Crima'rt
Milano
via Borgonuovo, 27
348 6565404 FAX
WEB
Vladimir Kozin e Alexander Dashevsky
dal 25/11/2009 al 19/12/2009
10-14 e su appuntamento

Segnalato da

Cream art gallery




 
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25/11/2009

Vladimir Kozin e Alexander Dashevsky

Crima'rt, Milano

Art has no title. Diversi per eta' e produzione artistica, gli artisti rappresentano due correnti della nuova Russia dove la grave crisi economica ha portato gli stessi ad un ritorno agli antichi valori.


comunicato stampa

CREAM ART gallery presenta una mostra dedicata a due artisti di San Pietroburgo, Vladimir Kozin (1953) e Alexander Dashevsky (1980).

Diversi per età e produzione artistica, rappresentano due correnti della nuova Russia, dove la grave crisi economica ha portato gli artisti ad un ritorno agli antichi valori. L`arte e` necessaria e le parole d`ordine sono: creare una coscienza nazionale, creare dall`anima, non tanto per apparire, ma per cogliere l`essenza e possibilmente l`assoluto. Cessata la corsa al consumismo, emerge una necessità` morale di conformismo nel quotidiano e nell`arte, conformismo privato, non politico, ed allo stesso tempo un bisogno di anticonformismo.

Sull’anticonformismo Kozin ha costruito la sua poetica, sia nell’utilizzo di vecchi materiali, anche della propaganda sovietica, cui aggiunge dettagli che ne rovesciano il significato in chiave dissacratoria e parodistica, sia nel reinterpretare emblemi della cultura, russa e occidentale. Nella serie selezionata dall’artista, per la sua prima esposizione, in Italia prevalgono i collage e tecniche miste, un magma di materiali che fa riferimento a tutto ciò che riguarda l’esperienza, la memoria e l’inconscio del cittadino russo: dal ritratto di Putin e Dostoevsky al balletto, dalle opere conservate all’Ermitage alla sconfinata natura, da Malevic alle icone.

Gli artisti russi sono abituati da sempre a crearsi il loro mondo da soli, utilizzando qualsiasi materiale disponibile, di sfondo il loro modesto appartamento arredato con roba vecchia e accanto il loro Pantheon di riferimento.

Nella sua piu’ recente produzione, la serie “Rubber Items”, Kozin, con cavi di acciao e gomme di pneumatici riciclati, crea oggetti di uso quotidiano (tazze, camicie, lamette, teiere,, etc) in dimensioni monumentali. La gomma sembra quasi granito, ma nella sua essenza flessibile esprime il concetto di vulnerabilità: è come pelle screpolata, odorante e coperta dalle ferite e bruciature della sua dura vita. La sua capacità di deformarsi e tornare alla forma iniziale ci riporta indietro: all’era sovietica o alla realtà.

Alexander Dashevsky invece appartiene alla corrente definita ''Nuovo urbanesimo”. La pianificazione urbanistica attuale annulla anche in Russia i confini tra la città, i sobborghi e le zone industriali. Edifici vuoti e case popolari si confondono con la sconfinata natura russa. In qualita` di ''poeta dell`agglomerato'', Dashevsky si muove nella stessa direzione degli artisti americani tra gli anni '60 e '80 : applica la poetica americana melanconica e sconsolata alla sua terra, che possiede una solida tradizione industriale espressa nel Futurismo e nel Realismo Socialista.

Interni e vedute vibranti di lirica intensità, resi con giochi di ombre e un’astrazione estetica della pittura che gioca con sfumature di colore, superfici e profondita`. Le sue opere possono essere interpretate come paesaggi di fantascienza, patchwork pittorici, o semplicemente come i sogni di persone solitarie. L`ambiguita` e il mistero presenti nei suoi quadri sono gli elementi piu` affascinanti del lavoro di Dashevsky.

Inaugurazione 26 novembre ore 18

Cream art gallery
via Borgonuovo, 27 - Milano
Orario: dalle 10 alle 14 e sempre su appuntamento
Ingresso libero

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