Segno e colore. Mostra antologica. In esposizione 32 rare opere dell'artista, realizzate dal 1920 al 1990, a 10 anni dalla sua scomparsa. Ultimo esponente del prestigioso Gruppo de 'I Sei di Torino', Paulucci si distinse nelle sue tele per un uso innovativo e puro del colore, portando nella tradizione pittorica piemontese l'esperienza maturata in Francia durante i ripetuti soggiorno parigini.
A Torino la Galleria Accademia, in occasione dei 40 anni dalla fondazione e
nella ricorrenza del decennale della scomparsa del Maestro, propone nelle
proprie sale di Via Accademia Albertina 3 un’ampia retrospettiva sull’opera
di Enrico Paulucci, nato a Genova nel 1901 e scomparso a Torino nel 1999. La
mostra sarà aperta dal 5 dicembre 2009 al 16 gennaio 2010.
Ultimo baluardo del prestigioso Gruppo de “I Sei di Torino”, Paulucci si
distinse nelle sue tele per un uso innovativo e puro del colore, portando
nella tradizione pittorica piemontese l’esperienza maturata in Francia
durante i ripetuti soggiorno parigini.
Il Gruppo dei Sei è l’emblema della pittura torinese dei primi anni ’30.
A Torino questi sei pittori (il nostro Enrico Paulucci, Francesco Menzio,
Gigi Chessa, Nicola Galante, Jessie Boswell e Carlo Levi) hanno certamente
segnato un punto di svolta, animati da un desiderio e una volontà di
rinnovamento del modo di dipingere imperante in quegli anni, ancora molto
leato alla tradizione ottocentesca, fatta di una tavolozza tonale e di una
costruzione prettamente naturalistica del paesaggio. Insofferenti alla
lezione del grande Felice Casorati ed uniti in una mostra itinerante tra
Piemonte Lombardia e Liguria, “I Sei” ebbero un successo di pubblico e
mediatico tale da superare il disfacimento del gruppo stesso e diventare un
mito della pittura italiana.
Paulucci rimase per circa 20 anni l’ultimo superstite di questo gruppo e il
gioioso cromatismo delle sue composizioni ne ha fatto in quest’ultimo
decennio il pittore per antonomasia di Torino. La Galleria vuole in questo
modo, ricordare uno dei protagonisti della vita culturale cittadina ed
italiana a dieci anni dalla scomparsa.
La mostra vede esposte 32 opere .
Particolare menzione meritano alcuni dipinti: quattro rare opere datate tra
il 1920 e il 1925 raffiguranti scorci della Liguria, un guazzo raffigurante
una chiesetta ligure del 1929 e una tempera del 1930 (“Santa Margherita
Ligure”) esposta alla XVII Biennale di Venezia tenutasi nello stesso anno.
“Paesaggio a Rapallo”, un olio 91x75 datato 1930 e “Mareggiata al
Tigullio”, olio su tela del 1931 sono state esposti al Palazzo delle Nazioni
di Ginevra nel 1997 e nello stesso anno alla retrospettiva che La Regione
Piemonte e la città di Torino dedicarono al Maestro, all’epoca
ultranovantenne, nelle sale di Palazzo Bricherasio.
Forte e incisivo l’olio del 1959 dal titolo “Sera in campagna” e
soprattutto “Valle verde” del 1966, pregevole e imponente olio su tela cm.
95x145 che ha partecipato alla XXXIII Biennale di Venezia del 1966 oltre che
a diverse importanti mostre presso la storica Galleria Rotta di Genova, la
Galleria Santa Croce di Firenze e la galleria Il Prisma di Cuneo oltre che
alla Mostra d’Arte Contemporanea a Palazzo Strozzi a Firenze.
Vivaci e intriganti i quattro guazzi datati 1964-66. Una tecnica, quella del
guazzo, dove la tempera viene utilizzata con un abbondanza di acqua, quasi
fosse un acquarello, molto cara e tipica di Paulucci.
Non mancano i dipinti del periodo delle barche degli anni 1970-1990. Pieno e
luminoso è “Porto” del 1981, olio su tela 60x80 e, sullo stesso tema, un
guazzo del 1990.
Inaugurazione sabato 5 dicembre ore 18
Galleria Accademia
Via Accademia Albertina, 3 Torino
Orario: 10,30-12,30/16,00-19,30 Chiuso il Lunedì
Fino al 24 dicembre aperto i festivi.
Chiuso per festività dal 25 dicembre al 6 gennaio compresi
ingresso libero