Servizio Comunicazione Comune di Carpi
Federico Andreotti
Luigi Bazzani
Gaetano Bellei
Giovanni Boldini
Tito Conti
Giovanni Fattori
Luigi Gioli
Silvestro Lega
Cirillo Manicardi
Giovanni Muzzioli
Silvestro Reggianini
Telemaco Signorini
Adolfo Tommasi
Francesco Vinea
Graziella Martinelli Braglia
Paul Nicholls
Luciano Rivi
Il vero la storia e la finzione. I curatori (Paul Nicholls, Graziella Martinelli Braglia e Luciano Rivi) hanno allestito una mostra che raccoglie 80 opere: 56 dipinti di Giovanni Muzzioli e 24 di artisti a lui vicini per rapporti di amicizia e intenzioni di ricerca formale, soprattutto emiliani e toscani, tra cui molti importanti macchiaioli.
A cura di Paul Nicholls, Graziella Martinelli Braglia e Luciano Rivi
La rassegna Giovanni Muzzioli (1854-1894). Il vero la storia e la finzione, a Palazzo Foresti di Carpi dal 27 novembre 2009 al 24 gennaio 2010, per la prima volta analizza l'intero percorso artistico del pittore modenese Giovanni Muzzioli. Un nome noto negli ambienti macchiaioli di Firenze del secondo Ottocento che nel 1991 era stato in parte studiato in un rassegna al Museo Civico d'Arte di Modena.
I curatori dell’appuntamento Paul Nicholls, Graziella Martinelli Braglia e Luciano Rivi hanno allestito a Palazzo Foresti 80 opere: 56 dipinti di Giovanni Muzzioli e 24 di artisti a lui vicini per rapporti di amicizia e intenzioni di ricerca formale, soprattutto emiliani e toscani, tra cui molti importanti macchiaioli, come Telemaco Signorini, Silvestro Lega, Giovanni Fattori, Giovanni Boldini, Gaetano Bellei, Silvestro Reggianini, Cirillo Manicardi, Luigi Bazzani, Adolfo Tommasi, Luigi Gioli, Francesco Vinea, Tito Conti e Federico Andreotti.
Le ricerche effettuate in occasione della mostra a Palazzo Foresti restituiscono soprattutto di Muzzioli il ruolo primario che ricoprì negli ambienti artistici più vitali a Firenze, dove era giunto nel 1876 come vincitore del premio artistico modenese Luigi Poletti. Emerge qui la sua frequentazione dei gruppo del “parionisti” presso la trattoria della “Sora Zaira in Parione”, con gli amici Barabino, Lega e Fattori, e del Circolo Artistico fiorentino, che organizzava mostre, concerti, feste e conferenze con Diego Martelli e Corrado Ricci, e accoglieva Vinea, Ussi, Barabino, Gelli e altri. Con essi il pittore modenese stabilì legami d’amicizia che hanno riscontro nell’opera stessa, a livello di affinità di soggetti e d’interpretazione, come la mostra ben evidenzia. Muzzioli riveste inoltre la carica di presidente del Circolo ai primi degli anni Ottanta, ed è consigliere della Società Promotrice di Belle Arti, mentre le sue opere entrano nelle più prestigiose collezioni della città, da quella Alinari a quella del barone Levi.
La mostra intende inoltre documentare, attraverso la figura di Giovanni Muzzioli, aspetti significativi della cultura artistica degli anni Settanta e Ottanta dell’Ottocento tra l'Emilia e la Toscana, caratterizzata da un equilibrio tra modelli pittorici e soggetti di ambito naturalista da una parte, soggetti storici e di genere dall’altra. Si alterneranno nelle sale di Palazzo Foresti misurati paesaggi, sobrie vedute, partecipate rappresentazioni della vita dei campi o dell’ambiente borghese, insieme a brillanti rievocazioni in stile neosettecentesco o neopompeiano, questi ultimi i soggetti più riconosciuti dell’artista modenese.
Le opere di Muzzioli esposte – prestate da raccolte pubbliche come Palazzo Pitti di Firenze e la Galleria Ricci Oddi di Piacenza, e importanti collezioni private italiane – sono la testimonianza di una rete articolata, ma unitaria, di esperienze da leggersi di volta in volta in riferimento agli sviluppi della ricerca sul vero, alla richiesta dei circuiti mercantili internazionali e della committenza, alle riflessione sulla storia.
Nelle opere di Muzzioli si ritrova insomma ulteriore conferma di quanto buona parte della produzione artistica del secondo Ottocento debba essere indagata guardando a un insieme di stimoli, individuabili tra scrupolosa ricostruzione storica, libera rievocazione e attenta indagine della natura, non dimenticando di riscontrare tutta una serie di elementi variamente fusi e alternati a seconda delle occasioni e delle richieste espositive e di mercato.
Presente alle più importanti esposizioni nazionali, le sue opere, soprattutto quelle a soggetto pompeiano, verranno vendute in tutta Europa, grazie anche agli stretti rapporti con il gallerista fiorentino Luigi Pisani che già collaborava con alcuni dei maggiori artisti macchiaioli.
Particolarmente significativa, infine, è la scelta della sede espositiva: Palazzo Foresti, edificio realizzato in stile neorinascimentale alla fine dell’Ottocento, fu infatti già sede della raccolta di Pietro Foresti, grande estimatore di Muzzioli e collezionista internazionale che diede un impulso decisivo alla nascita, nel 1914, dei Musei civici di Carpi. Ritorneranno così fra l’altro nella loro antica "casa" alcune opere del pittore, già parte tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento della raccolta d’arte del collezionista carpigiano.
