Centro Nazionale di Fotografia
Nove novembre millenovecentottantanove. Aldila' del muro. Un giorno in cui migliaia di persone hanno impugnato martelli, picconi e hanno scavato a mani nude per distruggere un muro che aveva tolto loro la liberta'. Dagli scatti del fotografo scaturisce sui volti dei giovani una nuova felicita'.
Si inaugura martedì 17 novembre alle ore 18:30 nel Cortile pensile di Palazzo Moroni la mostra "Aldilà del muro" di Lorenzo Capellini.
La rassegna fotografica promossa dall’Assessorato alla Cultura – Centro Nazionale di Fotografia si svolge a pochi giorni dal ventennale della caduta del Muro di Berlino e richiama alla memoria una delle date più importanti del secolo scorso.
Il crollo del Muro - ricordato come un evento di grande rilievo in quanto rappresenta un cambiamento epocale della storia della Germania - testimonia sia la fine di un regime, sia la rinascita di un’altra Europa, che accomuna centinaia di milioni di persone, dove il passaggio tra due secoli di storia e l’inizio di una nuova fase ha dato vita ad un periodo di pace e di speranza.
A tal proposito, Carlo Ripa di Meana, con un suo testo in catalogo, ricorda come Lorenzo Capellini proprio nella mattinata del 9 novembre 1989 fosse a Parigi con la sua mostra Goffredo Parise-Ecrivian Européen: "Fui raggiunto al telefono da Capellini che mi disse aver sentito che uno dei capi della Repubblica Democratica tedesca annunciava alla radio che chi voleva andare a Berlino Ovest poteva varcare, senza problemi, il muro, da subito. Sì, ha detto Sofort. Sarò lì stasera alla Porta di Brandeburgo al Check point Charlie, per fotografare tutto."
Così Lorenzo Capellini si trovò, per rapidità di decisione, lì dove la grande storia sarebbe fisicamente passata, nelle ore successive, con migliaia di persone in arrivo dall’est a piedi o in Trabant.
E ancora su Capellini il critico d’arte Vittorio Sgarbi, sempre in catalogo, scrive: "… l’abbattimento del muro di Berlino è la fine di un’epoca nella quale il mondo era diviso in due e il muro, che divideva una bella città, ne era il simbolo. Il muro costituiva offesa e difesa." Sempre per Sgarbi "Nelle immagini di Capellini non c’è dramma, neppure euforia; c’è una calma solenne, documentazione di una vicenda ineluttabile, di un fenomeno naturale. Doveva accadere. Era nelle cose. Uomini, donne, bambini, graffiti, sorrisi, lacrime, facce, tutto accade perché deve accadere.
(…) Il fotografo non poteva che essere lì, e chissà quanti altri. Ma ciò che vent’anni fa appariva eccezionale oggi appare una evoluzione naturale. Doveva esserci, voleva esserci. Oggi dobbiamo essergli riconoscenti. Capellini era lì per noi e noi eravamo con lui. Oggi ciò di cui non fummo testimoni diretti ci viene mostrato come se fosse il nostro ricordo."
Proprio in questo senso le immagini di Capellini raccontano di un 9 novembre 1989 dove migliaia di persone hanno impugnato martelli, picconi e hanno scavato a mani nude per distruggere un muro che aveva tolto loro la libertà.
Dagli scatti del fotografo di origine genovese, scaturisce sui volti dei giovani, che hanno oltrepassato il muro per la prima volta, una nuova felicità.
Nelle immagini si respira l’aria di un cambiamento tanto desiderato, che in questa data storica trova nuova visibilità nel suggestivo Cortile pensile di Palazzo Moroni.
Biografia
Lorenzo Capellini, genovese, dal 1958 al 1964 vive a Londra dove inizia l’attività di fotografo. Collabora a giornali e riviste inglesi e italiane tra cui Il Mondo di Pannunzio. Nel 1964 si trasferisce in Africa (Kenya e altri paesi) dove realizza reportages fotografici e filmati. Alla fine del 1968 torna a vivere in Italia, a Milano, concentrando il suo lavoro soprattutto sugli artisti, in particolare sugli scultori, realizzando numerose pubblicazioni (Cascella, Ceroli, Cavaliere, King, Marini, Moore, Pomodoro, Spagnulo, Consagra, Mo). Tra il 1969 e il 1972 si reca, per reportages, in Brasile, Messico e Cuba. E’ del 1974 il volume, edito da Antenore con testi di Giuseppe Billanovich e Giuseppe Frasso, e la mostra sulla vita di Francesco Petrarca - primo esempio di biografia per immagini nella storia della letteratura italiana; la mostra "Itinerari con Francesco Petrarca", da allora, si trova nella casa del Poeta ad Arquà Petrarca, dopo essere stata esposta a Roma in occasione dell’inaugurazione della Biblioteca Nazionale, a Milano nella sala della Balla del Castello Sforzesco, in numerose città europee, statunitensi, e in Giappone. Dal 1974 al 1986 Lorenzo Capellini si trasferisce a Venezia con l’incarico di fotografo della Biennale di Venezia. Di quel periodo sono i volumi: Il Segno Teatrale (Electa), 1974-1978 Cronache di un quadriennio (Electa), Carnevale del Teatro (Marsilio) e gli annuari della Biennale di Venezia. Con Alberto Moravia nel 1979 e negli anni successivi, torna in Africa per dei reportages pubblicati sulle terze pagine del Corriere della Sera. Nel 1984 esce il volume Le Città del Silenzio (sulle città di fondazione dell’Agro Pontino nel periodo fascista) con testi di Alberto Moravia e Paolo Portoghesi. Nel 1990 esce L’Autunno di Berlino, un libro sul crollo del muro.
