Luca Pancrazzi
Flavio De Marco
Elio Grazioli
Gigi Giannuzzi
Orazio Fernandez
Mario Cristiani
Stilllife e' un quadro emblematico dell'artista, una natura che rappresenta la quotidianita' e la dimensione piu' intima e audace che appartiene a Pancrazi. Per questa occasione l'artista invita Elio Grazioli, Gigi Giannuzzi, Orazio Fernandez, Mario Cristiani, Flavio De Marco, per discutere intorno all'opera esposta.
ART for The World Europa dispone presso Open Care di una sala di circa 120mq dove sono
presentati progetti di artisti e proiezioni di film e video. Il giorno dell’inaugurazione è caratterizzato
da una tavola rotonda, in cui i relatori interagiscono con il pubblico.
Dopo Marta Dell’Angelo in maggio e i Masbedo in settembre, lunedì 16 novembre si inaugura
Stilllife di Luca Pancrazzi. In questa occasione, l’artista invita Elio Grazioli, critico d'arte
contemporanea, Milano; Gigi Giannuzzi, editore Trolley Books, Londra; Orazio Fernandez, critico
e curatore d'arte, Madrid; Mario Cristiani, gallerista, Galleria Continua, San Gimignano/Beijing/Le
Moulin; Flavio De Marco, artista, Berlino/Bologna.
Stilllife è un quadro emblematico, una natura che rappresenta la quotidianità e la dimensione più
intima e audace che appartiene all’artista. “Uno studio dipinto è un autoritratto nel contesto”
(Horacio Fernández - Nello studio di Luca Pancrazzi - catalogo Stilllife 2009). Stilllife è anche il
titolo della monografia edita da Trolley Books, che raccoglie tutto il ciclo di opere dedicate allo
studio della natura morta.
Luca Pancrazzi è nato nel 1961 a Figline Valdarno (Firenze). Vive e lavora tra Milano e la
Toscana. Attualmente in mostra a Zurigo nella Galerie Andrea Caratsch la sua personale intitolata
Stilllife. Nel corso dell’ultimo decennio, Luca Pancrazzi ha partecipato a numerose Biennali e Triennali tra
cui quelle di Venezia, Mosca, New Delhi, Montenegro, Albissola e la Quadriennale di Roma,
nonché a mostre o collezioni quali Unicredit al Mambo di Bologna, PS1 e Whitney Museum of
American Art at Champion, UBS, Museo Marino Marini di Firenze, Galleria Civica di Modena,
Museo d’arte per bambini del Santa Maria della Scala di Siena, Lenbachhaus Und Kunstbau di
Munchen, GAM di Torino, Palazzo delle Papesse di Siena, Museo Cantonale d’Arte di Lugano,
Centro di Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, PAC di Milano, MART di Rovereto.
Conversazione tra Adelina von Fürstenberg e Luca Pancrazzi, (estratto dal catalogo
Stilllife, Trolley Books, 2009):
ADELINA von FÜRSTENBERG: Nel 2005 avevi trasmesso in diretta le inaugurazioni delle tue
due mostre dalla galleria di Zurigo a quella di Milano e avevi messo il visitatore nella possibilità di
trovarsi simultaneamente in due spazi.
LUCA PANCRAZZI: Il campo di relazione che avevo messo insieme in quella mostra è esplicativo
del mio modo di lavorare: c’è sia un aspetto intimo, rappresentato dalla pittura, sia un aspetto che
tende a considerare l’opera come l’inizio di un gioco di rimandi con lo spettatore. Ho portato sullo
stesso terreno di gioco tutti gli aspetti del mio modo di lavorare e di osservare il mondo.
Le sculture in forma di colonna coi paesaggi interni vorrebbero essere una simmetria concettuale
del mondo passando per la membrana ottica dello spettatore. Le immagini trasmesse in diretta
durante la mostra dalla galleria di Zurigo a quella di Milano pongono l’osservatore in uno spazio e
in un luogo “fuori registro” con la realtà. Il soggetto diviene il tempo e lo spazio.
Il titolo poi, Simmetria variata-variabile, è una citazione variata di un’altro mio titolo (Simmetria
variabile-variata), utilizzato per la mia prima mostra personale nel 1991.
[...]
AvF: Questa predominanza della percezione individuale dello sguardo, oggi è una cosa rara,
perché ormai tutto è legato alla materia e quello che dà materia è il corpo. Tu invece ci lavori
ancora con lo sguardo, con una sorta di ritorno all’astratto partendo dal punto di vista del tuo
sguardo.
LP: Forse è in modo generico una prerogativa dell’arte italiana... credo che si potrebbe anche
parlare di prerogative italiane... almeno sino ad oggi ho sempre portato in me un senso
rinascimentale ed empirico dello spazio. Nelle mie opere è presente il coinvolgimento continuo
dello spazio intorno, sia nel momento in cui il soggetto è solo il modello osservato e/o fotografato,
sia nel momento di rappresentazione attraverso proporzioni più intime.
Mi vengono sempre in mente delle regole che devono essere inventate per condurre un gioco che
non c’è ancora, così invento prima delle regole e poi cerco di portare tutti dentro quel gioco.
Normalmente riduco gli elementi per provare a portare il gioco alle più radicali possibilità,
dimostrando che, seppur con elementi ridotti, c’è sempre lo spazio per mettere in atto un gioco e
raccontare tutto ciò che è necessario.
AvF: M’interessa anche molto il tuo essere pittore, il fatto di usare il gesto, questo tuo rapporto con
la tela, con la materia: non stai industrializzando il tuo lavoro, facendo fare i tuoi quadri da altri. Il
tuo gesto ti permette di riunire tutte queste forme e quindi utilizzarle poi in una specie di inconscio
collettivo personale in cui metti insieme tutti questi dati che hai appena nominato.
LP: Non potrei delegare parti del lavoro che hanno bisogno di essere inventate di volta in volta.
Nella pittura, quando ho fatto tirare la tela sui telai e fatta preparare con la colla il lavoro non è più
delegabile. Dovrei inventare una pittura diversa, delegabile, la mia pittura prevede un rapporto
estremamente intimo e fisico per poterne azzerare il segno in maniera personale.
D’altra parte questi quadri li ho inventati mentre preparavo alcune tele con del fondo bianco, e
giocando col fondo ho dipinto un quadro fermandomi alla preparazione.
Ho praticamente licenziato l’artista per cui preparavo i quadri e ho assunto l’altro che sino a quel
giorno era il suo assistente.
Per informazioni: ART for The World Europa
Tel: + 39 02 36524881
e-mail: info@artfortheworld.net
http://www.artfortheworld.net
Lunedì 16 novembre 2009 dalle ore 18.30 alle ore 21
Discussione aperta con: Elio Grazioli, critico d'arte; Gigi Giannuzzi, editore Trolley Books; Horacio Fernandez, critico e curatore di Madrid; Mario Cristiani, Galleria Continua Sangiminiano; Flavio De Marco, artista.
ART for The World Europa presso Open Care (1° piano)
Via Piranesi, 10 – Milano
Dal lunedì al giovedì, dalle ore 11 alle ore 19
ingresso libero