Palazzo Valentini
Roma
via IV Novembre, 119/a
06 67661, 06 67664631 FAX
WEB
Silvia Amodio
dal 29/11/2009 al 30/12/2009
lunedi' - venerdi' 10.30-19, sabato 10.30-13, domenica chiuso
338 9765786, 320 4514843

Segnalato da

Associazione Rinascimento



approfondimenti

Silvia Amodio



 
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29/11/2009

Silvia Amodio

Palazzo Valentini, Roma

L'esposizione e' costituita da una 'foresta' di volti umani che popolano il cortile, creando un percorso tra le sagome imponenti e gli sguardi luminosi di uomini, donne, giovani e anziani del Sudafrica, alle prese con la loro sieropositivita'. In occasione della XXII Giornata mondiale dell'Aids (1 dicembre). Mostra fotografica, videoinstallazione, documentario e convegno sulla necessita' di coniugare prevenzione e solidarieta'.


comunicato stampa

In occasione della Giornata mondiale dell'Aids 2009 (1 dicembre) la Provincia di Roma presenta la mostra di Silvia Amodio 'Volti positivi. Sudafrica, un viaggio per ripensare l'Aids', promossa e realizzata dall'Associazione Rinascimento.

L'esposizione è costituita da una "foresta" di volti umani che popoleranno la suggestiva cornice del cortile, regalando un percorso emotivo tra le sagome imponenti e gli sguardi luminosi di uomini, donne, giovani e anziani del Sudafrica, alle prese con la loro sieropositività. Volti che, una volta terminata l'installazione fotografica, saranno donati ad alcune scuole del territorio. Nell'ambito delle iniziative promosse dalla Provincia di Roma per il 1° dicembre - il giorno dedicato alla lotta all'Aids da oltre vent'anni, in tutto il mondo - a margine dell'inaugurazione della mostra è prevista anche una conferenza stampa (Sala del Consiglio ore 13) con il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti e gli assessori provinciali alla Scuola, Paola Rita Stella e alle Politiche Sociali, Claudio Cecchini, con la partecipazione di alcuni rappresentanti di docenti e studenti degli istituti superiori del territorio. La mostra è a cura di Maura Crudeli e Silvia Amodio.

Nell'occasione viene presentata la campagna di informazione e sensibilizzazione sulle MST (Malattie Sessualmente Trasmesse) realizzata per le scuole provinciali, attraverso un magazine informativo in forma di diario.

VOLTI POSITIVI Sudafrica, un viaggio per ripensare l'AIDS.

Il progetto mostra fotografica "Volti Positivi" è un evento fortemente voluto e sostenuto dall'Assessorato alle Politiche Sociali e per la famiglia della Provincia di Roma in occasione della 22° giornata mondiale dell'Aids 2009 La mostra fotografica, promossa e organizzata dall'Associazione Rinascimento in collaborazione con l'Azienda Ospedaliera San Camillo- Forlanini, verrà allestita nel cortile di palazzo Valentini e inaugurata il 30 novembre mattina dal Presidente Nicola Zingaretti. Seguirà una conferenza stampa a cui prenderà parte l'Assessore Cecchini, il consigliere Peciola, il Dr. Luigi Macchitella Direttore Generale Azienda Ospedaliera San Camillo - Forlanini, l'Assessore per le Politiche Scolastiche Paola Rita Stella, Maura Crudeli per l'Associazione Rinascimento e Silvia Amodio, la fotografa.In questa occasione, oltre alla presentazione della mostra fotografica, verrà presentato alla stampa anche l'opuscolo di sensibilizzazione per gli studenti sul tema delle malattie sessualmente trasmissibili, a cura dell'Assessorato alle Politiche della Scuola, che verrà distribuito alle scuole della Provincia.

Il 1 dicembre, presso la Sala Di Liegro, si terrà una Tavola Rotonda con alcune scuole della Provincia di Roma in cui si proietterà il film documentario di Silvia Amodio girato in Sudafrica. Alla Tavola Rotonda prenderanno parte alcune autorità e alcuni rappresentanti del mondo dell'associazionismo che interverranno sul tema dell'HIV e sensibilizzeranno i ragazzi presenti. Alla fine della tavola rotonda i ragazzi visiteranno la mostra fotografica allestita nel cortile di Palazzo Valentini e a tutti verrà omaggiato un album di cartoline delle foto della mostra come ricordo.

Al termine della mostra, le foto verranno donate ad alcune scuole della Provincia di Roma dando vita così ad una sorta di mostra itinerante ma permanete negli istituti di formazione del territorio. Alle scuole che aderiranno all'iniziativa verrà omaggiata un'opera dell'artista accompagnata da una targa e la consegna avverrà contestualmente ad un incontro con le associazioni impegnate sul tema della prevenzione dell'HIV.

