Atleteia. In mostra nuovi lavori dedicati al mondo dello sport e, in particolare, del calcio. Il titolo dell'esposizione e' una parola ottenuta da 'athletes' e 'aletheia' (verita' senza nascondimenti).
Da domenica 29 novembre 2009 Fabrizio Carotti è in mostra all’Exhibition Art di Fano(PU) con la personale “Atleteia”, con i propri nuovi lavori dedicati al mondo dello sport e, in particolare, del calcio. Una mostra crasi:la pittura neodigitale di Fabrizio Carotti che s’innesta sulla passione per il calcio(di cui Carotti è praticante a livello agonistico) e il neologismo grecizzato ott da athletes e aleteia( ovverò la verità senza nascondimenti); perché nulla si vuole nascondere della violenza che da sempre ha accompagnato il mondo dello sport e del calcio,a volte anche autoviolenza, sul proprio corpo intero,sulla propria sessualità come sull’anima gender.
Per il calcio basti pensare come dal gingoismo(da una “bestemmia tritata” delle canzoni scioviniste dei tifosi anglosassoni del primo novecento) si sia arrivati ai cori e alle azioni squadriste delle famigerate tifoserie serbe che, di fatto, hanno dato il via allo scempio balcanico degli anni novanta;senza dimenticare l’uso violentemente propagandistico del calcio dei regimi fascista e nazista:quanti atleti ebrei o “semplicemente” dissenzienti(Sindelar)morirono suicidi o falcidiati nei campi.
Su tutta la mostra giganteggia un Trittico post-baconiano ispirato agli studi per la corrida:v’è una vena fortemente parodistica se non fosse che l’accompagna. Sul muro a fianco, un grande lavoro nero dove una figura appena accennata sorride atrocemente:è l’eichichiria, la tregua dei tre giorni dalle guerre delle antiche olimpiadi. In realtà ci si continuava a macellare in altre forme, come nel pancrazio o nel pugilato, dove la morte dell’avversario era a volte la sola garanzia di vittoria.
Il sorriso sardonico e innegabile della morte sempre al lavoro per il potere. All’interno della personale di Fabrizio la proiezione della video-concezione de “In panchina” di Lorenzo Carotti, rimarca la solitudine dell’atleta, la sua impossibilità individuale alla sovversione:solo se la squadra si ferma a metà campo e il pallone viene scagliato contro le tribune, il gioco, quello vero, potrà avere inizio. Finalmente.
Inaugurazione sabato 29 novembre 2009, con la performance critica della linguista ellenica Gabriella Cinti, alle ore 18
Galleria Exhibition Art Fano
Via San Paterniano, 8 Fano
aperta tutti i giorni dalle 17 alle 20
ingresso libero