminile, esercito dei buoni, impresa sociale e impegno istituzionale.
Alla fine del percorso, la comunità della cura e la comunità degli operosi si fondono, accorpando anche la comunità del rancore nello spazio dell'illuminazione, un agorà nella quale verranno organizzati momenti di riflessione sui temi trattati nella mostra.
Progetto dell’allestimento e grafico, AquiliAlberg
Immagine: Goggles man in time square - NY, Foto, di Filippo Romano
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne
Antonella La Seta Catamancio - Responsabile
Damiano Gullì, Marco Martello, Mattia Pozzoni
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Conferenza stampa giovedì 19 novembre 2009, ore 11.30
ore 17,30 Convegno: Milano si-cura dei deboli.
Inaugurazione della mostra ore 19.00
Festa dalle 19.30 in poi
In occasione dell’inaugurazione della mostra La Città Fragile, la Triennale di Milano ha il piacere di presentare tre gruppi musicali provenienti da realtà fortemente legate alle tematiche sociali indagate dalla mostra.
Ospite d’eccezione Davide Van Der Sfroos
Laboratorio Musicale Programma 2000, sponsorizzato da Cambiare la Rotta Onlus
Dépòt, gruppo misto di operatori e pazienti della provincia di Sondrio
Banda del Villaggio, gruppo Rom nato dall’esperienza di accoglienza successiva allo sgombero del campo rom di via Capo rizzuto del 2005
Triennale di Milano
viale Alemagna 6
mar-dom 10.30-20.30 gio 10.30-23.00 lunedì chiuso
Ingresso gratuito