PROGETTO MOSTRA FOTOGRAFICA, VIDEOINSTALLAZIONE, PROIEZIONE DOCUMENTARIO E CONVEGNO

30 novembre 1 dicembre
Palazzo Valentini

1° Dicembre: Giornata Mondiale Lotta all"Aids. Dal 2005 al 2010 lo slogan della campagna mondiale è "Stop Aids. Keep the promise" (Stop Aids. Manteniamo le promesse). La scelta di questo slogan fa riferimento alla Dichiarazione di impegno sull'Hiv/Aids delle Nazioni Unite, un documento che i governi di tutto il mondo, riuniti al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, hanno unanimamente assunto nel giugno 2001, con la promessa di adoperarsi per prevenire la diffusione dell'Hiv e per assicurare cure mediche, assistenza e rispetto alle persone colpite dal virus.

La Dichiarazione non è una mera enunciazione di principi, bensì un piano dettagliato che stabilisce misure concrete sulla prevenzione e sulla riduzione delle stigmatizzazioni e delle discriminazioni.
Queste misure sono necessarie a costruire infrastrutture sanitarie adeguate, assicurare l'accesso al trattamento con farmaci antiretrovirali e fornire le risorse necessarie per affrontare l'epidemia.

La Dichiarazione riconosce finalmente l'Hiv/Aids come una crisi mondiale che richiede una risposta e una soluzione globale. In questo contesto tutti hanno un ruolo da svolgere nella lotta all'Hiv/Aids e la Campagna Mondiale serve come catalizzatore per tutte quelle iniziative volte a sostenere e ricordare ai politici le promesse fatte nel 2001.

In occasione della 22° giornata mondiale per la lotta all'Aids (1° dicembre 2009), la mostra "VOLTI POSITIVI, Sudafrica, un viaggio per ripensare l'Aids" si propone di contribuire alla sensibilizzazione della popolazione sulla necessità di coniugare prevenzione e solidarietà.
Mai come nel caso di questa patologia si è dovuto constatare che l'evoluzione della diffusione del virus Hiv e la possibilità di usufruire di terapie efficaci avviene in modo profondamente diverso nei paesi del nord e del sud del mondo.

I paesi dell'Africa subsahariana sono stati sconvolti dall'epidemia dell'Aids che ha ridotto la speranza di vita, decimate le fasce di età produttive, fino a cancellarne drasticamente alcune, come conseguenza delle tre modalità di trasmissione: via sessuale, via ematica e trasmissione dalla madre sieropositiva al neonato. Nei paesi occidentali l'accesso al test e alle terapie (nel nostro paese, di fatto, gratuiti), e la disponibilità dei mezzi di prevenzione - primo tra i quali il profilattico – hanno modificato fortemente la situazione. Un altro dei successi fondamentali della prevenzione, nel nord del mondo, è stata la riduzione drastica dei casi di trasmissione dalla madre sieropositiva al neonato dovuta alla profilassi, alla disponibilità del parto con taglio cesareo e all'utilizzo dell'allattamento artificiale. Nei paesi del sud del mondo, specialmente in Africa, la mancanza di disponibilità dei metodi di prevenzione mantiene la trasmissione verticale ancora come causa di migliaia di contagi e quindi di mortalità infantile. Sia nel nord che nel sud del mondo, rimane, comunque, ancora forte la discriminazione verso le persone sieropositive come segno della persistente ignoranza riguardo alla possibilità del contagio nella vita quotidiana. A tutela del diritto alla salute sia individuale che collettiva, abbiamo tutti il dovere di migliorare l'informazione sulla prevenzione del contagio e rendere evidente la solidarietà verso le persone affette da Hiv/Aids, dalla scuola agli ambienti di lavoro.

VOLTI POSITIVI
Sudafrica, un viaggio per ripensare l'Aids
di Silvia Amodio

Ho scelto di lavorare in Sudafrica dove c'è la più alta percentuale di morti a causa del virus dell'HIV, mille al giorno. E' stata la scrittrice sudafricana, Sindiwe Magona, che mi ha spinto ad occuparmi di questo problema. Sindiwe è una donna straordinaria: cresciuta sotto lo stretto regime dell'apartheid, poverissima, sola con tre bambini si è laureata per corrispondenza fino ad arrivare alle Nazioni Unite di New York dove è stata impiegata per 26 anni. Ho lavorato un mese e mezzo a Città del Capo nei sobborghi/dormitorio, cercando, per quanto possibile ad una donna bianca, di entrare nelle comunità in punta di piedi per ascoltare le persone e le loro storie. Inizialmente è stato difficile perché non avevo appoggi che mi facilitassero il lavoro e non volevo filtri o contatti ufficiali che potessero in qualche modo mantenere le distanze dalla gente. Ben presto mi sono resa conto del ruolo fondamentale delle chiese per le persone sieropositive nelle township ed è proprio intorno alle chiese che ho svolto molto del mio lavoro.

