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Le carni. Una installazione site specific ispirata al V canto dell'Inferno della Divina Commedia, in particolare alla storia del tragico amore di Paolo e Francesca. A cura di Christian Omodeo.
A cura di Christian Omodeo
Un percorso espositivo che nell’arco di quattro settimane si snoderà dentro Roma, partendo dal Teatro Palladium (12-31 novembre 2009), per arrivare alla Galleria rgb46 (21 novembre - 4 dicembre2009), prima di concludersi al Brancaleone (5-18 dicembre 2009). Ogni luogo ospiterà una diversa installazione site specific ispirata al V canto dell’Inferno della Divina Commedia, ed in particolare alla storia del tragico amore di Paolo e Francesca.
V - Prologo, V - Le Carni, V - Epilogo sono i titoli di queste tre opere che invitano lo spettatore a seguire l’artista in questo percorso al tempo stesso espositivo e mentale.
La scritta “NESSUN MAGGIOR DOLORE” che campeggia sulla prima delle sue installazioni èlo spunto iniziale col quale l’artista ci invita a seguirlo in un percorso che si sofferma sul legame profondo che esiste tra l’amore ed il dolore.
Tommaso Garavini opera in maniera allegorica, il suo lavoro procede per allusioni, perché lascia allo spettatore una parte importante nel percorso di comprensione e di condivisione del messaggio trasmesso. Il suo operare è a prima vista crudo e diretto, ma quest’impressione è dettata più dai materiali scelti dall’artista che dal senso profondo della sua arte.
Luci al neon, gesso bianco, organi animali (veri), chiodi, una vasca piena di sangue (finto) a prima vista disturbano l’occhio dello spettatore benpensate, ma a ben vedere questi materiali sono solo una parodia delle logiche della comunicazione contemporanea: ai nostri occhi assuefatti dagli slogan e dalle immagini pubblicitarie bisogna dare in pasto sangue e violenza. Solo che in -V-, il sangue e la violenza nascondono un significato più profondo. In questo intreccio di rimandi da opera ad opera, Tommaso Garavini desidera farci comprendere quanto il poema dantesco possa essere un evento decisivo per la vita interiore di ognuno di noi e non solo un semplice oggetto di cultura.
“Questo poema colossale è per me ristoro nelle ore di tetraggine; con nessuna cosa al mondo io mi sento congeniale come con l’opera di questo poeta sublime, la cui parola è come linguaggio del cielo, ha la forza del tuono.”
Joseph Anton Koch (1768-1839)
“Perché dell’amore l’opposto è il dolore. Perché dell’amore lo stesso è il dolore.”
Tommaso Garavini
Vernissage sabato 21 novembre 2009, dalle h 19.00
rgb46 - Relax Gallery & Books
P.zza Santa Maria Liberatrice, 46 - Roma
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Ingresso libero