A Oriente verso Sud. In mostra 25 opere di Giorgio Ramella intrise dei colori e dei profumi di Paesi lontani. Inoltre inaugurazione di Luci d'artista a Palazzo Litta con l'opera di Carlo Bernardini, La luce che genera lo spazio, una grande installazione in fibra ottica che trasforma la percezione degli spazi del palazzo.
Giorgio Ramella. A Oriente verso Sud
a cura di Lea Mattarella
La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Torino, ospita nella sede milanese di Palazzo Litta la mostra di Giorgio Ramella, A Oriente verso Sud: venticinque opere, di cui la maggior parte in grande formato, con la presentazione di Lea Mattarella.
Il titolo racchiude le suggestioni delle grandi tele di Ramella, i suoi viaggi che, come sottolinea la curatrice, assomigliano più a “miraggi”, dove “l’altrove, la sua Africa, il suo Oriente da Mille e una notte sono proprio, come le storie raccontate da Shehrazad al sultano, magnifiche invenzioni letterarie”.
Le splendide sale di Palazzo Litta si “riempiranno” di pittura, grazie alla opere di Ramella, intrise dei colori, dei profumi e degli incanti di Paesi lontani che la sua mente ha esplorato; luoghi onirici per l’appunto, che in sogno sono venuti a visitare il pittore e che egli ha riprodotto sulla tela. E il risultato sorprende ed affascina chi si ritrova di fronte ai grandi quadri che parlano ai nostri sensi e al nostro cuore; viene voglia di tuffarsi in quei colori assoluti: giallo zafferano, rosso melograno, blu lavanda; viene voglia di entrare in quelle tele per guardare negli occhi le sensuali donne che vi si agitano maestose e indolenti, per afferrare quegli elefanti che sbucano dai tagli nelle tele “felicemente astratte”, che si ritrovano negli angoli dei suoi quadri, pronti a sparire in un attimo, come i ricordi dei sogni al risveglio.
L’incanto dei paesaggi di Ramella non riguarda solo i soggetti ritratti, quell’arcobaleno di cupole, minareti, palme ed elefanti che invadono le sue tele, ma si materializza attraverso la costruzione del racconto di quei luoghi magici. È uno stile della narrazione che mantiene alta la suspence, un racconto che dà vita ad un altro racconto e ad un altro ancora, che incanta i sensi e parla con la coscienza di chi lo ascolta facendo risuonare corde intime ma comuni. Il miraggio dell’autore accende il miraggio dello spettatore, lo proietta su di un grande schermo dove ognuno può immaginare il seguito.
Nelle parole della curatrice “Opere come La Grande nuvola, La Caccia, Orizzonte blu, L’elefante e la palma hanno un prologo di sapienti tessiture, labirinti di decorazioni dove è possibile far viaggiare lo sguardo in una caccia gioiosa di emozioni visive. Ma Ramella suggerisce una finestra, apre uno spazio su una nuova storia, ci conduce letteralmente dentro la pittura.
E così, dietro queste pareti colorate, tappezzerie brillanti di polveri argentate, di incastri di triangoli, rombi e righe in cui pare sia esploso l’arcobaleno, aldilà di un sipario che sembra tessuto di argille e di terre, si acquatta un altro racconto, declinato per paesaggi incantati con il vento che agita le palme e lascia vagare le nuvole.”
E proprio questo vento, questo afflato, ora potente ora suggerito, ora sensuale ora giocoso, è ciò che attraversa i dipinti di Ramella e li fa vivere. È ciò che fa vivere l’arte, ma anche l’artista. È la vita che cerchiamo e che sogniamo. Un miraggio, forse.
Chiudono questo viaggio intorno al mondo quattro nuove opere in cui l’autore si ispira ai francobolli di posta aerea di epoca coloniale: un’ennesima svolta della sua vivace e incessante creatività.
Ufficio Stampa Emanuela Bernascone
tel 011 19714998 – fax 01119791935
info@emanuelabernascone.com
Inaugurazione 18 novembre, ore 18
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Carlo Bernardini
La luce che genera lo spazio
Palazzo Litta sede della Direzione dei Beni Culturali della Lombardia,
in collaborazione con l'assessorato alla Cultura del Comune di Milano
e l'assessorato alla cultura del Comune di Torino, all'interno della
programmazione rispettivamente di LED, Light Exhibition Design a
Milano e Luci d'Artista a Torino, apre alla citta' il suo cortile
d'onore con il progetto di luce ambientale di Carlo Bernardini, La
luce che genera lo spazio.
Una grande installazione in fibra ottica espressamente pensata per
l'occasione trasforma la percezione degli spazi aulici del palazzo,
offrendo l'occasione per riscoprire e visitare uno degli edifici
storici piF9 significativi e amati della citta'.