Pian piano ho conquistato la fiducia delle persone e raccolto molte testimonianze, alcune delle quali particolarmente toccanti. Il problema dello stigma per i malati di Aids è molto forte ed è una delle ragioni che contribuisce a diffondere l'epidemia. E' meglio evitare di fare il test e non sapere di essere sieropositivi piuttosto che venire etichettati ed essere cacciati dalla comunità.

Ho improvvisato, di volta in volta, un set fotografico molto rudimentale ma che ha funzionato alla perfezione: portavo con me un semplice telo bianco che all'occorrenza attaccavo sul muro di una chiesa o di una baracca con del nastro adesivo. In questo modo i soggetti sono stati simbolicamente estrapolati dal loro contesto di miseria e ricollocati in una dimensione che potesse esaltarne tutta la loro forza e dignità. Volevo riservare loro tutta l'attenzione che si riserva a una persona quando la si ritrae in maniera "ufficiale", in un'occasione importante. Ho cercato di rispettare la realtà e di non mostrare solo le persone colpite dall'infezione: alcune sono sieropositive, altre no, altre ancora non sanno di esserlo. Non volevo cadere nella trappola dello stigma ed etichettare i malati; inoltre il virus è subdolo, non è visibile e chiunque può essere portatore inconsapevole di morte. Con questo lavoro vorrei attirare l'attenzione su questa pandemia che sta facendo più vittime di quante non ne facciano tutte le guerre messe insieme e mostrare la voglia di vivere e lottare del popolo sudafricano. Questo lavoro è anche un invito a riflettere sulla situazione nel nostro paese. L'Aids non è lontano, è presente anche in Italia e rappresenta una minaccia per tutti. Non esistono categorie a rischio ma comportamenti a rischio. È un nemico che si aggira e si espande in modo esponenziale ovunque gli venga permesso.

SILVIA AMODIO nasce a Milano il 3 febbraio 1968. Si laurea in filosofia con una tesi, svolta alle Hawaii, sulle competenze linguistiche dei delfini. Ha collaborato come giornalista free-lance con settimanali e mensili (Famiglia Cristiana, Airone, D la Repubblica delle Donne, Anna, l'Espresso, Mondo Sommerso, New Age), scrivendo sempre di animali e accompagnando gli articoli con le sue foto. Ha lavorato per un anno alla rubrica ZOO dell'Espresso e all'enciclopedia del gatto della De Agostini.
Negli ultimi anni si è affermata come fotografa d'autore in Italia e all'estero, prediligendo Musei e Istituzioni per esporre i suoi lavori.
I suoi interessi e la sua formazione hanno contribuito a creare un'identità artistica forte e precisa tra arte e scienza. Viene spesso invitata a convegni scientifici nazionali e internazionali.
Hanno parlato del suo lavoro varie riviste tra le quali: Photo, Stop, That's art, New Age, Repubblica, l'Espresso, Anna, Arte Mondadori, Specchio, Zoom…
Per un anno è stata ospite al Maurizio Costanzo Show per parlare di animali. Varie televisioni e radio l'hanno intervistata: Geo e Geo (Rai 3), National Geographic Channel, Mediolanum Channel, Solaris (rete 4), Tg 3 Toscana, Tg 2, Rai Educational, Radio Svizzera, Rtl e Radio 2, Radio 3 Scienza.
Ha collaborato con l'Università di Seattle dove nel 2006 insieme alla scrittrice sudafricana Sindiwe Magona ha tenuto alcune lezioni.
Un'opera tratta dal progetto "Volti Positivi" è stata premiata nell'edizione 2008 del Taylor Wessing Photographic Prize indetto dalla National Portrait Gallery di Londra.

Partner e collaborazioni
Regione Lazio - Azienda Ospedaliera San Camillo – Forlanini
Ospedale di rilievo internazionale e di alta specializzazione

Contatti e info
Associazione Rinascimento Maura Crudeli 338 9765786 - 320 4514843
Provincia di Roma Anna Laura Fumo 06 67662616

Palazzo Valentini
via IV Novembre, 119a Roma
Orari: lunedì - venerdì 10.30-19.00, sabato 10.30-13.00, domenica chiuso
Ingresso libero

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Verena D'Alessandro
dal 25/2/2013 al 6/3/2013

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