L’iniziativa, avviata secondo una nuova forma di collaborazione tra enti pubblici e realtà collezionistiche private, è promossa dalla Società Palazzo Foresti di Carpi e da Assicoop Modena Unipol Assicurazioni, in collaborazione con il Comune di Carpi, il Museo Civico d’Arte di Modena e i Musei di Palazzo dei Pio di Carpi.
BIOGRAFIA GIOVANNI MUZZIOLI
Giovanni Muzzioli nasce a Modena nel 1854. Allievo del paesaggista bresciano Mario Discovolo nella locale Accademia di Belle Arti, diretta da Adeodato Malatesta, vince nel 1872 il concorso “Poletti”. Può così studiare a Roma, sotto la guida di Francesco Podesti e Luigi Coghetti. Nel 1876 si trasferisce a Firenze, dove ben presto inizia a conoscere e frequentare i più importanti artisti toscani del momento, da Telemaco Signorini a Giovanni Fattori, da Adolfo Tommasi a Francesco Vinea. Partecipando alle esposizioni nazionali di Torino, Milano, Roma, Bologna, Parigi, ben presto viene apprezzato in particolare per i suoi soggetti storici di genere. A Firenze, dove è per diversi anni presidente del Circolo Artistico Fiorentino, lavora a stretto contatto con i pittori esponenti della stagione del Naturalismo toscano, eseguendo fresche tavolette con vedute e paesaggi dal vero, scene di lavoro nei campi o legate agli ambienti della vita borghese. Chiamato nel 1893 a Roma a fare parte della Giunta Superiore di Belle Arti, Giovanni Muzzioli muore l’anno successivo, nel 1894, rientrato a Modena, all’età di quarant’anni.
SEZIONI DELLA MOSTRA
Sezione 1
Gli esordi, fra eredità accademica e istanze di rinnovamento
Sin dagli anni Settanta, la cultura trasmessagli dall’Accademia modenese è da Muzzioli rivitalizzata in un nuovo sentimento del vero. Il Premio Poletti, vinto nel 1872, gli spalanca uno scenario sulle più aggiornate correnti, dal “verismo storico” di Morelli al “genere” antichizzante di Leighton e Alma-Tadema, al registro “pompeiano” di Gérome e Boulanger.
Sezione 2
La pittura storica di genere
Anche grazie al sostegno del gallerista Luigi Pisani, Muzzioli viene riconosciuto come l’Alma Tadema italiano, pure evidenziando nelle sue opere una sensibilità originale, risultato anche della sua assidua frequentazione degli artisti del Naturalismo toscano. Tra le opere di soggetto storico che riscuotono maggiore successo, sono da ricordare La Maddalena, Rito funebre in Grecia, Al tempio di Bacco, L’Offerta nuziale, I funerali di Britannico, Baccanale.
Sezione 3
La pittura di genere d’ambientazione storica
Muzzioli, al pari degli amici Francesco Vinea, Federico Andreotti, Tito Conti, sa dare plausibilità alle scene conviviali e a carattere sentimentale trasfondendo nei suoi quadri ambientati tra fine Settecento e inizio Ottocento una verità ottica e una sensibilità luministica messe a punto nella condivisione delle esperienze del Naturalismo toscano.
Sezione 4
La vita dei campi, la veduta e il paesaggio
Qui è messo a fuoco un Muzzioli forse meno noto, un artista pienamente partecipe delle correnti naturalistiche toscane: le scene rustiche, di lavoro nei campi, negli orti, sulle aie lo rivelano in un primo momento percettivo verso i Macchiaioli e Lega in particolare, quindi immerso nelle atmosfere del naturalismo toscano con le vedute dei borghi, dei paesaggi, delle imbarcazioni all’approdo, in dialogo con autori come Signorini, Conti, Adolfo Tommasi.
Sezione 5
Luoghi e momenti del decoro borghese
In sintonia con i modelli iconografici messi precedentemente a punto dai pittori macchiaioli, Muzzioli propone una propria lettura della vita borghese del suo tempo, indagando luoghi e situazioni in cui la famiglia esprime il proprio senso del decoro. Alla consolante rappresentazione degli affetti e alla precisa rappresentazione di interni il pittore modenese sa assicurare la plausibilità di un attento riscontro sulla partitura delle luci e dei conseguenti toni di colore.
Sezione 6
La ritrattistica
La frequente matrice fotografica è superata da un pittoricismo franco e avvolgente. Siano ritratti di un vigoroso naturalismo, siano invece impostati sulla cifra contemplativa del profilo, in un recupero del Tre-Quattrocento condiviso con i Macchiaioli, o piuttosto immagini mondane à la page, Muzzioli vi sa esprimere pienezza di vita e oltre alla qualità umana del personaggio anche il clima stesso di un’epoca.
Catalogo Umberto Allemandi & C.
Organizzazione e Comunicazione
Stefano Luppi
Ufficio stampa
Servizio Comunicazione Comune di Carpi tel 059 649776-7 fax 059 649774 francesca.kovacic@carpidiem.it
Inaugurazione 26 novembre 2009 ore 18,30
Palazzo Foresti
Via San Francesco, 20 - Carpi (MO)
Orario: martedì - venerdì: 16-19, sabato e domenica: 10-12,30; 16-19. Lunedì chiuso, aperto a Natale e Capodanno 16-19
Ingresso libero