"Attraverso l'arte contemporanea possiamo ancor meglio conoscere e
apprezzare il patrimonio storico di cui Milano e' ricca. - afferma il
Direttore Regionale Mario Turetta - Nella collaborazione con Torino si
moltiplicano gli effetti delle proposte d'arte in un sodalizio gia'
collaudato con la musica."
L'opera site-specific di Bernardini prosegue nello sviluppo di un
linguaggio sperimentato in prestigiosi spazi pubblici in Italia e
all'estero. La luce attraversa lo spazio aereo del cortile d'onore,
penetrando internamente all'edificio e legando insieme i volumi
dell'area esterna con le sale interne, il tutto nelle linee di un
dinamico disegno.
Come scrive l'artista: "L'installazione si appropria dello spazio
e lo fagocita nel suo interno eludendone la fisicita'.
E' un rapporto di dominio quello che la forma spaziale instaura con il
luogo, lo penetra, lo feconda, lo riduce in suo potere sino a
trasformarlo in essa stessa.
E' un gioco dei ruoli quello in cui lo spazio si trasforma da
contenitore in opera: il disegno di luce lo attraversa penetrandovi,
ed una volta all'interno ne oltrepassa le mura senza soluzione di
continuita'.
La linea in fibra ottica passa di stanza in stanza perforando le
pareti e sforando attraverso i pavimenti, coniugando l'ambiente
esterno con l'interno in un unico disegno: "Lo spazio permeabile",
il luogo in cui La luce genera lo spazio".
Carlo Bernardini e' nato a Viterbo nel 1966. A partire dal 1996 opera
stabilmente a livello internazionale con grandi installazioni
innovative in fibra ottica, approdando ad una trasformazione
percettiva dello spazio, tesa a ridefinire i volumi del luogo
attraverso l'inusuale impatto di misteriosi tracciati luminosi.
Questa grande installazione e' un ulteriore sviluppo sperimentale del
linguaggio che si riscontra sia nel 2008 nelle Interrelazioni nello
Spazio al Castello di Rivara, in cui Bernardini nell'interno di
un'unica installazione in fibra ottica ha inglobato tre stanze ed un
corridoio passando attraverso i muri da parte a parte, sia nel 2009 a
Milano da Grossetti Arte Contemporanea, dove la fibra ottica
attraversa e oltrepassa le pareti della galleria.
Vive e lavora a Milano. Si e' diplomato nel 1987 all'Accademia di
Belle Arti di Roma. Nel 1997 ha pubblicato il saggio teorico sulla
Divisione dell'unita' visiva edito da Stampa Alternativa. E' stato
invitato a due Quadriennali di Roma e a una Triennale di Milano. Opera
con la fibra ottica dal 1996; ha vinto per due volte nel 2000 e nel
2005 il premio Overseas Grantee della Pollock Krasner Foundation di
New York, e nel 2002 il premio Targetti Art Light Collection White
Sculpture. E' insegnante di Installazioni Multimediali all'Accademia
di Belle Arti di Brera a Milano. Ha realizzato grandi installazioni
ambientali esterne in fibre ottiche, e sculture pubbliche permanenti
in acciaio inox e fibre ottiche in diverse citta' italiane, tra cui a
Reggio Emilia ai Chiostri di S.Domenico in occasione della mostra 2000
Anni Luce, a Padova nel 2000 al Palazzo della Ragione per Accordi di
Luce, nel 2002 a Sculpture Space, Utica - New York e a Bangkok alla
Nacional Gallery of Contemporary Art, l'anno seguente le grandi
sculture presentate a Roma in Piazza del Campidoglio per il Semestre
di presidenza italiana nell'Unione Europea, nel 2004 il grande
intervento al Museo PaE7o Imperial di Rio De Janeiro; e' del 2007
l'installazione allo Swing Space della Lower Manhattan Cultural
Council di New York e del 2008 Light Waves, opera permanente presso
l'Aeroporto di Brindisi. Recentemente ha esposto con installazioni
ambientali al Dumbo di New York, alla Ciudad De Las Artes Y Las
Ciencias di Valencia, a Bologna in Piazza S.Stefano per Art First -
Arte Fiera di Bologna, e al progetto Twister della rete regionale dei
Musei della Lombardia.
con il contributo di TMC, courtesy Grossetti Arte Contemporanea,
Milano; coordinamento: Domenico Papa
Inaugurazione 18 novembre 2009, ore 19
Immagine: Giorgio Ramella
Palazzo Litta
Corso Magenta 24, Milano
dal martedì alla domenica 12 - 18
chiuso lunedì - apertura straordinaria lunedì 7 dicembre
ingresso gratuito