In occasione del centenario della nascita di Silvio Consadori una serie di appuntamenti rendono omaggio alla sua figura. Esponente tipico della cultura figurativa, Consadori affianca sin dagli esordi, negli anni Trenta, l'attivita' di pittore murale a quella di autore da cavalletto, dando vita, oltre che a una serie di paesaggi e ritratti, a cospicui interventi ad affresco. Alla mostra si affianca una scelta ampia di disegni esposti alla Biblioteca dell'Accademia di Brera dal 9 Dicembre.
In occasione del centenario della nascita di Silvio Consadori (Brescia, 17 dicembre 1909 –Burano, 1 agosto 1994) una serie di appuntamenti rende omaggio alla sua figura. Esponente tipico della cultura figurativa che, sulla scia del “ritorno al mestiere” dei grandi maestri novecenteschi, da Carrà a Sironi, concepisce la modernità come prosecuzione consapevole e non pedissequa della grande tradizione, Consadori affianca sin dagli esordi, negli anni Trenta, l’attività di pittore murale a quella di autore da cavalletto, dando vita, oltre che a una serie memorabile di paesaggi e ritratti, a cospicui interventi ad affresco in luoghi come il Santuario di Cascia, Santa Maria delle Grazie a Milano, la Cappella degli Svizzeri e la cappella privata di papa Paolo VI in Vaticano.
Due mostre e una monografia oggi ne ricordano adeguatamente la personalità. Al Museo Diocesano di Milano una mostra antologica, che si terrà dal 2 dicembre 2009 al 28 febbraio 2010, ne documenta l’intero percorso attraverso l’esposizione di circa settanta opere primarie. Ad essa si affianca una scelta ampia di disegni esposti alla Biblioteca dell’Accademia di Brera che ha visto Consadori professore al Liceo dal 1941 al 1973, offrendo uno spaccato esemplare del suo lavoro d’atelier, dal 9 dicembre al 29 gennaio 2010.
Una monografia sull’opera tutta di Consadori, curata da Flaminio Gualdoni e Anna Maria Consadori, si affianca alle iniziative espositive delineando un bilancio definitivo su un artista appartato, alieno dai fasti mondani dell’arte, ma di primaria importanza nel panorama dell’arte italiana del secolo scorso.
Silvio Consadori. Nota biografica
Figlio di Giuseppe e Clotilde Lorini, Silvio Consadori nasce il 17 dicembre 1909 a Brescia. Nel 1928 ottiene un premio alla prima Mostra Triennale d’Arte di Brescia, e l’anno successivo la borsa di studio Camillo Brozzoni, grazie alla quale frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma e la scuola libera del nudo. Fra il 1931 e il 1933 è a Parigi, e al ritorno prende studio a Milano, alternando la pittura d’atelier a committenze d’affresco a Canzo e in altre località. Del 1935 è la sua scoperta di Burano, dove entra subito a far parte della cerchia d’artisti che, eredi di Umberto Moggioli e Gino Rossi, trascorrono lunghi periodi sull’isola, da Pio Semeghini a Mario Vellani Marchi.
Vince nel 1936 il premio Miljus; dal 1939 partecipa a tre edizioni del premio Bergamo. Nel 1941 vince il premio Canonica e inizia a insegnare al Liceo artistico di Brera, dove rimarrà sino al 1973. Prende a frequentare Gussago, ove realizza un grande affresco nella parrocchiale, il lago di Garda, il lago d’Iseo. Del 1944 è la sua prima partecipazione alla Biennale d’Arte Sacra all’Angelicum, Milano, cui altre seguiranno. Partecipa tra il 1940 e il 1950 a tre edizioni della Biennale Internazionale d’Arte di Venezia. Del 1950 è la personale alla Pro Civitate Cristiana di Assisi, che rappresenta il suo primo autentico momento di affermazione. Nello stesso anno vince il primo premio “Città di Gallarate”. Nascono in questi anni i grandi cicli di affreschi: nel ’51 Il trionfo della croce nel santuario di Santa Rita a Cascia e nel ’53 Assunzione di Maria Vergine al cielo nel santuario di Oropa.
Nel 1956 partecipa alla Quadriennale d’Arte di Roma. Nel ‘62 esegue la pala d’altare San Martino di Porres nella Basilica delle Grazie a Milano. Del ’63 è il ritratto del cardinal Montini, poi papa Paolo VI, oggi presso l’arcivescovado di Milano. Paolo VI gli commissiona poi due affreschi per la cappella degli Svizzeri e una vetrata - La Resurrezione - per la sua cappella privata. Nel ’71 esegue quello che lui stesso definisce ”il risultato più completo della mia pittura ad affresco”: dodici affreschi nella chiesa di San Giuseppe al Trionfale in Roma. Sei nella cappella dell’altare del Sacro Cuore con motivi evangelici e altri sei nella Cappella della Madonna con episodi della vita della Vergine. Collabora con don Pasquale Macchi, segretario di Paolo VI, alla realizzazione della Galleria d’Arte Sacra Moderna in Vaticano, nel quale sono esposte due sue opere: Il discorso della montagna e Il Crocifisso. In quegli anni frequenti sono i viaggi, occasioni di serie pittoriche notevoli: Parigi, la Russia, l’Olanda, la Bretagna, la Spagna, la Palestina. Negli ultimi anni della sua vita trascorre lunghi periodi, oltre che a Milano, sul lago di Garda e a Burano. Muore a Burano il 1° agosto 1994.
inaugurazione 2 dicembre 2009 dalle ore 18
Museo Diocesano
C.so di P.ta Ticinese, 95, Milano
dal 2 dicembre 2009 al 28 febbraio 2010
orario di apertura: martedì–domenica dalle ore 10 alle 18
biglietti: intero: 8 Euro; ridotto 5 Euro; solo il martedì: 4 Euro