Nell’ottobre 1995 si apre in Umbria una mostra retrospettiva di oltre 300 fotografie che vanno dal 1954 al 1995, curata dalla Fondazione Italiana per la Fotografia. Nel 1995 a Roma, Napoli, Firenze, Padova, Bologna e Milano la mostra Là dove nascono le foche, fotografie realizzate nel nord del Canada sui ghiacciai dell’oceano atlantico. Dal dicembre 1995 al marzo 1996 la mostra Luoghi e Persone dell’Arte viene ospitata nel Museo di Milano in via Sant’ Andrea, e a seguire è a Padova, nella Galleria Civica, e a Bologna nel Museo dell’Archiginnasio. Di questa mostra è il libro Luoghi e Persone dell’Arte, con testi di Gaetano Afeltra e Vittorio Gregotti (ed. Allemandi & C.). Nel 1997 esce il libro La Biennale di Venezia dal vivo, un reportage fotografico sulle mostre d’arte (ed. Allemandi & C.). Nel febbraio 1998 si apre a Padova la mostra: Giò Pomodoro/Lorenzo Capellini - Scultura/Fotografia, con il libro catalogo edito da Umberto Allemandi & C. Nel giugno 1998 a Salice Terme, partecipa alla mostra Il Cavallo nella Scultura. Nel gennaio/febbraio 1999, la sua mostra Luoghi e Persone dell’Arte è nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, piazza della Signoria a Firenze. Nel luglio del 1999, (ed. Umberto Allemandi & C.), viene pubblicato un libro/reportage sulla edizione 1999 delle mostre d’arte della Biennale di Venezia. Nel settembre-ottobre del 1999 la sua mostra Portraits and Landscape of Arts viene ospitata dalla New York University a New York. Nell’ottobre 1999 a Milano, durante la settimana della moda, nello show-room di Chiara Boni è la sua mostra Bellezza senza tempo.
Nel dicembre 2000 fino a marzo 2001 viene allestita a Padova, nel Museo del Santo, la mostra Schiene (catalogo edito da Umberto Allemandi & C.). Nel luglio 2001 per il Giornale dell’Arte esce La Biennale di Venezia dal vivo, un reportage sulle opere esposte nella rassegna veneziana. Del marzo 2002 il volume Il Prato della Valle (editore Umberto Allemandi & C.) con testo di Vittorio Sgarbi. Nello stesso mese Il Giornale dell’Arte pubblica un suo grande servizio fotografico sugli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni. Nel settembre 2002 esce un suo libro, con un testo di Ronald Recht (edito da Umberto Allemandi & C.), sui volti e le mani negli affreschi di Giotto della Cappella degli Scrovegni di Padova. Nel febbraio-marzo 2004 la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, in occasione della rassegna "Il Nudo fra ideale e realtà", lo invita con una sua personale di 100 nudi femminili dal titolo "L’Anima del Corpo". Nel maggio 2004 il Comune di Bologna,in occasione delle settimane petrarchesche, organizza una sua mostra nel Museo Medioevale: "Bologna con gli occhi di Petrarca". Nel 2007, in occasione del centenario della nascita di Alberto Moravia, è dedicata al grande scrittore una sua mostra sui viaggi in Africa che ha fatto con l’amico scrittore per il Corriere della Sera. Nel 2008 pubblica due volumi per l’editore Umberto Allemandi: "La mano di Palladio" e "Il fascino dei Cavalli". È invitato a partecipare ad una mostra collettiva a San Pietroburgo, e a Palazzo Reale a Milano è la mostra "La mano di Palladio". A fine novembre a Roma, in Campidoglio, presenta il libro "La mano di Palladio" con l’Assessore alla Cultura del Comune Umberto Croppi, Carlo Ripa di Meana, Presidente di Italia Nostra– Roma, e l’architetto Paolo Portoghesi coautore del libro.
Nel 2009 sue mostre sono state promosse a Bologna dal Comune in Palazzo D’Accursio, a Varsavia nel Museo della Zacheta, a Roma, alla Camera dei Deputati nel complesso della Valdina. Durante l’estate una sua grande mostra è stata ospitata nel Castello di Pantelleria.
Informazioni
Mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura – Centro Nazionale di Fotografia.
Informazioni:
Centro Nazionale di Fotografia Palazzo Zuckermann Corso Garibaldi, 29 35122 Padova
Tel. 049 8204518/4530 Fax: 049 8204532 e-mail: cnf@comune.padova.it
Inaugurazione martedì 17 novembre ore 18.30
Cortile pensile di Palazzo Moroni
Via del Municipio 1 Padova
Aperto tutti i giorni dalle ore 10 alle 18
Ingresso libero